The dungeon (Italiano)

The Dungeon

La stanza era quasi completamente buia. Le uniche luci tremolanti erano quelle dei candelabri a due bracci fissati alle pareti. Doveva essere una notte stellata, o almeno così immaginava. L'unica cosa che riusciva a vedere oltre alle fredde pareti era l'elegante bifora che le offriva un piccolo scorcio del cielo notturno. Nel buio della notte spiccava maestosa e lattiginosa una bellissima luna piena. Una folata di vento leggero vorticó intorno a lei, carezzandole il corpo nudo e il sesso caldo. Sapeva di essere parte di uno spettacolo lussurioso: le curve rese tese dalle catene, le gambe aperte in attesa del piacere, i gemiti che riverberavano nella stanza. Quell'immagine di sé le fece gonfiare i capezzoli e il clitoride iniziò a fremere. Il bisogno impellente di alleviare quel piacevole dolore le fece dare uno strattone alle catene che le imprigionavano i polsi ma riuscì solo a produrre altro rumore. Le catene erano più salde che mai e le cinghie di cuoio non la lasciavano andare. Sentiva il corpo bruciare e il bacino si inarcò, era  bagnata e pronta per essere presa. Il desiderio era quasi troppo forte da sopportare...

"Sei davvero una cattiva ragazza...", una voce roca e sensuale le rimbombò nelle orecchie. Il cuore ebbe un sussulto e per un attimo si riprese da quella trance erotica. Da quanto tempo era lì? Come mai non l'aveva sentito arrivare? Ma fu riportata presto sull'orlo del baratro quando avvertì il respiro caldo di lui sul collo e le catene ricominciarono a sferragliare. Un fruscio e l'uomo entrò finalmente nel suo campo visivo. La stava fissando: le braccia incrociate sul petto nudo, un'espressione divertita sul viso e una magnifica erezione ancora nascosta sotto la stoffa dei pantaloni. L'ebrezza dell'eccitazione non le permise di registrare altro. Si leccó le labbra turgide, pronta ad assaporarlo. Il clitoride le provocò un altro spasmo di lussuria e, senza rendersene conto, iniziò ad oscillare il bacino dandogli una bella visione del suo sesso bagnato e pronto.

"Sei davvero una bambina cattiva e meriti di essere punita", disse l'uomo con voce di velluto, ponendo enfasi sull'ultima parola. Si ritrovò intrappolata da quegli occhi scuri: un predatore che attirava la sua preda senza alcuna intenzione di lasciarsela scappare.
Le mani forti di lui scivolarono sulle sue natiche, stringendole, per attirarla a sé. Il cavallo dei pantaloni le sfiorò deliziosamente il pube e un altro gemito si liberò dalle sue labbra. Si inarcò ancora di più verso di lui e iniziò a strofinare le pieghe umide contro la sua l'erezione fino a quando...

Questa è la prima parte della storia, solo un piccolo assaggio per invogliarti...

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