II

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Mentre correvi a perdifiato sotto il diluvio notturno, le urla strazianti di Draco squarciavano il silenzio della notte, riverberando nei vicoli bui di Londra e richiamando l'attenzione di Lucius e Narcissa. Il battito del cuore rimbombava nelle orecchie, mentre le gocce di pioggia martellavano implacabili il terreno. Non c'era tempo per pensare, solo il bisogno urgente di fuggire, di sfuggire al giogo implacabile della famiglia Malfoy.

Ma il destino aveva altri piani per me. Con un movimento maldestro, presi una storta e mi ritrovai a scontrarmi con una figura massiccia e imponente, che avevo erroneamente scambiato per un Mangiamorte nell'oscurità della notte.

"T/n Malfoy, giusto?"

"Lasciami in pace! Chi sei e cosa vuoi da me?" La mia voce tremava, carica di paura e disperazione.

La figura si rivelò essere un gigante gentile e burbero, con una voce che riecheggiava come il tuono in lontananza.

"Mi chiamo Hagrid, e sono un professore alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Tuo fratello,Draco,frequenta la nostra scuola."

Il suo tono era gentile, ma i miei sensi erano acuti come mai prima d'ora, la paura mi aveva reso iperattenta a ogni minimo movimento intorno a me.

"Ah." La risposta mi sfuggì, un filo sottile di speranza si insinuava nella mia voce logora dalla fatica.

"Perché corri sotto la pioggia a quest'ora?"

La sua domanda mi colpì come una freccia al cuore. La verità era una lama affilata che mi trafiggeva l'anima, ma non potevo permettermi di esporre la mia vulnerabilità.

"Non adoro la comunicazione" Le parole uscirono dalla mia bocca a fatica, cariche di dolore e rabbia repressa.

" capisco."

Il suo sguardo era compassionevole, ma non riuscivo a smettere di tremare. Le ferite che avevo subito, visibili e invisibili, bruciavano come brace ardente, mentre il mio corpo implorava pietà.

Mentre cercavo di mascherare il mio dolore di fronte a Hagrid, una mano gentile posò uno sguardo preoccupato sul mio corpo ferito. Il taglio sulla mia pancia urlava la mia sofferenza, una cicatrice vivente delle mie battaglie invisibili.

"Oh, mio Dio, cos'è quel taglio? Chi te l'ha fatto?"

Le mie parole si arenarono in gola, una barriera invalicabile tra la verità e il mio desiderio disperato di protezione.

"Nessuno, sono solo caduta dalle scale." La bugia scivolò via come un sussurro, una debole eco della mia disperazione.

"Vieni con me, ti porterò a Hogwarts,è un posto sicuro."

"Cosa?" La mia voce era un filo sottile di speranza, annegato dal timore di ciò che avrebbe significato per me.

"sei felice?" La sua domanda era carica di una promessa silenziosa, una via di fuga da un destino segnato dal dolore e dalla paura.

"suppongo di si" Le parole furono come una carezza sulla mia anima ferita, una fiamma di speranza nell'oscurità che minacciava di divorarmi.

Mentre camminavo al suo fianco, la pioggia batteva implacabile sulle mie spalle stanche, un ricordo costante della mia vulnerabilità e della mia determinazione a resistere.

Giunti a Diagon Alley, il mio cuore balzò nel petto di fronte alla maestosità di Hogwarts. La sua imponenza mi intimidiva eppure mi riempiva di una strana sensazione di speranza.

"È bellissimo." Le parole uscirono dalla mia bocca come un sospiro, un'ammirazione sommessa per la bellezza di quel luogo incantato.

"Sei pronta per entrare?" La sua voce era un richiamo alla sfida, una domanda che chiedeva di più di una semplice risposta.

"Sì,Lo sono." Le parole uscirono dalla mia bocca con una fermezza che non sapevo di possedere, un segno tangibile della mia determinazione a non arrendermi di fronte alle avversità che mi attendevano.

Anche se non era vero. Non ero pronta ad affrontare Draco e gli altri, ma era l'unica via d'uscita dalla mia situazione precaria. E così, con il cuore pieno di terrore e speranza, mi preparai ad affrontare il mio destino, consapevole che il mio viaggio a Hogwarts sarebbe stato solo l'inizio di una nuova avventura.

𝘾𝙞𝙘𝙖𝙩𝙧𝙞𝙘𝙞 🩼(OC X Severus Piton)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora