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Avvertenze prima di leggere la storia:
linguaggio scurrile, scene di sesso descritte dettagliatamente, possibile BDSM.
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Si baciavano come chi di labbra ne aveva baciate di poche, i respiri affannati si contorcevano tra le lingue umide e i corpi si strusciavano sfociando in carezze nascoste da desiderio carnale. Si toccavano come chi vuole ricucire ferite ormai aperte da troppo tempo e si curavano probabilmente nel modo sbagliato. Quei due si provocavano, scopavano e poi si lasciavano indifferentemente andare nell'ennesima notte di piacere; ma quei due non scopavano e basta, quei due scopavano per amarsi, amarsi silenziosamente.

Tornati dalla festa in città, appena varcata la soglia di casa, Thomas non aveva fatto nemmeno in tempo a chiudere la porta che già aveva incollato le labbra su quelle carnose di Rose, le mani si erano infilate sotto al vestitino attillato che indossava, sfiorando le cosce e accarezzando il ventre. La sentiva ansimare a contatto con le sue labbra e toccare la sua erezione che spingeva per uscire. La prese per i capelli e la sbattè contro il muro, le inclinò la testa di lato e iniziò a baciare e succhiare il collo profumato di lavanda mentre con una mano le accarezzava i fianchi larghi e il seno prosperoso. Si distanziò per qualche secondo, solo per osservarla dall'alto, con i capelli scuri arruffati, il respiro ansimante, gli occhi lucidi e le labbra rosse e gonfie. Si morse il labbro; il suo cazzo voleva scivolare tra quelle labbra succose e non voleva perdere tempo.

La girò di spalle, con il petto contro il muro, per poterle abbassare la zip del vestito, le percorse tutta la schiena con le dita facendola rabbrividire al suo tocco freddo. Il vestito cadde ai loro piedi e la prima cosa che Thomas si ritrovò davanti fu quel culetto sodo e formoso incastrato in degli slip a brasiliana che lo fasciavano alla perfezione. Le tirò una sculacciata facendola sobbalzare per poi girarla nuovamente di fronte a sè. Si tolse la maglia scoprendo il petto tonico e scolpito, la baciò per un'ultima volta, la prese per i capelli e la condusse ad inginocchiarsi davanti a sè. La guardava negli occhi, sentiva quanto fosse eccitata all'idea di fargli un pompino, dopo tutto succhiargli il cazzo era la cosa che preferiva e lui lo sapeva bene, quindi perché non accontentarla?

Rose lo osservava dal basso leccandosi le labbra che ancora sapevano di lui, cui alla visione fremette di ricevere piacere da quella boccuccia calda. Le infilò il pollice in bocca e la trascino davanti alla sue erezione, Rose gli sbottonò i jeans mentre gli succhiava il pollice e lo guardava negli occhi eccitati, li sfilò dalle gambe facendolo restare in boxer e con una mano gli massaggiò il cazzo sentendolo pulsare. Thomas levò il dito, lasciandola procedere e gli tolse anche i boxer; davanti a lei vettò una dura erezione, con una cappella rosata e il cazzo venoso, largo e lungo abbastanza da farla soffocare e gridare dal piacere quando affondava dentro di lei.

Si leccò la mano e lo avvolse alla base, lo segò lentamente per tutta la lunghezza mentre con la lingua stuzzicava la cappella e con l'altra mano accarezzava i testicoli. Leccò tutta l'asta, rimpiendola di umici baci, mentre Thomas si mordeva le labbra impaziente; iniziò a prenderlo lentamente in bocca, prima la cappella e poi tutto fino alla base, lo tenne tutto in bocca per qualche secondo e il ragazzo la osservava con la bocca piena e la saliva che colava. Lo tolse dalla bocca ed uscì tutto pieno di saliva, Thomas sorpirò, non resisteva più, la prese violentemente per i capelli e le infilò il cazzo in bocca entrando e uscendo con forza, con l'altra mano la tenne per la mandibola sentendo il suo cazzo arrivare fino in gola. Rose aveva gli occhi lucidi, quasi lacrimanti, ma godeva solo guardando l'espressione del ragazzo, e lì sotto era così bagnata che quasi gocciolava sul pavimento. Sentiva sbattere la cappella nella gola, ma teneva la bocca rilassata per poterlo prenderlo quanto più in fondo possibile. Poggiò le mani sulle cosce di Thomas e iniziò a succhiare avidamente il cazzo continuando ad andare su e giù, accompagnata nei movimenti dalla mano di lui, sentiva quanto caldo e duro fosse a contatto con la sua lingua. Intanto il ragazzo teneva la testa volta verso il soffitto e dalle sue labbra uscivano dei deboli ansimi che facevano intendere quanto gli stesse piacendo quel profondo lavoro di bocca, ogni tanto si sentiva qualche gemito più forte, <Rose> sussurrato quasi come una supplica. Solo dopo qualche interminabile minuto si sentì un <sto per venire> sussurrato flebilmente dalle labbra di Thomas, al che Rose continuò senza sosta a succhiare il cazzo fino in fondo finchè non sentì colare sulla sua gola un liquido caldo, dolciastro ma amaro allo stesso tempo. Thomas se ne stava lì ansimante, con il fiatone, mentre liberava Rose dalla stretta sui capelli e tirava fuori il cazzo completamente bagnato. Rose, ancora inginocchiata si ritrovò con il mascara colato, il rossetto sbavato e gli angoli della bocca sporchi di sperma, dopo aver ingoiato tutto quanto si leccò le labbra e si alzò, mise una mano dietro il collo di Thomas e lo baciò voracemente facendogli sentire sulla sua lingua quanto fosse buono il suo sapore, lui le strinse forte e una natica e indietreggio insieme a lei fino a sedersi sul divano di pelle nera che si trovava alle loro spalle.

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