6. La festa

47 1 2
                                    

Rhaenor si guardò allo specchio. Non poteva permettersi di fare un'altra figura come quella che aveva fatto davanti a Leya e Daenyra. Quella sera suo padre e i nobili lo avrebbero tenuto sott'occhio e doveva essere esemplare. Avrebbe passato l'intera serata in compagnia di Leya, avrebbe fatto ciò che voleva il re, corteggiarla. Non poteva rivelare al mondo il suo segreto, non poteva permettere che i pettegolezzi si diffondessero smascherandolo, doveva togliersi dalla testa Elian. Penetrò con gli occhi il suo riflesso, lo stava facendo per un bene superiore, i suoi sentimenti dovevano essere messi da parte. Indossava sopra ad una camicia bianca un'elegante giacca rossa, decorata con bottoni dorati. Sì pettinò con cura i capelli, pensò a lungo su un modo diverso di legarseli ma alla fine fece la sua solita mezza coda. Si guardò nella sua interezza, trovando una marea di difetti, non era mai stato soddisfatto del suo aspetto. Il suo corpo dalle linee più rotonde e delicate rispetto al canone maschile lo avevano sempre fatto sentire a disagio ma mai come quel momento. Decise quindi di allontanarsi e prendendo un gran respiro uscì dalla stanza. Arrivò alla sala del trono, adibita per la festa, era la più grande di tutto il castello. Ormai la gente era arrivata, ognuna nei loro abiti splendenti e i melensi sorrisi, osservarono l'entrata del principe. Rhaenor andò ad inchinarsi davanti al padre seduto sul trono, che lo salutò con un sorriso fiero e compiaciuto nel vederlo. Successivamente il principe s'infilò tra la folla, salutando cordialmente tutti gli invitati andò alla ricerca della sua futura sposa. S'imbatté prima in sua sorella.
<< Buonasera Rhaenor! Ti vedo bene! >>
Il ragazzo fu contento di vederla. Anche La sorella si era sistemata a dovere per l'occasione. I capelli raccolti in una lunga treccia che cascava sull'abito giallo come il sole. Entrambi avevano scelto colori che rimandavano a quelli che avevano indossato i giovani dorniani al loro arrivo.
<< Daenyra sei splendida! >>
La ragazza lo ringraziò sorridente facendo una rapida piroetta, poi lo guardò dritto negli occhi.
<< Stai bene? Ti vedo un po' agitato. >>
Rhaenor si mise immediatamente sulla difensiva.
<< Oh certo sto benissimo! Stavo cercando Leya, per caso l'hai vista? >>
<< Sono proprio qui mio principe. >>
Dichiarò la ragazza dorniana arrivando da dietro Daenyra. Aveva un calice di vino in mano che sorseggiò delicatamente. Portava un elegante vestito di un viola acceso come quello degli occhi Targaryen. La scollatura dell'abito lasciava poco spazio all'immaginazione. Era oggettivamente una bella donna, d'altronde era la sorella gemella di Elian, eppure Rhaenor non riusciva a provare alcun sentimento per lei. Il principe si sforzò di apparire meravigliato e le fece i complimenti ad alta voce così che la gente potesse sentirlo.
<< Vostra Altezza, siete ancora più affascinante del solito! >>
Solo dopo si rese conto di aver alzato un po' troppo la voce, i presenti lo guardarono bisbigliando sogghignanti tra di loro. Il principe sorrise imbarazzato, la sorella lo guardò storto mentre Leya rimase impassibile.
<< Vi trovo bene anche io stasera mio principe. >>
Rispose la figlia del principe di Dorne squadrando gli ospiti a corte. I lord e le lady persero immediatamente interesse per loro, tutto merito dei suoi occhi glaciali.
<< Oh sì futuro cognato così si fa! >>
All'improvviso tutti sussultarono sentendo la voce di Elian in lontananza. Il ragazzo che si era già ambientato alla festa, teneva un calice in mano traballante mentre camminava gioioso verso di loro. Rhaenor maledette il suo cuore nel nome dei sette inferi. Il giovane dorniano sembrava più bello e radioso che mai. Indossava una camicia dorata dalle ampie maniche sopra un corpetto nero che metteva in risalto il suo fisico. Quando arrivò finì di trangugiare la bevanda che aveva in mano, poi scolò anche il calice della sorella che ritrovandosi a mani vuote lo incenerì con lo sguardo.
<< È proprio una bella festa! Qui la gente non è solo raffinata e pomposa come pensavo! Sanno anche essere molto gradevoli.>>
Esclamò girandosi dietro di sé, lasciò i calici vuoti ad una serva che passava lì vicino e salutò con una mano alcune damigelle che contraccambiarono sorridendo tra di loro civettuole. Elian si rivolse verso la principessa.
<< Mia dolce Daenyra, gradireste passare del tempo con me? >>
L'interessata si voltò verso Rhaenor, preoccupata per lui, il fratello le fece un cenno con la testa. La ragazza lo guardò dubbiosa, poi annuì tidubante al suo futuro sposo che se la portò via a braccetto. L'altro principe imitò Elian porgendo il braccio a Leya e così iniziarono a camminare per la sala. La sua compagna diventò particolarmente loquace e Rhaenor stette al suo gioco.
<< Mio principe, stamani siamo stati interrotti, ma è mio desiderio ascoltarvi parlare dei draghi della vostra famiglia. La passione che ci mettete mentre raccontate mi ha incantata.>>
Il principe sorrise.
<< Beh la nostra famiglia ha numerosi draghi, ma mai abbastanza come direbbero Sua Maestà e il principe Maegon. C'è Vhagar, di cui vi ho già parlato. A Roccia del Drago si trovano Vermithor la furia di bronzo e Ali d'Argento i draghi del fu re Jaehaerys I e di sua moglie Alysanne. Dalla loro morte si sono rifiutati di essere cavalcati da chiunque e si sono ritirati per nidificare insieme ad altri draghi selvatici dell'isola. Poi ci stanno Meleys la Regina Rossa e Mare Infuocato, cavalcati dalla famiglia Velaryon, nostra alleata. Qui ad Approdo del re teniamo nella Fossa del Drago Sogno di Fuoco, il drago di mia madre, Caraxes il succhiasangue che appartiene a mio Zio Baelon, Balirog il drago di Maegon e infine Melion e Astrax, che appartengono a me e Daenyra.>>
<< Sarebbe bello vederli dal vivo. >>
Commentò accennando un sorriso Leya, Rhaenor sorseggiò dal suo calice.
<< Beh vederli tutti al momento sarebbe quasi impossibile ma un giorno posso mostrarvi Melion e Astrax, penso che anche Daenyra lo vorrebbe. >>
<< Mi farebbe molto piacere. Tutto ciò che so dei Sette Regni l'ho imparato dai libri. Desidero scoprire i posti e le persone che lo abitano, visto che presto saremo un unico reame. >>
A quel commento Rhaenor ebbe un'idea. Facendo il giro dell'intera sala, presentò la ragazza dorniana a tutti i lord e le lady che conosceva. Incontrarono i Lord delle case Lannister, Stark e Baratheon, importanti famiglie dei Sette Regni. Ad un certo punto i due videro entrare nella sala il principe Maegon accompagnato da una graziosa donna incinta. Aveva la pelle dello stesso incarnato pallido dei Targaryen, capelli biondo platino e occhi azzurri come il cielo. Teneva in braccio un bambino dai capelli dello stesso colore ma con occhi di un viola sfolgorante. Era Helen Velaryon, la moglie di suo fratello, portava con sé Aeryon, che aveva tre anni. Poco dietro di loro videro delle serve accompagnare lentamente una donna più anziana che Rhaenor riconobbe immediatamente: sua madre. Il principe rimase a bocca aperta, se la regina era lì voleva dire una sola cosa: la donna aveva deciso di prendere il latte di papavero e adesso che i suoi dolori erano diminuiti poteva di nuovo camminare. Rhaenor contento andò subito verso di lei. Leya lo seguì rimanendo in disparte, il suo volto ritornò inespressivo.
<< Madre che ci fate qui? È bello vedervi! >>
Esclamò il figlio sinceramente contento di vederla al di fuori del letto. La regina Daenna sorrise alla sua vista. Per coprire i segni della sua malattia, portava un abito molto lungo che copriva completamente le braccia. Il volto era stato abilmente reso roseo dal trucco.
<< Buonasera figlio mio, anche io sono contenta di vederti bello e radioso come sempre. >>
Affermò la madre, il figlio s'imbarazzò del complimento plateale. La regina sì accorse immediatamente della presenza di Leya e la squadrò dall'alto verso il basso.
<< Rhaenor caro, volete presentarmi questa graziosa fanciulla? >>
Rhaenor divenne improvvisamente impacciato, poi si riprese, era il suo momento.
<< Madre lei è Leya Martell, la figlia maggiore del principe di Dorne, la mia promessa sposa. >>
Dichiarò cercando di sorridere davanti alla ragazza. Leya fece un inchino e intonò il suo saluto formale alla regina con il suo ormai ritrovato tono glaciale.
<< Vostra Maestà, è un onore conoscerla. >>
La regina lanciò un'occhiata al figlio celando un sorrisetto.
<< Mi fa piacere conoscervi. Se non vi dispiace, potrei avere un momento con mio figlio? >>
Leya guardò entrambi e fece un sommesso segno con il capo.
<< Ma certo, con il vostro permesso. >>
Dopo un altro inchino, Leya lasciò i due, Rhaenor si girò a guardarla e pregò i Sette che non si fosse rattristata. Sua madre gli mise una mano sulla spalla.
<< Un buon partito vero? >>
Disse Daenna soddisfatta di vedere suo figlio finalmente fidanzato. Adesso che sua madre era lì doveva essere ancora più bravo a mantenere quella facciata.
<< Oh sì certo madre! Leya è fantastica. Ma dimmi, come stai?>>
La madre sospirò e prese il figlio in disparte, per non farsi sentire dagli altri ospiti che si stavano incuriosendo alla vista della sovrana.
<< Ovviamente sto molto meglio. I benefici del latte di papavero sono innegabili. >>
<< Perché lo hai fatto madre? Non dicevi che non ti saresti piegata? Che dovevi mantenere il tuo orgoglio? >>
La regina sospirò di nuovo e lo fissò negli occhi.
<< Come ti dissi l'altro giorno, ognuno di noi deve fare dei sacrifici. Tu e Daenyra nonostante tutto siete stati forti e così ho fatto la mia decisione. Stasera il regno, vostro padre e anche voi, avevate bisogno della mia presenza. Rinunciare al mio orgoglio per un giorno ne varrà la pena o sbaglio? >>
Sì voltò e indicò a Rhaenor sua sorella che rideva insieme ad Elian e altri nobili mentre brindavano festosi.
<< Guardatevi, l'altro giorno eravate disperati al mio capezzale. Oggi invece vedo Daenyra divertirsi come non mai, i tuoi occhi invece brillano. >>
Lo sguardo di Rhaenor s'incastrò di nuovo su Elian. Guardarlo divertirsi insieme agli altri gli faceva sentire un immenso bruciore nel petto. Per tutta la sera aveva fatto di tutto per non pensare a lui. Aveva finto di essere innamorato di Leya, per lei ma anche per mettersi l'animo in pace, non riusciva più a farlo. La luce che aveva visto la regina era un fuoco che ardeva per quel ragazzo, non poteva più negarlo. Ritornò alla realtà quando fu circondato da tutti i suoi parenti. Il re era sceso dal trono per passare del tempo insieme a sua moglie e al suo piccolo nipotino per poi dare una pacca a Rhaenor.
<< Figlio mio ti stai divertendo? >>
Domandò il padre calorosamente, Rhaenor seppellì ogni emozioni nell'abisso profondo del suo animo e regalò un altro falso sorriso alla gente che lo circondava.
<< Certo padre! >>
Vedendolo così, il re si gonfiò il petto e sorrise.
<< Bene allora diamo inizio al vivo di questa festa! Musica! >>
Ordinò battendo le mani, l'orchestra iniziò a suonare e varie coppie iniziarono a ballare. Il sangue si gelò nelle vene di Rhaenor, vide Elian trascinare sua sorella al centro della sala, entrambi ridevano allegri. Cercò con lo sguardo Leya, la trovò dall'altra parte della sala, sorseggiava di nuovo il vino da sola. Era il suo momento, doveva farlo. Salutò il padre e la madre che sorridevano orgogliosi, così come Helen. Suo fratello Maegon rimase impassibile mentre il piccolo Aeryon si guardava attorno, ancora troppo innocente per capire cosa stesse succedendo. Il principe si avvicinò alla sua futura sposa e le propose un ballo. La giovane accettò, mentre i due si dirigevano al centro della sala, Rhaenor intravide di nuovo Elian che volteggiava con Daenyra tra le sue braccia. Il principe non poteva più scappare, tutti gli occhi erano su di lui. Leya aspettò che lui avesse l'iniziativa. Timidamente con un braccio cinse il suo fianco per poi prenderle la mano. La ragazza appoggiò la mano sulla sua spalla, adesso mancava il primo passo, ma Rhaenor era sempre stato negato per il ballo. Sentì il sangue gelarsi di nuovo quando fece la prima mossa, cercò di stare al tempo con la musica e pregò i Sette che gli dessero la forza di ricordare le lezioni di ballo che aveva tanto odiato. Vicino a loro passò l'altra coppia, Daenyra era sempre stata brava nella danza e ovviamente Elian era un accompagnatore migliore di lui. Vedere il suo corpo muoversi leggiadramente lo fece di nuovo incantare, Leya se ne accorse e bisbigliò nel suo orecchio.
