chapter 1

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5.05. Non riesco a dormire. Continuo a svegliarmi. Ogni giorno, ogni notte, la stessa fottuta storia. 5.05. Almeno cambiasse l'ora.

Una routine. Gli occhi si spalancano, nel bel mezzo della notte. Controllo l'ora. Sempre la solita. E penso che per ora va bene svegliarsi alle cinque. Penso che tra due settimane sarà il 15 settembre e dovrò cominciare a svegliarmi un'ora più tardi.

Però quanto odio agosto. Ed io non odio mai. Ma agosto, agosto non lo riesco a sopportare. Per essere più precisi, gli ultimi giorni di agosto, quelli di quando torni dalle vacanze. I giorni che non hanno senso, a meno che tu non parta di nuovo. Ma stare a casa gli ultimi giorni d'estate è la tortura. E quindi come ogni mattina, mi ritrovo a pensare, a scegliere cosa fare: se alzarmi o provare a riaddormentarmi, senza risultati ovviamente. Oramai la giornata è iniziata. Quindi apro l'applicazione delle note ed inizio a scrivere. Inizio a parlare, da sola, ma con me stessa. Versi di canzoni e di poesie, mischiati a pezzi di mente che cercano di trovare un senso a tutto questo, a tutto quel che è stato scritto. Quel che ho scritto è ciò che penso davvero, o sto semplicemente riempiendo schermate di note a vuoto. Poi ci ripenso, ed arrivo alla conclusione che nulla è mai scritto a vuoto. Perché scrivere ti aiuta a ragionare, a parlare. Ti aiuta a correggerti. Almeno io l'ho sempre vista così per quanto mi riguarda.

Così aspetto che agosto passi, e con lui anche le prime due settimane di settembre.

Mi manca la routine giornaliera: svegliati, preparati, vai a scuola, torna, pranza, studia, cena, dormi, ricomincia. Sembra drammatica come cosa, forse lo è. Ma mi da un senso di organizzazione, che in questi giorni mi manca.

Dodici ore dopo, mi trovo seduta al tavolo della cucina per studiare. Cerco consolazione tra una lingua e l'altra. I caratteri di cinese di certo non si scriveranno da soli. Occupo il tempo scavando nei ricordi di terza. Almeno mi porto avanti per settembre.

La sera si scende. Con la comitiva andiamo in giro per la città. In giro significa andare nei nostri posti preferiti, quelli poco conosciuti. Non li nominerò, in modo da farli rimanere tali.

"come va?" chiede una ragazza della comitiva

"va"

"va?"

"sopravvivo"

"ci proviamo assieme?"

Ma lei non è una ragazza qualunque. Lei è la mia ancora.

La amo. Da quando sono tornata, mi sta sempre accanto e cerca di farmi scendere, anche quando non riesco. Sa che è quel periodo.

"insieme ci stiamo già riuscendo"

La vedo sorridere.

"Sono così fortunata ad averla" penso.

  So I'm thankful for my sister,

Even though sometimes we fight

When high school wasn't easy

She's the reason I survived  

Song If we have each other

By Alec Benjamin

Chapter one, dedicated to my best friend.

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