Inerme giaciendo su'n verde prato,
col vermiglio fior sul petto
che allargandosi va,
occhi fissi in un plumbeo cielo.
Purtroppo l'ora fatidica scocca,
sia d'inverno, quando tutto è torpore,
che d'estate quando tutto ride.
Quel ridere giocondo
che dal tuo viso strappato fu,
gettato poi sui prati e sul cielo e
sull'acque.
Quel giocondo e gioioso riso ti è mai
appartenuto davvero
o è sempre stato il suo destino
tornare al mondo?
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RACCOLTA DI RACCONTI PENSIERI E POESIE
PoesiaSalve a tutti, non ho mai fatto leggere ciò che scrivo a nessuno perché non so quanto possa valere... Per me è uno sfogo scrivere, una passione, una necessità... Sono curioso di sapere se i miei elaborati piacciono alla gente. Il mio obbiettivo è tr...