<< Non sai quel che stai facendo vero? >>
<< Certo che lo so! >>
Sibilò il principe sottovoce. La ragazza puntò gli occhi al cielo poi si rivolse verso di lui più determinata che mai.
<< Non ho intenzione di fare brutte figure perché ti ostini a fingere di essere bravo in qualcosa che non sai fare. Tu cerca di apparire naturale, guiderò io. Non sei il primo con cui ballo. >>
Rhaenor sorrise imbarazzato, la presa di Leya sulla sua spalla si fece più forte e l'espressione sul suo volto più intensa. All'improvviso accelerò il ritmo, andando alla stessa velocità di Elian e Daenyra, Rhaenor si sentì come se fosse trascinato dalla corrente di un fiume in piena. Lentamente la musica aumentò d'intensità, così come i passi di ballo delle due coppie, che avevano rubato l'attenzione di tutta la sala. La folla sembrava essere andata in un tacito visibilio. Tutti ammiravano le due coppie stregati dalla loro bellezza ed eleganza. Quando vide la gente sorridere Rhaenor ringraziò Leya in labiale, lei fece un cenno con la testa e continuò a guidarlo. Rhaenor ed Elian incrociarono gli sguardi un paio di volte durante il ballo, ogni volta il ragazzo di Dorne gli lanciava uno dei suoi sorrisi che colpivano il cuore di Rhaenor come pugnali. Alla fine della canzone smisero di ballare, la festa proseguì. Leya fu chiamata dal padre, che per tutto quel tempo era rimasto a bere in disparte con gli uomini di Dorne e qualche donzella, lasciando Rhaenor per conto suo. Passando il tempo vide che la regina ed Helen avevano lasciato la festa, così come Leya e Nestor. Fu tentato di andare dal padre per chiedergli il permesso di ritirarsi nelle sue stanze quando Daenyra corse verso di lui in gran fretta.
<< Daenyra che succede? >>
Esclamò vedendola visibilmente preoccupata.
<< È Elian, credo che abbia bevuto un po' troppo. Ha bisogno di aiuto per tornare nella sua stanza e io non riesco a farlo alzare. >>
<< Ci penso io. >>
Disse il fratello dandole una carezza sulla guancia per confortarla, così si diresse verso il ragazzo di Dorne. Era seduto su una sedia, il contenuto del calice riverso a terra e lui con la testa reclinata verso l'alto. Stava farfugliando qualcosa con altri uomini intorno a lui.
<< E poi c'è stata quella volta che ho provato a sedurre la figlia di Lord Dayne di Alto Eremo. Suo padre non è stato felice quando mi ha visto->>
<< Perdonate l'interruzione ma Elian Martell deve tornare nelle proprie stanze. >>
Disse il principe facendosi spazio tra i lord ubriachi, fece passare il braccio di Elian sopra le sue spalle e lo sollevò dalla sedia. Il ragazzo dall'altezza e dalla stazza maggiore si appoggiò sul principe che accusò la fatica.
<< Cognatino sto bene, posso ancora bere! >>
Mugugnò Elian singhiozzando, mentre Rhaenor si abituava al suo peso sulle spalle e lo trascinò via. Daenyra passò vicino a loro ancora preoccupata.
<< Rhay ti serve una mano? >>
<< No Dany, torna nella tua stanza, ci vediamo domani. >>
Fece Rhaenor sorridente, lei contraccambiò, appena la vide Elian riprese a gongolare.
<< Buonanotte mia principessa Dany!>>
Cantilenò il nobile ubriaco, la principessa sogghignò in silenzio.
<< Andiamo via buffone. >>
Si lamentò Rhaenor portandolo via dalla sala del trono. Salirono le scale e con grande fatica, il principe trascinò il suo compagno verso la torre dove alloggiavano gli ospiti di corte.
<< Cognatino Rhay sei proprio un guastafeste! >>
Elian sbiascicò parole sconclusionate per tutto il tempo, sfidando enormemente la pazienza del principe.
<< Rhay è molto più carino di Rhaenor, credo che ti chiamerò così da ora in poi. >>
<< Mi fa piacere. >>
Bofonchiò l'altro, ormai erano quasi giunti alla stanza di Elian. Aprì la porta e fece per lasciare il ragazzo.
