#1 - sunoo

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era maggio. l'11 maggio.

<sunoo! devi andare a scuola!> urlò mia madre dal piano di sotto
<arrivo 'ma!> urlai, per farmi sentire da mia madre con la voce impastata dal sonno.
che seccatura, ero già stufato di conto mio, ma era lunedì, sapevo di non essere l'unico.

accesi il mio telefono: erano le 7:00, scesi a fare colazione.

<sunoo> disse mia madre catturando la mia attenzione
<oggi a pranzo resti a casa?> continuò.

io la guardai dicendo che avrei mangiato con i miei amici; minho e jay.

erano ormai le 7:49, con tutta la fretta presi la bici per andare a scuola.

"cavolo" pensai, era tardi, di solito ci metto 10 minuti ad arrivare a scuola, e quei 10 minuti erano giusti giusti. non mi bastavano.

un fatto su di me è che puntualmente
mi chiamano msr. unlucky; il ragazzo sfortunato.

tant'è che ad un certo punto la ruota della bici si storzellò.

la bici andò a finire non so dove, sicuramente era rimasta a terra sul marciapiede, perfortuna.

ma io non stavo bene.

andai a finire a faccia a terra sfrecando la guancia destra contro il pavimento del marciapiede, sporco e caldo.

mettendo anche le mani d'avanti mi si erano sfregate anche loro. per non parlare degli occhiali, tutti a pezzi per terra.

quella che ho preso era una bellissima botta.

mi ero graffiato tutta la guancia, che di conseguenza era rossa e sanguinava, i palmi delle mani erano sbucciati.

avevo gli occhi rossi, stavo per piangere ma non lo feci, siccome era solo una reazione al dolore che provavo

cazzo solo a me ste cose.

steso per terra, riuscii ad alzare il capo e vedere un ragazzo moro correre verso di me.

<ragazzino! ragazzino!> urlò mentre correva verso di me.

io mugolavo, mi ero fatto un male cane, sbattere la testa per terra dopo un volo da sopra la bici non è da tutti i giorni

<ragazzino stai bene? rispondi!>

io realizai e mi alzai con busto davanti al ragazzo, che si era inginocchiato per terra davanti a me.

<s-si! sisisisi sto bene> gli rivolsi la parola.

<che spavento hai fatto un volo enorme> rispose preoccupato il moro

<scusami> dissi senza pensarci due volte. chiedo sempre scusa anche se non ho colpe.

<haha, e di che scusa? sei caduto e ti sei fatto male, perchè ti scusi?> mi disse.

nel frattempo lui si incamminò verso la mia bici verde neon, a 5 metri di distanza da me.

-minchia che volo-

dopo essersi assicurato che stessi "bene" mi disse;
<vabè dai alzati ti ho sistemato la bici, riguardo i graffi->

lo fermai.
<vabene, andrò nell'infermeria della scuola>
riguardo le ferite non ci poteva fare niente, per andare a scuola nessuno si porta un kit medico dietro.
<ah, ok, guarda, io ti posso dire di stare attento, adesso prendo l'autobuss che sennò faccio tardi>

aveva ragione erano le 7:58 l'autobus ci metteva 2 minuti... io no!

mi alzai di fretta e presi la bici mentre il moro salì sull'autobuss

𝐏𝐚𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐬 || 𝖲𝗎𝗇𝗄𝗂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora