Primo capitolo: Arrivano i ricordi

8 1 0
                                    

Oggi è una settimana, una settimana da quel maledetto trasloco. So che lentamente mi sto ambientando, ma questo non significa niente. Vorrei tanto tornare a divertirmi con i miei vecchi amici...Mi alzo dal letto svogliata e trovo la zia al telefono. Per lei è semplice ridere e scherzare, quando per me adesso non ha senso. Sono una ragazza molto timida, o almeno credo di esserlo...Spesso so di essere difficile, da capire, da amare, da comprendere... Vado in camera, apro l'armadio e prendo dei semplici leggings neri, una maglietta bianca, l'intimo pulito e le scarpe da ginnastica. Vado in bagno, mi lavo, mi vesto e prendo i miei trucchi. Metto solo un pochino di terra, correttore e mascara. Sulle labbra stendo un velo di labello. Guardo la zia che attacca il telefono e mi guarda zia:" Dove vai? Hai sentito la mamma?" mi chiede sempre con dolcezza. Io:" No, vado a fare due passi." rispondo secca.

Esco di casa scendo le scale e arrivo sul ponticello, inizio a camminare e arrivo vicino a un campetto da calcio. Continuo a camminare e incontro una signora che mi saluta, ci passo davanti e tiro dritta per la mia strada. Incontro due ragazzi, li guardo e non mi fermo. I due ragazzi mi salutano ma anche a loro nessun cenno vado avanti ignorando i loro commenti. Continuo a camminare, ma sentendomi seguita mi fermo poco più avanti e i due ragazzi si fermano dietro di me. Li guardo e alzo il sopracciglio in attesa. Il primo ragazzo, alto, capelli castano scuro e occhi verdi, attira la mia attenzione. E' molto carino. Il secondo ragazzo, alto, occhi tendenti al blu mare e capelli castano chiaro, assomiglia un sacco al mio migliore amico.Li guardo e vedendo che nessuno dei due apre bocca chiedo:" Avete bisogno di qualcosa?" Parecchio infastidita... Il primo ragazzo dice:" Nulla di che solo due chiacchiere" sorride "comunque piacere Filippo!" Io:" Piacere mio Lara. Posso andare? Non mi va di parlare." "Piacere Andrea! Perché non ti fermi un pochino con noi?" Mi chiede l'altro ragazzo. Io:" Non penso di fermarmi qua, con due sconosciuti! Sono uscita di casa per fare due passi, non due chiacchiere! Se volete scusarmi proseguo senza scocciature!" Filippo:" Come sei acida! Ma secondo me sei simpatica!" puntualizza. Sorrido e continuo il mio cammino... Andrea dopo la mia risposta è andato via, Filippo non si scoraggia e si mette a camminare con me. Io:" Perché non vai con il tuo amico?" chiedo leggermente incuriosita. Filippo:" Perché non posso stare qua?" risponde tranquillamente sorrido  e lui si apre in un sorriso bellissimo. Filippo:" Andrea non è cattivo e gli piace stringere amicizia, ma non pensavo che rispondessi così male." lo difende. Io:" Senti non mi va di parlare su come gli ho risposto male, mi ricorda il mio migliore amico e mi sono trasferita da una settimana, quindi penso sia comprensibile. "Filippo:" Ti va di parlarne?" mi chiede. Io:" Per il momento no, scusami ma se vuoi fai pure altre domande. Quando me la sento te ne parlerò." dico abbastanza infastidita. Filippo:" Quanti anni hai? So che non si chiede l'età a una ragazza, ma almeno ci conosciamo un po' " sorride. Io:" Quanti me ne dai?" sorrido Filippo:" Quindici/sedici non di più!" Io:" No, direi di no" sorrido "ne ho ventuno. Tu quanti ne hai?" chiedo incuriosita Filippo mi guarda scioccato. Filippo:" Cosa? Tu ventuno? No non ci credo" sorride, " io ne ho ventitré a Luglio ne devo fare ventiquattro." Io:" Sei un novantaquattro?" sorrido Filippo annuisce continuiamo per un po' con le domande finché non mi squilla il telefono, Filippo sente la mia telefonata. Filippo:" Perché non vai a mangiare?" chiede con dolcezza. Io:" Non mi va molto, in questo periodo il cibo è l'ultima cosa a cui penso." dico con la testa altrove. Filippo:" Dovresti mangiare, non ti fa bene saltare i pasti!" dice con preoccupazione. Io annuisco solamente e non rispondo, tanto lui non sa quello che ho passato. Il mio sguardo si perde nel vuoto senza rendermene conto inizio a piangere. Filippo lo nota mi prende il viso, io inizio a raccontargli tutto piango soprattutto per la mia compagnia, mi sento sola senza loro. Pollo -> Alessio, Valerio, Valentino, Mattia, Matteo, Cristian, Luca, Ivan, Alice, Giorgia e Lavinia sono quelle undici persone che mi hanno sempre fatto sentire a casa, ora senza di loro non è la stessa cosa. Filippo mi asciuga le lacrime ma i ricordi si fanno sentire tutti insieme. Fil:" Ehi non riesco a vederti così, non so cosa provi perché io non ho una compagnia fissa a parte Andrea che è il mio migliore amico. Fidati se sono veri amici, come si sono dimostrati negli anni trascorsi assieme si fanno vedere e sentire." dice con tono triste. Io:" E' da una settimana che non li sento, a parte il mio migliore amico. Lui è sempre stato presente." dico con tono triste. Fil": Ci sono anche io da oggi" sorride "ti lascio il mio numero di telefono così, mantengo la mia promessa di esserci." Ci scambiamo i numeri di telefono e iniziamo a tornare lui dalla sua macchina e io verso casa, ma prima devo chiedere scusa ad Andrea non gli devo spiegazioni ma scusarmi si. Come arriviamo dalla sua macchina lui mi saluta con un bacio sulla guancia io mi giro imbarazza e poi mi rivolgo ad Andrea. Io:" Ti devo chiedere scusa per il mio comportamento, per ora è così appena realizzo il tutto ti spiego il motivo" dico imbarazzata "ciao ragazzi." Cammino verso a casa come arrivo trovo la zia su una sedia, mi guarda e sorride. Io a mia volta vado vicino a lei io:" Scusa se ti faccio preoccupare, stasera provo a mangiare qualcosina" sorrido. Zia:" Non hai la febbre vero?" chiede sorridendo, scuoto la testa e vado in camera mia prendo il pc e metto un pochino di musica, vado nel cassetto della scrivania rigorosamente chiuso a chiave e prendo il mio diario e inizio a scrivere. E' più di tre anni che lo scrivo e cerco di nasconderlo sempre per non farlo vedere a nessuno, nessuno sa di questo "diario" nemmeno la mia migliore amica. Alla sera mi siedo a tavola con la zia, mangiucchio poco e niente tra un messaggio e l'altro la serata passa e mi addormento sperando in un giorno migliore.

Quella ragazza follemente innamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora