#7 - ni-ki

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passarono vari giorni, era arrivato il fatilico sabato.
segnava che dovevo uscire con sunoo, non vedevo l'ora.

la giornata si svolse tristemente come tutte le altre; scesi a fare colazione per poi sentirmi mia sorella nelle orecchie per ore e ore, e avere anche un po' di tempo per stare con il telefono.

si era fatto un certo orario, dovevo iniziare a preparami.
durante questi giorni c'eravamo messi d'accordo per organizzare meglio l'uscita, doveva accompagnarmi lui con la sua macchina.
visto che mi ripeteva sempre che io fossi più piccolo, ero anticipatario, si, ma questo non vuol dire che mi debba trattare come un bambino, anche se a volte mi comportavo come tale ad essere sincero, a volte quello che usce dalla mia bocca lo faccio uscire, non rifletto.

detto questo mi finii di preparare e mettere tutto a posto, scesi giù al primo piano per poi andare alla porta.

vidi una macchina tutta nera, sembrava cazzuta ma ahimè una testa rosa che mi salutava con un sorriso a trentadue denti spuntò dal finestrino che pian piano si stava calando.

mi faceva ridere la scena, haha.

mi fece segno di salire in macchina ed io così feci.

<sunoo dove lo posso appoggiare?> chiesi indicando il giubbotto.

<lì dietro> disse sunoo guardando il volante e cercando dei vari tasti e accendendo la macchina.

bro me lo devi dire dove non puoi dirmi "lì dietro" non sono mica akinator, pensai.

<dove?> chiesi dinuovo

mi prese il giubotto dalle mani e si girò per posarlo sui posti di dietro

<aspetta te lo poso i->

destino vuole che ci girammo entrambi tanto da far toccare le nostre labbra per un mezzo secondo.

<cazzo- scusa non volevo> si giustificò sunoo imbarazzato girandosi verso il volante.

<no ma và, niente> dissi io imbarazzando con lo sguardo abbassato.

continuammo a stare in silenzio per buoni 20 minuti, sapevo che il "viaggio" durasse tanto, sennò non avremmo preso la macchina, però era la cosa più imbarazzante della mia vita.

dire che l'avevo baciato era troppo, ci siamo a malapena toccati le labbra, però comunque il tocco c'è stato.

<siamo arrivati.> disse sunoo con un sorriso forzatissimo, credeva non me ne accorgessi?

a questo punto annuii con un sorrisino e scesi dalla macchina, Sunoo mi aprì anche la portiera, stavo per scoppiare dalla tenerezza

prendemmo posto ad un localino molto ma molto bello, era un bar tutto tappezzato di colori freddi e ben allestito, senza far mancare il fatto che era enorme.

<ci sediamo?>

<si, andiamk nik.>

eravamo seduti ad un tavolino a due posti.

arrivò il cameriere ed ordinammo, come due persone normali finchè il cameriere ci chiese se volevamo anche qualche candela.

ma in cosa si era trasformato? in una serata a lume di candela?
ma siamo matti? in queste settimane da quando ho conosciuto sunoo sembra che il mondo mi stia dicendo che sunoo sia quello giusto.

<in realtà, no, grazie> risposi.

il cameriere se ne andò lasciando i nostri ordini sul tavolo.

la serata continuò con risate e momenti piacevoli, ma per disdetta anche le cose belle finiscono.

uscimmo da quel locale ed andammo a farci una passeggiata sul lungomare, per poi scendere in spiaggia.

mi accorsi che sunoo tremava.

<vuoi la mia giacchetta?>

<che? no no grazie> fece per dire con un sorriso, altrettanto falso siccome si era avvolto tra le sue stesse braccia.

<sono le nove di sera ed è maggio, per di più siamo scesi in spiaggia, non siamo ad agosto.> dissi per poi non pensarci due volte a mettergli il giubbotto sulle spalle

<non voglio che ti prendi un raffreddore sun.> continuai a giustificare.

<grazie, credo> disse sunoo per poi piazzarsi d'avanti a me alzando di pochissimo lo sguardo per puntarlo sul mio viso.

<sai, nessuno è mai stato così gentile con me, sono sempre stato trattato male da le altre persone che mi credevano diverso> sunoo pronunciò con sicurezza queste parole per poi lasciare un bacio sfuggente sulla mia guancia e poggiare la testa sulla mia spalla per poi proseguire a camminare al mio fianco, sempre con la sua testa sulla mia spalla.

stavo sognando ad occhi aperti, volevo darmi un pizzico quando mi accorsi che stavo già nella realtà.

<sono io che dovrei ringraziare te, sai, mi piaci.>

alzò di scatto la testa per poi guardarmi in faccia con uno sguardo sbalordito.

me ne accorsi iniziando a giustificare il mio "mi piaci" con <mi piaci come un amico> feci per tranquillizzarlo.

la serata si concluse con me che entravo in casa e sunoo che mi salutava dalla macchina, non volevo finisse, ma ormai si erano fatte le undici e mezza.

notifica:
sunoo
ni-ki sei entrato a casa? tutto bene? scusami mi sono dimenticato di ridarti la giacca  -

"che carino" pensai si preoccupa per me.

non mi interessava della giacca tanto che gli risposi che poteva tenerla, era carino quando faceva così, tenero.

𝐏𝐚𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐬 || 𝖲𝗎𝗇𝗄𝗂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora