Brian
Ognuno di loro mi guardava come se si aspettasse da me una sorta di benedizione, uno sguardo carico di paura, ammirazione ma al tempo stesso di invidia, non mi fidavo neanche di uno solo di loro, in quella stanza, per quello avevo indotto quella riunione in piena notte, per evitare di coinvolgere al tempo stesso Ella in tutto ciò, e l'unico posto dove potevamo tenerla era qui, in giro avremmo attirato sicuramente attenzioni sbagliate.
Non volevo mostrarmi ai loro occhi vulnerabile, ma al tempo stesso, con Ella intorno, mi sentivo spaesato tanto da far cadere le barriere, così credevo, ma la realtà dei fatti è che con una come lei, non potevo stare tranquillo, ero un serpente irrequieto, pronto a inniettare veleno a chiunque avesse osato toccarla, aggirava per casa come una modella, come una piuma leggera, con quei movimenti fluidi e delicati e la sua bellezza cristallina, vedevo come la guardavano, come se volessero assaggiarne la portata, ma non erano alla sua altezza, nemmeno io, nessuno lo sarà mai. Ma con lei intorno diventavo più velenoso del solito, era il mio territorio, la mia donna e la mia salvezza avrei ucciso pur di tenerla solo per me.
Serrai I pugni per l'ennesimo sguardo sulle sue curve, facendo scontrare il mio pugno contro il legno del tavolo, creando una crepa proprio al suo centro per la potenza, richiamando incazzato l'attenzione degli uomini intorno alla tavola.
- signori, non vogliate che io sia scortese, ma l'attenzione deve essere rivolta da questa parte.
Stridetti tra i denti, notando solo i suoi occhi, i suoi occhioni mare puntati su di me, sobbalzati a causa del colpo, poi la osservai bene, I suoi occhi stanchi, il volto assonnato, i capelli disfatti e il corpo fasciato da dei semplici pantaloncini neri e una canotta di tale colore, il che mostrava il suo corpo perfetto.
Avrei solo voluto stringerla tra le mie braccia e concederle un sonno tranquillo e benevolo, guardarla dormire e assaporare ogni suo respiro, imprimerlo nella mia mente.Dovevo concentrarmi, Ella, doveva lasciare i miei pensieri, per un attimo, un attimo solo, in effetti non era così semplice, anche perché si trattava della sua sicurezza, e io avrei fatto tutto ciò in mio potere.
- allora? Cosa abbiamo scoperto?!
Sospirai, mentre toccavo nervosamente il velo di barba che stava crescendo, avrei dovuto tagliarla pensai, a lei piaceva così? Al diavolo.
- allora?
Li incitai impaziente. Poi uno di loro si fece coraggio e parlò.
-maikol si rifugia in un capannone abbandonato vicino la 70esima ovest, dietro un supermarket mal andato.
Bingo, sarei andato li e gli avrei fatto saltare la testa, avrei dato sfogo a tutte le mie fantasie più malsane. Fino a che...
- ci serve un piano.
Luke, il razionale della situazione, già, un piano, un piano che non prevede nessuno di voi, solo io e lui, uno scontro ad armi pare, in cui io uccido lui e voi ne restate fuori.
- nessun piano, me la sbrigo da solo.
- cosa?! Non se ne parla.
- Non è una proposta, si fa così, come dico io. Voi resterete a controllare la zona, siete incaricati tutti voi della protezione di questa casa, nessuno entrerà o uscirera da qui. Siamo intesi?
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Lightning strike
RomanceElla una giovane ragazza, figlia del rettore di un prestigioso riformatorio, si troverà a condividere la sua infanzia con un paziente di suo padre, incuriosita dal suo modo di fare e dalla sua anima, si avvicinerà a lui, fino a permettergli di scova...