2 Cap

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Astrid dormì per tutto il viaggio in una sotto specie di dormiveglia. A ogni minimo rumore apriva leggermente le palpebre e poi le richiudeva.
Era sola da sempre. Aveva imparato a combattere, a difendersi,attaccare e proteggersi tutto e tutti.Se ne avesse avuto l'esistenza avrebbe ucciso per proteggersi e proteggere ciò che ha di più caro..
Le sue iridi color ghiaccio incontrarono quelli castani della hostess che l'aveva avvisata del imminente atterraggio. La hostess rabbrividii e si allontanò.
L'aereo atterrò in America verso il pomeriggio con il suo scontento visto che aveva una irritante sensazione al corpo per il tremolio e l'ondulazione dell'aereo.
Aveva vomitato un paio di volte ma era ancora viva.
Era stato un viaggio turbolento per fortuna era andato bene.
Arrivata a terra finalmente si sentì meglio. Astrid percorse il get finché un uomo alto con i capelli rossi e un viso simpatico che da come era vestito sembrava un autista l'aspettava con un foglietto col suo nome.
I suoi occhi ghiacciati scontrarono quelli color ambra dell'autista.
L'autista rabbrividì.
"Salve Signorina Hargreaves sua nonna ha contattato la mia azienda.Io sono Martin Hood.Che ne dice se mi da il suo bagaglio." L'autista mise il bagaglio della ragazza nel portabagagli e le aprí la portiera.
Astrid lo guardò con uno sguardo gelido e entrò in macchina. La città di Los Angeles era caotica,piena di persone,di odori e di cose nuove. Venne lasciata davanti al cancello della scuola superiore visto che la macchina non poteva entrarci.

 Venne lasciata davanti al cancello della scuola superiore visto che la macchina non poteva entrarci

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Astrid osservò il posto con aria annoiata

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Astrid osservò il posto con aria annoiata. Era carino,con un bel parco pieno di verde,la scuola era grande con i corridoi con i soliti armadietti azzurri alle pareti.
Si diresse da sola verso la segreteria,c'era il brusio degli studenti nelle classi. Poi lo stridio della campanella spacco i timpani all'albina che dovette farsi forza per non mettersi le mani sopra le orecchie.
Una flotta di ragazzi uscirono contemporaneamente dalle classi. Astrid si irrigidì ma continuò il suo percorso con la certezza che qualcuno la stesse osservando. I suoi occhi di ghiaccio guardavano il pavimento non per l'imbarazzo ma le dava abbastanza fastidio avere gente in torno odiava i luoghi affollati e li evitava come la peste.
Si presentò davanti alla segretaria con un foglio in mano e la faccia stralunata e stanca. La sua dose giornaliera di contatto umano avrebbe dovuto aumentare drasticamente dovendo abitare lì per almeno un anno.
Avrebbe frequentato dovendo fare anche corsi pomeridiani. La segreteria la fece ricevere dalla preside. La preside era seduta comodamente sulla sua scrivania mentre digitava al compiute era elegante e molto belle. Pelle scura e occhi grandi.Sembrava giovane. Si chiamava Artemide Marshall. Era stata alunna di sua nonna migliore ad Oxford e poi in America a Yale per prendere un ulteriore laurea per poi diventare preside della prestigiosa scuola superiore Morrison. Poi misteriosamente cambiò scuola e se andò alla scuola pubblica di Los Angeles, Silver River Highschool.

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