ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 67

7 2 0
                                    

Ansia, panico. Oggi. Primo giorno in una nuova scuola. Primo giorno di quinta superiore. Spero che quest'anno passi in fretta. Che arrivi l'inizio dell'università in un battito di ciglia, così posso fare ciò che davvero amo: moda. E' stata un'idea della mia vecchia professoressa di inglese, in un giorno noioso. Mi ha guardata e ha usato il mio modo di vestire come metodo di paragone: "Al tempo la moda era importante. Basta guardare Adele. Si tu, ti vesti sempre bene, sei sempre elegante". Mi prese da parte in corridoio e mi disse: "Potrebbe essere una strada molto valida per te".

Così, per la prima volta nella mia vita ho dato retta a qualcuno. Ho preparato qualche bozza, l'ho mandata all'università e mi aspettano tra un mese per un colloquio.

"Adi, siamo arrivati", urla mio padre per sovrastare il volume della musica, che rimbomba nelle mie cuffiette da stamattina. Ottimo metodo per calmare la mente.

Recupero la mail della scuola con tutte le indicazioni.

"Ti sei stampata la cartina della scuola?"

"Sì papà"

"Matteo in che sezione sta?"

"Lui in H, io in A. Siamo entrambi al terzo piano"

"Che schifo"

"Hey bamboccio, porta rispetto a tua sorella. Buona fortuna ragazzi"

Ci incamminiamo verso l'entrata. Matteo a 10 metri da me, perché si vergogna. L'ingresso è intasato dagli studenti e dalle loro cartelle ingombranti. Vado verso la postazione della mia nuova classe. La gente comincia ad osservarmi, mandandomi in casino.

Tiro fuori il mio telefono e scrivo alla mia migliore amica.

Vane, mi osservano tutti. Mi sento a disagio...

Amore, testa alta sempre. Spacca più che puoi. Fatti rispettare e ammirare perché sei così bella

Mi manchi da morire

Anche tu. Appena posso prenderò il treno per raggiungerti così passiamo insieme il fine settimana

Spero che arrivi presto. Ti amo

Anche io ti amo

Quasi mi scende una lacrima, pensandola lì, a scuola, in mezzo a tutte le persone che prima di partire mi hanno fatto trovare la classe addobbata a festa per salutarmi.

"Ciao". Alzo lo sguardo dallo schermo. Una ragazza dai capelli rossi mi rivolge un sorriso smagliante. "Sei la ragazza nuova vero?"

"A quanto pare si. Tanto piacere sono Adele"

"Che nome meraviglioso. Io sono Martina. Vieni che ti presento agli altri"

Mi prende a braccetto e insieme ci infiliamo in un ammasso di gente.

"Ragazzi questa è Adele"

Credo di essere bordò in questo momento. Non mi fa piacere essere al centro dell'attenzione.

"Ciao a tutti"

Le ragazze si avvicinano, mi urlano il loro nome, si complimentano per i miei ricci neri, per i miei occhiali, mentre un ragazzo seduto sulla ringhiera delle scale mi fissa. Non muove un muscolo e nemmeno si presenta, eppure resta lì, a guardarmi, come se fossi un'opera d'arte. 

Serendipity 𝓣𝓮𝓻𝔃𝓪 𝓹𝓪𝓻𝓽𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora