1 Cap

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Una goccia. Due gocce. Tre gocce. Poi cominciò a piovere a dirotto bagnando tutto ciò che incontrava. Una villa inglese con edera sulle pareti e finestre dalla vernice rovinata,ai confini di un bosco pieno di alberi sempre verdi. Fitta,ombrosa è piena di alberi alti come grattaceli,due piccoli fiumi lo attraversavano uno nella parte più profonda della foresta e l'altro all'appendici di questo.
La villa con mattoni color corteccia,finestre bianche rovinate, una porta celeste con una maniglia dorata,due piani,i tetti spioventi,due ale diverse una est e una ovest. Dalla finestra più vicino al bosco una donna osservava la foresta.
Aveva due occhi ghiacciati,una chioma bianca,un viso delicato,una ragazza dalle movenze sinuose e furtive come un gatto o una leonessa.

 Aveva due occhi ghiacciati,una chioma bianca,un viso delicato,una ragazza dalle movenze sinuose e furtive come un gatto o una leonessa

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Aveva addosso abiti comodi. Una larga giacca rosso granata calda data il gelido clima, pantalone di tuta nero anch'esso caldi,piedi coperti da spessì pantaloni e pantofole comode azzurre.
Il silenzio della casa era solo interrotto di suoni della televisione accesa della stanza. Trasmettevano un programma sui disastri aerei. La ragazza era ferma lì a fissare la foresta senza vedere veramente. Uno squillo la destò dalla trans in cui era caduta. Volse lo sguardo verso il suo cellulare.
Non voleva rispondere ma vedendo il nome, sospirò afranta pensando a chi avrebbe parlato.
"Dimmi che cosa c'è e si sintetico." Esclamò la donna con tono serio.
"........."
"Va bene. Ho capito. Domani prendo il primo aereo e ci sentiamo appena tocco terra. Si. Si. Arrivederci signora. "

Dopo aver finito di parlare senti i bip bip che segnalavano la conclusione della chiamata.

Spende la tv e andò a prepararsi le valigie per il viaggio. Tutte le aprmi che aveva a casa le depositò nel borsone senza risparmiarsi. Chiamò l'aereo porto e prenotò un aereo privato per l'america.

Nella grande Villa inglese si sentiva il pianto di una bambina. Li vicino giaceva il corpo di su madre,coperta di sangue sporcando il grazioso vestitino azzurri della bambina.
I capelli argentei con ciocche sporche di sangue, se ne scompigliati d senza forma. La bambina voleva urlare,piangere fino a finire le lacrime e perdere la voce. I singhiozzi trattenuti a stento riempivano il rispettoso silenzio dei poliziotti. Il padre con la nuova moglie guardavano la scena trattenendo l'orrore e il pianto.
Dopo un paio di minuti la bimba si ricompone asciugandosi le lacrime e guardando il padre disse distaccata e fredda.
"Padre, Amelia... Andate via." Esclamò senza girarci intorno.
"Ma Tesoro noi-" Amelia la nuova moglie del padre Ivan provò ad avvicinarsi venendo fermata da un'occhiataccia gelida di Astrid.
"Chiamate zio Edmund ditegli di prendermi in custodia."Continuò la ragazza senza pastella ciglio all'occhiata di Ivan.
In silenzio imbarazzante calò sulla sala. "No no e no sei una bambina deve stare con me tuo padre!" "Non ho bisogno di nessuno tanto di te. Io odio te!La tua maledetta nuova moglie! La tua famigliola felice e ciò che ti riguarda! Io e mamma abbiamo bruciato ciò che era tuo perché ora io dovrei aver a che fare con te!!!!" Esclamò la ragazza alzandosi e andando verso suo padre.
"Per tutta la mia vita tu non ci sei stato! Hai preferito un'altra bambina a me quindi non venirmi a dire che questo trattamento non te lo meriti perché ti meriti tutto e anche di più! Ora ANDATE VIA!!!!"
Urlò la ragazza cacciando il padre. Ivan non poté controbattere e se ne andò .

Astrid si svegliò molto presto per prendere l'aereo che l'avrebbe in America a Los Angeles.
Il sogno...Forse il ricordo, era ancora nitido nella sua mente.
Nel silenzio si prepara e scese con passo felpato. Lo zio Ed stava preparando il caffè con la sua solita placida faccia da combina guai già di prima mattina.

Zio Edmund era un uomo di mezza età, con in faccia sempre un ghigno godereccio come se stesse sempre contemplando un suo misfatto

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Zio Edmund era un uomo di mezza età, con in faccia sempre un ghigno godereccio come se stesse sempre contemplando un suo misfatto. Era simpatico e subdolo all'ennesima potenza poteva sempre escogitare un piano malvagio in trenta secondi.
Però aveva una parlantina troppo persistente.
"Buongiorno raggio di sole e sempre un piacere vederti la mattina." Disse mentre versava il caffè in due tazze.
Astrid rispose con un grugnito e sedette al tavolo della cucina aspettando che lo zio le porgesse la tazza con dei biscotti.
"Contenuto per il viaggio?"
"..."
Bene secondo te oggi Derek e Stiles verranno a salutarci o saranno troppo occupati ad amoreggiare?"
"..."
Astrid alzò gli occhi troppo faticoso fare un grugnito.
"Comunque Mamma dovrebbe arrivare tra poco ti saluta mi farà sicuramente raccomandazioni e se ne andrà come al solito."
Si senti il ​​campanello suonare.
"Parli del diavolo."

Lara aveva detto detto che mai nessuno dei suoinipoti l'avrebbe mai chiamata nonna ovviamente non voleva essere chiamata la stessa mamma ma Ed se negava così la chiamava mamma

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Lara aveva detto detto che mai nessuno dei suoinipoti l'avrebbe mai chiamata nonna ovviamente non voleva essere chiamata la stessa mamma ma Ed se negava così la chiamava mamma.Isabel faceva lo stesso mamma. Astrid invece adorava sua nonna così rispettosamente la chiamava Lara.
La nonna fece il suo ingresso teatrale come al solito.Vestita con tutte le marche firmate e importanti,era sempre elegante,truccata e con i suoi capelli bianchi e corti acconciati in maniera sistemata.
Lara adorava la sua nipotina Astrid perché era tale e quale ad Isabel,tranne per i capelli che li aveva presi orgogliosamente da Lara stessa che se ne vantava con tutti i suoi amici.
"Mi cara Astrid tesoro come stai oggi?"
"Come al solito Lara.Tra poco devo partire e non mi va."
"Edmund! Composto! Non stare sulla sedia come se fossi al bar con gli amici!Prendi esempio da tua nipote!"
"Mamma sei sempre simpatica come il limone nel caffè."
"Non essere indisponente. Comunque mia adorata nipote sta attenta e divertiti. Se anche trovare un ragazzo per farmi dei nipotini."
"Lara per favore è imbarazzante! Ed non fare quella faccia!"
Dopo una piccola chiacchierata imbarazzante, il Taxi è arrivato sotto la villa per prendere Astrid.
Partì dopo abbracci e raccomandazioni da parte dei due.

Questo è il primo capitolo, se  volete che continui a scrivere mi piacerebbe che mi diceste le vostre opinioni in merito alla storia. Come vi sembra?

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