<< Ce la fai a camminare fino al letto?>>
<< Sì che ce la faccio.>>
Disse il giovane dorniano, ma appena fece il primo passo inciampò su se stesso. Rhaenor lo prese al volo, ritrovandosi Elian aggrappato a lui.
<< Oooh il principino mi ha salvato! >>
Lo guardò intensamente negli occhi e il giovane Targaryen si sentì di nuovo perso. Aveva una brutta influenza su di lui. Il corpo di Elian si avvicinò ancora di più a quello di Rhaenor quando quest'ultimo tentò di farlo sedere. Si paralizzò quando Elian soffiò sul suo orecchio.
<< Rhay>>
Pronunciò il suo nome ansimando, la sua voce calda e lasciva gli solleticò l'orecchio. Rhaenor lo guardò pietrificato, sentiva il suo stesso cuore rimbombargli nelle orecchie in modo assordante. Elian stordito dagli alcolici, lo guardò dall'alto verso il basso poi si perse ad ammirare la sua figura.
<< Hai degli occhi bellissimi. >>
Il principe usò ogni briciola di forza di volontà rimasta per non cedere al suo cuore, girò la testa per non guardarlo e cercò di allontanarlo, ma Elian lo abbracciò. Il principe sentì il corpo del dorniano vicino al suo e arrossì. L'altro se ne accorse, prese una ciocca dei suoi capelli argentati e se la rigirò tra le dita.
<< I tuoi capelli sono così lunghi e setosi. >>
Mugugnò inspirando sulla spalla del principe.
<< Hai anche un buon odore. >>
Rhaenor si sentì mancare il fiato. Le braccia di Elian circondavano il suo corpo, sentiva il respiro sulla sua pelle. Lo guardò nella sua interezza, con quegli occhi neri seducenti.
<< Te l'ho già detto che adoro il tuo vestito? >>
Disse con un sorriso da ebete. Rhaenor non doveva illudersi a tutte quelle parole, erano frutto del vino, non del suo cuore. Lo implorò a bassa voce.
<< Elian vai a letto, sei ubriaco marcio. >>
<< No, non voglio rimanere da solo. >>
Sì lamentò il ragazzo ubriaco. La presa sul principe si fece più salda e iniziò a retrocedere verso il letto portandoselo dietro. Rhaenor andò nel panico, Elian singhiozzò tra una risata e l'altra.
<< Mi sento così solo. Cognatino mio fammi compagnia. >>
Il principe trovò la forza di spingerlo via, facendolo cadere sul letto. Elian per un attimo lo guardò a bocca aperta, poi sfoderò un'occhiata maliziosa. Il giovane Targaryen affascinato e allo stesso tempo terrorizzato dall'ammaliatore ubriaco, fece per uscire dalla stanza.
<< Rhaenor. >>
Le sue gambe s'immobilizzarono, il cuore riprese a palpitargli incessantemente. Sentire il suo nome pronunciato dalle labbra di Elian fu come il canto delle sirene per i marinai, irresistibile. Sì voltò e lo vide balzare giù dal letto per tornare da lui, ad un passo di distanza. Nei suoi occhi si era accesa una nuova scintilla.
<< Scusami, ho bevuto per dimenticare qualcosa, ma non so più che cosa. Credo che abbia funzionato! >>
Strascicò Elian sorridente, le sue labbra vicine alle sue, gli occhi neri che penetravano quelli viola. La mente e il cuore di Rhaenor in eterno conflitto in quel momento si placarono. La vicinanza a lui gli dava calore più della fiamma di un drago, il suo tocco era una droga più irresistibile del latte di papavero. Sì guardò intorno tremante, erano da soli nel corridoio.
<< Buonanotte Elian. >>
Rhaenor gentilmente si avvicinò al viso di Elian e gli diede un delicato bacio sulla guancia. Il corpo intero del principe si riscaldò come se fosse stato arso vivo, il compagno sgranò gli occhi. Quando Rhaenor si allontanò da lui lo vide immobile davanti alla porta della sua stanza, scioccato dal suo gesto. Realizzando ciò che aveva fatto, corse via diretto verso la sua stanza. Non si girò più, aveva commesso il crimine più grave. Dopo una serata intera di tentativi di accettare il suo destino ed essere il principe di cui aveva bisogno il regno, era ceduto al desiderio. Lacrime amare iniziarono a rigare il suo viso, Elian rimase ad ammirarlo per il corridoio finché non riuscì più a vederlo.

The Prince Of Sun Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora