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Ansia. Tra due minuti Christian mi deve venire a prendere per andare in aeroporto per partire per Mykonos.
Finisco di chiudere la valigia e sento vibrare il cellulare che avevo riposto nella tasca posteriore del jeans nero che stavo indossando. Lo prendo e sullo schermo leggo un messaggio di Christian che mi chiede di spendere perché è arrivato. Faccio un respiro profondo ed esco di casa chiudendo la porta a chiave alle mie spalle.
scendo le scale lentamente, per ritardare l'imminente incontro, e arrivo di fronte ad una decappottabile nera con il moro bergamasco alla guida, che guarda nella mia direzione.
-Dove le metto?- chiedo, con lo sguardo rivolto verso i miei piedi, indicando la valigia nero lucido al mio fianco.
-Lascia fare a me- dice uscendo dalla macchina e afferrando la valigia per riporla nel bagagliaio insieme alla sua. Nel frattempo, apro la portiera e mi accomodo sul sedile davanti aspettando di partire.
Durante il viaggio parliamo poco e trovo particolarmente interessanti le mie mani. Dopo circa venti minuti, la macchina si ferma e lo sento sbuffare. Al mio sguardo interrogativo, si gira verso di me e dice -Lo so che devo riconquistarmi la tua fiducia, ma ti prego almeno parlami- dice con una strana tristezza negli occhi.
-E va bene. E' solo che ho paura di soffrire- ammetto guardandolo finalmente negli occhi.
-Io non volevo, non voglio e non vorrò mai ferirti- dice e si vede che ha il cuore in mano. Mi sento troppo male a vederlo cosi, quindi mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia e gli sorrido venendo ricambiata.
-Allora, scendiamo?- chiede lui grattandosi il retro del capo, segno che è imbarazzato.
-si, siamo già in ritardo - dico uscendo dall'abitacolo notando l'ora.
-mancano due ore all'apertura del gate e il check-in l'ho già fatto. Abbiamo tutto il tempo a disposizione- dice lui raggiungendomi per aprire il portabagagli ed uscire le nostre valige. Tendo la mano per afferrare la mia ma lui la allontana.
-sono capace di portarla da sola- protesto.
-lo so benissimo. Voglio farlo comunque - dice con un sorriso beffardo che mi incanta.
-andiamo?- dice lui risvegliandomi dallo stato di trance in cui ero finita.
-Cosa? Ah si- dico sentendomi andare a fuoco il viso.
Entriamo nell'aeroporto, vedo un grande via vai di gente con le valigie al seguito che vanno verso i controlli o che lasciano la struttura per chiamare un taxi.
-dove si va?- chiede lui guardandosi intorno. -si qui- dico notando un cartello con scritto imbarchi con una freccia che indica una scala mobile che porta al piano superiore.
Mentre ci incamminiamo, le nostre mani si sfiorano e sento una scossa come elettrica partire dal punto sfiorato.

Passiamo i controlli e, visto che il gate apre tra una mezz'ora, decidiamo di prendere qualcosa al bar.
-Salve, io un caffè macchiato- dice Christian al barista. -Tu?- dice rivolgendosi a me. -Io solo un biscotto al cioccolato- dico con voce talmente bassa che Christian è costretto a ripetere tutto al barista, che segna tutto e inizia a preparare il nostro ordine.
-Sei sicura che non vuoi altro?- mi chiede comprensivo Chri.
-Si, quando sono in ansia non riesco a mangiare- dico con un'alzata di spalle.
Il barista ci serve e pago tutto io. -Perché hai pagato tu?- mi chiede Chri contrariato. -Perché tu hai pagato il viaggio-.
Finito di mangiare, ci mettiamo in fila per il gate e nel mentre mi arriva un messaggio da Serena.

Chat tra Serena e Giada.
Oi sis
siete già partiti?

No, ora siamo in fila per imbarcarci

hai preso il regalo per Chri?

si, ma non so se glielo do

Perché?

Se riusciamo a risolvere glielo do

Fai come vuoi
comunque buon viaggio

Non me ne rendo conto, ma appena alzo lo sguardo noto che  tocca a noi far vedere i biglietti e la carta d'identità. Passato il controllo ci iniziamo a imbarcare e inizio a sentire l'ansia che cresce. Si lo so, ho paura dell'aereo e ne sto per prendere uno. Ci sediamo a i nostri posti, io al finestrino e lui al centro, il respiro inizia a farsi corto e sento il mio cuore battere talmente forte da voler rompere le costole.
-Tutto bene?- mi chiede Christian e io annuisco per convincere più me stessa del fatto che va tutto bene.
-Non va tutto bene. Ti conosco. Hai paura degli aerei?- chiede lui guardandomi dritto negli occhi.
-S-si. Cred-do di aver-re d-di a-av- non riesco a parlare perché inizio a tremare. Vado nel panico, nel vero senso della parola, notando che questa volta non riesco a controllarmi.
-Ei scema, tranquilla ci sono io- sento la voce di Chri ovattata che prova a tranquillizzarmi. Provo a concentrarmi sulla sua voce ma non riesco: la mia mente viaggia immaginando possibili disastri o incidenti aerei.
-scema guardami e respira con me- continua a provare Christian, ma io non riesco a concentrarmi sulla sua voce.
Sento il panico aumentare e il controllo lasciare il mio corpo, facendomi perdere il controllo anche delle mie mani che tremano ancora. Il mio sguardo cerca un punto su cui concentrarsi e cercare di riprendermi ma non trova nulla.
In un attimo sento un paio di labbra che toccano le mie, riconoscerei queste labbra tra mille: sono morbide e mi toccano dolcemente, come se avessero paura a farmi male. Mi concentro su questo contatto e su tutti i ricordi che scaturisce e il mio respiro inizia a calmarsi e le mie mani diminuiscono pian piano di tremare.
Quando riacquisisce il pieno controllo, mi stacco da Christian e noto che alcune lacrime sono scese sulle mie guance senza che io me ne accorga.
-Scusa. Ho letto che mantenere il respiro aiuta a calmare gli attacchi di panico e- si giustifica Christian ma io lo fermo abbracciandolo forte, come per non lasciarlo mai andare via.
-tranquillo, senza di te non so come avrei fatto- dico in un sussurro con la testa nascosta nell'incavo del suo collo.
-tieni- dice porgendomi un paio di cuffie. -ci sono alcune canzoni scaricate. Puoi ascoltarle per distrarti in volo e, quando avrei paura, stringi la mia mano. Sarà sempre qui- dice posizionando quest'ultima sul bracciolo che ci divide.
-grazie- dico sorridendogli con il cuore.

SPAZIO AUTRICE.
LO SO CHE NON AGGIORNO DA QUALCHE GIORNO MA È INIZIATA LA SCUOLA E MI STO ORGANIZZANDO. PER FARMI PERDONARE DOPO DI QUESTO NE PUBBLICO ALTRI DUE. FATEMI SAPERE SE QUESTO CAPITOLO VI È PIACIUTO PK SINCERAMENTE A ME PIACE MOLTO.
<3

solo io e te II Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora