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🥀 I WISH I WERE 🥀

Capitolo 14


Dopo l'incontro con il serpeverde in infermeria, Harry era combattuto. Non avrebbe mai voluto ritrovarsi ad andare contro quello che voleva Draco, ma la questione stavolta era molto più delicata e seria.

Quei bastardi meritavano di pagarla.

Ormai Harry aveva imparato a conoscerlo e sapeva che Draco aveva reagito nell'unico modo che conosceva per allontanare le persone o per spaventarle, ma questo con lui non funzionava. Non avrebbe mai funzionato per il semplice fatto che Harry avrebbe sempre trovato un modo per raggiungerlo, ed allo stesso modo, Draco si sarebbe insinuato sempre sotto la pelle del grifondoro. Non c'era niente che potesse permettere a due persone di conoscersi più dell'essere stati nemici, ossessionati l'uno dall'altro.

Il grifondoro aveva deciso di recarsi dalla Preside McGrannit, che era sicuro non avrebbe tollerato un aggressione, figurarsi una così violenta ad una persona che non aveva neppure la possibilità di difendersi, trovandosi senza la sua bacchetta.

Non appena raggiunse la statua del gargoyle pronunciò la parola d'ordine, che lo avrebbe fatto accedere all'ufficio.
La Professoressa, adesso Preside, McGrannit aveva tenuto volentieri l'abitudine che aveva Silente di utilizzare come password nomi di dolci magici. Così quando Harry pronunciò "Zuccotti di Zucca" comparve subito l'accesso alle scale e salendo, vide che la McGrannit era lì, seduta dietro la scrivania, posizione che un tempo apperteneva a Silente.

Harry si guardò intorno, era abbastanza strano ritrovarsi qui, non ci aveva più messo piede da quando...beh, da quando c'era stata la guerra.
Era strano sapere che la figura di Silente non ci fosse più, così come anche Fanny la fenice era volata via, altrove.

Il suo rapporto con la figura del vecchio Preside era attualmente travagliato.
Da un lato aveva capito che Silente lo aveva utilizzato come sacrificio per il bene superiore, ma dall'altro si era inevitabilmente legato a quel vecchio bizzarro e talvolta, troppo enigmatico. C'era stato un tempo in cui si era sentito così arrabbiato, così usato...così...

Anche lo stesso Piton lo aveva capito, anche lo stesso Piton aveva criticato la scelta del mago più anziano di aver cresciuto Harry come nulla di più che una 'bestia da macello', ma solo poi, col tempo Harry aveva capito che non era possibile vivere con il peso costante del passato, rimuginare su quello che ormai non si poteva più cambiare, era qualcosa che faceva solo male.

L'unica cosa che avrebbe ricordato del passato erano i sacrifici che le persone che lo amavano avevano fatto per lui, l'unico effetto che avrebbero avuto sul presente sarebbe stato il ricordo d'affetto che Harry poteva riservargli, insieme alla lezione di non ripetere mai più gli stessi errori.

Ed era proprio per questo motivo che adesso il moro si ritrovava nell'ufficio della nuova preside di Hogwarts.

« Potter, entra pure, accomodati. » Lo accolse l'anziana strega.

« Buonasera Pro...Preside.  » Salutò con qualche difficoltà ad abbandonare il vecchio titolo di Professoressa, Harry si avvicinò e si sedette.

« Gradisci una caramella? » chiese gentilmente la strega, ma il grifondoro rifiutò: « Nono, grazie...In realtà sono qui per parlarle di qualcosa di molto importante. »

« Oh, certo...dimmi pure Potter, di cosa si tratta? » chiese la Preside.

« Si tratta di Draco Malfoy. » Rispose semplicemente, ma la Preside lo interruppe subito: « Potter, qualunque sia il motivo, non tollererò altre azzuffate da voi due, non siete più dei ragazzini, non trovi? »

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