Primo capitolo

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- Si Avvicina il Giorno della Lucentezza, generazione numero 25° -

"Che i giovani cittadini del nostro popolo possano vivere in maniera pacifica e rasserenante, senza intoppi e fatiche.
Il giorno dove finalmente daranno un contributo nell'aiutare questa grande e immensa civiltà è dunque giunta.
Che il nostro Dio dei mari, Poseidone, possa accompagnare loro in questo cammino mano per la mano e che li possa proteggere da qualsiasi tipo di pericolo.
L'amuleto che avranno al collo sarà come un omaggio al nostro grande creatore"

«Re e Regina di Deltora»

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Un panno di lino sottile finì dritto in faccia al pesce pagliaccio che stava comunicando per i dormitori del Castello Reale l'ultimo discorso che ebbero fatto i grandi sovrani della città prima del grande Giorno della Lucentezza. Questo cominciò a nuotare intorno come impazzito dall'improvviso buio pesto, per poi riprendersi quando riuscì a liberarsi dalla stoffa.

Gonfiò il petto come offeso. «Signorina, mi sembra di una maleducazione magistrale trattare così uno dei servitori al cospetto del Re e della Regina, soprattutto mentre sto ad annunciarvi il loro ultimo discorso. Dovrebbe anche interessarla dato che è un messaggio che stanno mandando a lei e anche a tutti coloro che hanno la sua età», disse con fare severo e burbero, muovendo la pinna velocemente dal nervoso.

Una sirena dai lunghi capelli biondi si fece intravedere da dietro un grosso armadio impregnato da coralli e pietre preziose, impegnata a riempire la stanza da vestiti sgargianti e reggiseni in conchiglia fatti di qualsiasi materiale e grandezza.

«Avranno ripetuto così tante volte questo discorso oggi che ormai il pezzo su Poseidone lo so praticamente a memoria», disse la ragazza con una nota di esasperazione nella voce. Si sporse dal suo guardaroba un attimo giusto per incontrare la faccia del pesciolino, mostrando non solo i suoi bellissimi occhi magnetici, ma anche tutta la magnificenza della sua coda dorata. «Piuttosto mi potrebbe aiutare? Non so cosa mettermi. Meglio questo bianco o vado sul classico azzurro perlato?», chiese mostrando due tipi di reggiseni.

Il povero pesce pagliaccio rimase lì paonazzo, non sapendo bene cosa dire e incominciò a diventare rosso dall'imbarazzo.

«Ehm, ecco io...».

«Per la miseria, Theja, un minimo di contegno», disse una seconda voce femminile, poco più matura dell'altra. Una sirena dai lunghi capelli viola attraversò la stanza in un secondo, spingendo l'amica quasi all'interno dell'armadio. Guardò il pesce con sguardo desolato. «Mi scusi tanto per la maleducazione signor Bait, saremo nel grande salone in tempo per la cerimonia, glielo posso assicurare. La prego di perdonare il comportamento della mia amica».

Il pesce sospirò appena scuotendo il capo, per poi addolcire lo sguardo. «Mi raccomando, signorina, lei e la sua compagna di stanza dovete essere nel salone prima che il sole illumini la torre più ad Ovest del Castello», disse prima di girarsi e nuotare fuori dal dormitorio, chiudendosi la porta alle spalle.

La ragazza dai capelli viola sospirò appena, fulminando con lo sguardo l'altra ragazza che era finita all'interno dell'armadio. «Hai finito di fare il tuo numero? Esci da lì».

«Guarda che sei stata tu a spingermi qui dentro», disse Theja allargando le braccia con fare sbalordita, per poi uscire con un solo movimento della sua coda. «E comunque sai che ho ragione. È da quando ci siamo svegliate che la menano con questa cosa», disse la ragazza chiudendo finalmente le ante dell'armadio.

𝘛𝘩𝘦 𝘍𝘢𝘭𝘭𝘦𝘯 𝘚𝘪𝘳𝘦𝘯𝘴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora