XII

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"felix io esco, andate a dormire tranquillamente, tornerò da solo."

felix era seduto sul divano nel salotto e guardò jisung confuso, non riuscendo neanche a rispondere poiché l'altro era ormai uscito.

scosse leggermente la testa e decise di lasciar perdere, magari il ragazzo voleva solo fare una passeggiata tranquilla e sarebbe tornato a momenti.

-

jisung entrò nel bar che aveva avvistato durante il giro turistico della zona e si sedette al bancone. Dietro si trovava un ragazzo, palesemente giovane, dai capelli biondi.

il biondo sorrise al nuovo cliente e chiese cordialmente cosa volesse prendere.

"dammi l'alcolico più forte che avete, vorrei finire in coma etilico e non svegliarmi più."

il sorriso che aveva sempre svanì, e sulla sua faccia apparì un velo di preoccupazione.
versò del soju, ovviamente non era l'alcolico più forte che avevano ma non poteva di certo mandarlo in coma.

jisung mandò subito giù quello shottino di soju e ne chiese poco dopo un altro, nonostante la sua golla stesse bruciando.

"cosa succede? Ovviamente se vuoi parlarne."

"sono innamorato del mio migliore amico."

bastò quella frase per far capire tutto al barista. Egli annuì e dopo qualche secondo che prese per pensare, rispose.

"posso immaginare quanto sia dolorosa come situazione, anche io ci sono passato, ma non è detto che finisca sempre male! Dopotutto, se siete migliori amici, o anche semplici amici, è normale che inizino sd esserci sentimenti romantici e non più platonici..."

passò qualche secondo mentre jisung mandò un altro shottino giù, tirando un piccolo sospiro.

"...oppure si possono confondere sentimenti romantici e platonici, magari tu stesso li syai confondendo e non lo sai!"

il ragazzo, ormai brillo, alzò la testa e guardò il barista dietro al bancone che aveva sul viso un piccolo sorriso rassicurante che mostrava due piccole fossette.

"ho sognato di baciarlo, voglio baciarlo, voglio essere la persona che ama, voglio... non voglio essere suo amico o migliore amico e basta."

concluse per poi chuedere un'altra bottiglia, che ricevette dopo qualche minuto di protesta.

"beh allora non ti resta che dichiararti, la vita è una e lui non sarà l'ultimo migliore amico che avrai."

jisung annuì semplicemente, continuando a bere mentre iniziò a chiacchierare con il biondo, che rivelò chiamarsi jeongin.

i due continuarono a parlare per ore, anche mentre il barista lavorava. Avevano poco se non nulla in comune, ma proprio questo portò avanti la conversazione.

ormai era passata la mezzanotte e jisung era lì, mezzo addormentato e completamente ubriaco.

purtroppo parlando, il barista non aveva fatto caso al numero di bottiglie che l'altro aveva bevuto, e non sapeva cosa fare visto che non conosceva l'abitazione del ragazzo.

per sua fortuna il telefono di jisung, che si trovava sul bancone, squillò. Il nome del contatto era "minho-hyung" così decise di rispondere, sentendo una voce maschile e preoccupata dall'altra parte.

"jisung! Finalmente hai risposto, dove sei? È mezzanotte passata e sono seriamente preoccupato, ti ho cercato dovunque e-"

minho venne interrotto da jeongin che subito parlò, sicuramente era lui il migliore amico.

jisung, come sei imbranato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora