ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 68

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Il primo del mese. Siamo già a Novembre. Il tempo sembra andare in x2, come gli audio di whatsapp.

Nuove amicizie si, buoni voti ok, quel ragazzo non fa altro che guardarmi da lontano, tutto perfetto. Ma mi sento tremendamente vuota. Mi manca casa, i miei nonni. La mia migliore amica, che bussava alla porta a sorpresa perché a casa aveva finito la cioccolata e non poteva affrontare quel periodo del mese senza. I miei genitori fanno di tutto per farmi provare quelle sensazioni di una volta: ricordo che quando tornavo a casa, là a Torino, c'era sempre odore di pasta al forno o di torte fatte in casa. Ad oggi, Tommaso, quando ha pausa dal lavoro, torna apposta all'ora di pranzo per farmi sentire ancora quel profumo, ma sento che non è la stessa cosa. Mi dovrò abituare, questo lo so, ma sarà una cosa veramente lenta.

Mio fratello è riuscito a farsi una compagnia tutta sua e sono gelosa, perché vorrei avere il suo stesso coraggio di parlare con la gente e il suo carattere estroverso. Sì, c'è Martina che non mi lascia un secondo da sola e le compagne di classe sono tutte così gentili, ma rimane il dubbio: lo fanno per cortesia o perché piaccio come persona?

Scendo dal bus corredo verso casa, con un solo pensiero: la lettera che mio nonno ha promesso di mandarmi ogni mese. E come ogni promessa mantenuta, è lì che mi aspetta.

Cara bambolina,

un altro mese è passato e da tua richiesta sono qui per raccontarti di come ci siamo conosciuti io e nonna. Eravamo giovani e avevamo 16 anni a quel tempo. Una volta mica ci si scopriva sui telefonini: una volta si passava 'per caso' sotto casa della persona che ci aveva rubato il cuore e, tra una chiacchiera e l'altra, ci si invitava per un gelato o, se eri fortunato, per un caffè su in casa mentre i padri erano a lavoro. Io facevo così, con nonna. Con la scusa del mio lavoro, di essere un postino, passavo per la sua via in bicicletta quando sapevo sarebbe uscita da messa, così ero sicuro che le avrei consegnato il giornale in mano, e non lanciandolo contro le porte come facevo normalmente. Era bella, quando attraversava la strada con quella gonna svolazzante. Era sempre accompagnata dalla madre, Antonia, te la ricordi? Anche lei era molto gentile con me, e dopo mesi e mesi di consegne speciali, mi invitò a bere un bicchiere di latte caldo, perché una volta, piccina, gli inverni si che erano inverni. In bicicletta con -5° tutti i giorni non era facile, ma per incontrare la propria amata e portare qualche soldo a casa era il minimo che potessi fare. Insomma, entrai nella loro umile casetta: Antonia mi faceva tante domande e vedevo che la bambina mi riservava delle occhiate fugaci, curandosi di abbassare lo sguardo appena mi giravo verso di lei. E da quel giorno, sempre colazione doppia: una in officina e una a casa di nonna. E pensa che tutto questo è durato fino all'età di 21 anni. In quel tempo, non avevo messo occhi su nessun'altra ragazza. Erano tutti e due per nonna. Finché un giorno, essendo parte della stessa compagnia, i nostri amici non mi hanno spinto a invitarla a ballare. Una volta in discoteca si andava di pomeriggio, non come oggi. E così feci. Con il consenso della madre, andammo a ballare. Ma al padre non venne detta la verità, perché era molto geloso della sua unica figlia. E continuammo a uscire, prima una volta al mese, poi una volta a settimana fino a tutti i giorni. Non fu facile chiederle la mano, avevamo solo 25 anni, e di amore si sapeva poco niente e i soldi, le case, i lavori erano quello che erano, ma sapevo che sarebbe stata lei la donna con la quale avrei voluto passare il resto della mia vita, e ho avuto ragione. Sudare freddo durante l'interrogatorio con i suoi genitori ne è decisamente valsa la pena. Per questo, bambolina, ti auguro di trovare quella persona che sappia amarti per ciò che sei e mai e poi mai concedere le tue preziose lacrime a chi se ne fa un baffo di queste. Non trascurarti per nessuno, non sminuirti per gli altri. Hai carattere, e hai bisogno di persone positive al tuo fianco Trova la serenità, non un passatempo qualunque. fatti rispettare, sempre, anche a costo di stare sola. Non permettere agli altri di definirti, né di cambiarti. Sei una guerriera, la guerriera della tua vita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2022 ⏰

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