.Sorpresa.

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«Una volta, da bambino, provai ad arrampicarmi su un albero. Ero già molto in alto e mentre allungavo la mano per afferrare l'ennesimo ramo, una farfalla volteggiò per un momento davanti ai miei occhi. Spesso sentite molte persone dire che sono solo i gesti più grandi e rilevanti a fare la differenza, ma non è così. Mi è bastato perdere la concentrazione dall'obiettivo per un attimo - solo un misero attimo – facendomi distrarre da quella piccola bellezza per perdere la presa. Perché sono le cose più semplici, i gesti quotidiani che mi incuriosiscono, quelli fanno la differenza. Un attimo fatale. Dopotutto, com'è quel detto? Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla possa scatenare un uragano dall'altra parte del mondo. Siete davvero convinti che non sia così?»


Il giorno seguente Mira rincasò verso le cinque, dopo una mattinata intensa di lezioni in università. Mollò la borsa sul divano e consegnò il computer di Flora alla legittima proprietaria, che stava in pigiama in cucina, cuocendo chissà cosa in forno, mentre ascoltava un'intervista dal cellulare.
«Grazie di avermelo prestato.»

«Figurati. Ah, è arrivato un pacco per te stamattina.» rispose flora, sistemandosi il cerchietto per tirare indietro i capelli, troppo corti per poterli legare, ma troppo lunghi per non darle fastidio mentre cucinava, come al solito.«Sulla sedia.»

Un pacco? Non ricordava di aver ordinato nulla.

Mira appese il giubbotto, per poi aprire la misteriosa scatola senza mittente, e rovistando sotto un mucchio di polistirolo trovò un cordless.

Immediatamente, dalla confusione passò all'angoscia.

La sua gola divenne secca mentre fissava incredula l'apparecchio metallizzato nuovo di zecca che stringeva tra le mani, senza accorgersi della voce dell'amica che la chiamava.

Mira si sentiva in una bolla di ovatta, vedeva Flora muovere le labbra ma non riusciva a sentirla. Poi si sentì afferrare bruscamente e cadde di peso sulla sedia.

«Rispondi! Ti senti male?»

«No, tutto bene.» rispose Mira, facendo un respiro profondo.«Ero sovrappensiero.»
La sua voce era un bisbiglio d'aria, probabilmente Flora l'aveva sentita a malapena.
«Ah, sì? E da quando pensare ti provoca effetti collaterali? Ti prendo qualcosa di dolce...»
«No, sto bene.»
«Non dire che stai bene, Mira! Smettila di prendermi in giro o giuro che mi incazzo sul serio. E questa volta l'occhio nero lo farò a te.»
Mira si stropicciò le palpebre, ascoltando i passi pesanti dell'amica allontanarsi verso la dispensa, poi si portò due dita alle tempie.

Rifletti.

No, diamine, non ci riusciva.

Il cuore pompava tensione al posto del sangue e la ragazza rimise il cordless nella scatola, con molta lentezza, come se stesse maneggiando un ordigno.
«Tieni.» Flora le porse una manciata di Smarties.
Mira masticò le caramelle senza sentirne il sapore, persa nei suoi pensieri.

Flora intanto la scrutava, in silenzio.

Quanto tempo era passato, un minuto? Due?

La voce di Mira risuonò morbida e flebile, forse un po' troppo perché l'amica non si insospettisse. «Tranquilla. Non era niente, sto bene ora ok? Adesso non ingigantire la situazione finendo per pensare chissà che cosa.»
«Ingigantire la situazione?! Mira, sei sbiancata di colpo!»

Denti stretti e sguardo fisso, si ostinò a pensare la ragazza.

Non aveva ancora deciso. Non sapeva se rivelare o no a Flora la verità... dopotutto si trattava solo di un cordless! La sera prima, nonostante la tecnica del riso, erano state costrette a buttare via quello vecchio. Magari era stata proprio la sua coinquilina a ordinarne un altro... sì, era andata per forza così.
«Non ti lascio in pace finché non mi dirai perché ti sei spaventata.»
«L'hai ordinato tu?»
«Che cosa?»
«Il cordless. Quello che è appena arrivato. L'hai ordinato a nome mio, giusto?»
Flora si accigliò. «Che c'entra il telefono, rispondi alla mia...»
«Allora? Eh?»
«No, ok? Vuoi spiegarmi che succede?»
«Credo di essermi messa nei guai.» bisbigliò il più piano possibile, anche se Flora era così vicina da avere a portata d'orecchio perfino i gorgoglii del suo stomaco.
«Cioè? Spiegati meglio.»
Diglielo. Forse può aiutarti.
Un'immediata sensazione di biasimo verso se stessa la invase come un'onda che le fece bloccare le parole in gola nell'esatto momento in cui aprì la bocca per rivelare all'amica la verità.

Nome In Codice: H.A.C.K.E.R -  L'ombra di LicanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora