#3 - sunoo

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<aw che carino> dissi riferendomi a ni-ki che si era appisolato sulla mia spalla.

passò l'ora di pranzo, per mia sfortuna.

<ni-ki? ni-kiii> provai a svegliare il moro.
<eh? cosa e quando?> rispose lui.

un sorriso spuntò sulle mie labbra.

<dobbiamo andare in classe, muoviti> dissi alzandomi, seguito dal moro.

mentre ci incamminavamo verso la classe il silenzio venne interrotto da me.

<possiamo parlare dopo?> escalamai.
<eh?> disse ni-ki alzando lo sguardo dal pavimento al mio, era disperso nel suo mondo.

<niente.> entrai in classe.

cavolo.

---

finita la scuola entrai in casa.

<sunoo! com'è andata?> la solita domanda di mia madre.

<mh, bene> dissi a testa bassa.

<sunoo non ti credo, che c'è? vuoi parlarne?> disse la donna.

<ti ho detto bene!> replicai alzando gli occhi al cielo correndo in camera.

mia madre è sempre stata una persona dolce e pacata, avevo preso da lei, però la differenza è che lei è molto più comprensiva di me.

non so perchè l'avessi trattata male prima, ho agito e basta.

mi stesi sul mio letto a braccia aperte, come se stessi disegnando un angelo sulla fredda neve.

mi piace ni-ki?

non è ni-ki il problema,
erano i ragazzi.

insomma, le ragazze non mi attraevano ed era questo il fatto.

a interrompere le domande che mi porgevo fù mia madre che solcò la soglia della porta.

<kim sunoo.> disse con tono freddo la donna.
<devi dirmi cosa c'è, non nasconderlo.>

fece per sedersi a fianco a me al bordo del letto, mentre io restai steso.

<mamma ti è mai piaciuto qualcuno?>
<che domande sono?> rise lei <tuo padre ovvio> concluse.
<sunoo ho capito dove vai a parare, se ti piace una ragazza o anche se non capisci i tuoi sentimenti per lei puo->
la bloccai.
<e se non capissi i miei sentimenti per un ragazzo?> mi alzai a mezzo busto faccia a faccia con la donna.

neanche il tempo di reagire che mi trovai circondato da delle braccia calde e accoglienti della donna.

<sunoo scusami. non l'ho mai capito. ti prego non dire nulla, scusami se ti ho fatto capire che con me non potevi aprirti.> fece un sorriso debole.

<allora... chi è il ragazzo?> chiese essa.

<ni-ki. nishimura ni-ki?> risposi senza nemmeno esitare.

mi accorsi che mi piaceva. tanto. dissi il suo nome in meno di due secondi alla domanda "chi ti piace?".

<nishimura?> disse.

oh cavolo che ho detto? aveva creato problemi nominarlo?

<è il figlio del mio capo.> disse lei sorridendo,
<magari potrei organizzar-

mi persi nei miei pensieri lasciandola continuare il discorso e farla parlare da sola.

che sollievo, mi aspettavo di peggio, del tipo che ni-ki fosse il figlio di una banda criminale che aveva ucciso mio padre.

che sollievo.

ah si, mio padre mi lasciò da solo con mia madre all'età di 1 anno.

non capivo cosa stesse succedendo all'ora, non ebbi il tempo di conoscerlo in un solo anno, infatti, dico sempre di non averlo mai conosciuto.

ricordo solo i pianti di mia madre d'allora, ma si mostrava forte davanti a me.

anche perchè più che il dispiacere non c'era nulla. siamo sempre stati a posto con i soldi.

perfortuna.

però sentivo mia madre piangere tutte le sere, volevo che si risposasse, non c'è la facevo a vederla così, avevo solo paura che se avesse incontrato un altro avremmo dovuto trasferirci. speriamo di no.

𝐏𝐚𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐧𝐠𝐬 || 𝖲𝗎𝗇𝗄𝗂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora