Cap 4

541 34 6
                                    

La giornata tutto sommato procedeva bene, Darin ripesava a come si erano lasciati quella mattina, a come era stato intimo quel rapporto che aveva avuto con Cade, lo stomaco gli si attorcigliava e la sua testa era piena di immagini del biondo. Si ripeteva che doveva restare concentrato e che quella era puramente una relazione fisica, oltretutto Cade non gli aveva dato modo di pensare che tutto quello potesse significare qualcosa, quindi poteva restare tranquillo, non c'erano sentimenti in ballo, c'era solo molta chimica fra di loro, allora perché per un breve istante la notte precedente quando Cade si era stretto a lui nel letto aveva provato un senso di tranquillità, come se fosse per la prima volta nel posto giusto. Sospirò frustato scacciando via quei pensieri, la spiegazione a quello è che semplicemente era da troppo tempo stato solo, quindi permettere a qualcuno di dormire nel suo letto, l'aveva fatto sentire meno solo.
Darin si ridestò dai suoi pensieri quando sentì la porta bussare.
"Avanti"
L'avvocato Mills si presentò nel suo ufficio in tutta la sua presenza, impeccabile come sempre vestito in uno dei suoi completi super costosi e con quel aria autoritaria, che a Darin tutt'oggi metteva sempre in uno stato di soggezione. Eppure più lo guardava e più si rendeva conto di quanto padre e figlio non si assimigliassero per niente, avevano in comune solo i tratti genetici, ma per il resto erano completamente gli opposti.
"Avvocato Mills, mi cercava? Non sapevo nulla"
"Stia tranquillo O'Connel, non ho bisogno di prendere un appuntamento per vedere i miei dipendenti"
"Certo, mi scusi"
"Mio figlio non è qui oggi, l'ha per caso sentito?"
Darin non sapeva che dire, ma di certo non poteva raccontare a Mills che aveva trovato suo figlio ubriaco alla sua porta per causa sua e che avevano fatto sesso, perciò decise che la soluzione migliore era mentire.
"No,ne sono quanto lei" sul volto dell'uomo si formò un sorriso di circostanza.
"Tipico di Cade, non mi sorprende che come sempre scompare, lasciando agli altri i suoi problemi"
Darin però capì che forse non si stava solo riferendo alla sua assenza di quella mattina e lui sapeva solo una minima parte di quella famiglia.
"Ad ogni modo, sono qui perché stasera ci sarà un rinfresco nel mio attico per festeggiare la mia candidatura come prossimo sindaco, ho inviato gente molto influente e vorrei che lei ci fosse, vorrei presentarle qualche persona, è una grande opportunità che le sto dando O'Connel"
"Si, ci sarò senza dubbio signore" Dio solo sa quanto, aveva sperato in un momento del genere, era da quando aveva iniziato quella carriera che desiderava fare il grande passo, quello che gli avrebbe permesso di realizzare il suo obbiettivo, quello per cui aveva lavorato e sacrificato tutta la vita, tutti sapevano che Mills non faceva proposte a chiunque, ma solo a chi lo colpiva per il suo operato, forse tutti quegli anni passati fino a tardi nello studio a visionare cause su cause, accantonando del tutto la sua vita sociale, erano valsi a qualcosa dopotutto.
"Bene, la aspetto questa sera" così come era entrato con la sua aria autoritaria così era uscito, Darin si lasciò andare sulla poltrona, non si era accorto del respiro che fino a quel momento aveva trattenuto, forse un po' capiva Cade, averlo come padre non era del tutto facile.
La pausa pranzo era finalmente giunta, attendeva Ian nel loro solito posto, l'amico era stato impegnato quella mattina al tribunale per una causa e quindi non si erano visti per il solito caffè.
"Ehilà collega" Ian comparve dinanzi a lui, perfetto come sempre nel suo completo.
"Ehi, come è andata?"
"Ho fatto il culo a quella stronza di Tiff"
"Oddio scommetto che avrebbe preferito strapparsi i capelli piuttosto che perdere" fra Tiff e Ian non correva buon sangue già dagli anni del college, entrambi erano stati assunti allo studio Mills e da lì era guerra aperta fra i due.
"Puoi ben dirlo, allora cosa mi racconti tu, mia dolce suora che non è più in clausura"
"Smettila di chiamarmi così"
"Insomma prima che il bel biondo ti rapisse il cuore non guardavi mai nessun, anzi trucidavi con lo sguardo chiunque si avvicinasse, cosa ha di speciale per aver rubato il tuo cuore" 
"Qui nessuno ha rubato il cuore a nessuno" sbuffò Darin
"Però ti piace, te lo leggo dagli occhi"
"Non mi è indifferente, tutto qui" dovette ammettere, sapeva che ad Ian non poteva nascondere niente.
"Questo è già un'enorme passo avanti".

COUP DE FOUDREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora