4| Il migliore

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Playlist fool for you 🎧


Non appena fu fuori dall'aula, Aaron avvertì un forte sbalzo termico. Dentro l'aula faceva caldo a causa dell'aria condizionata, fuori invece, l'aria era fresca e pungente. Aaron allargò le narici e nutrì i suoi polmoni di quel prezioso ossigeno. Inspirò ed espirò ripetutamente, combattendo l'affanno e liberando il torace da quella morsa soffocante.

Andava un po' meglio, ma gli tremavano ancora le gambe. Fece qualche metro e si accasciò nella prima panchina che vide. Aaron sentiva di non avere più il controllo del suo corpo, ormai totalmente fragile e vulnerabile. Pensò che probabilmente sarebbe rimasto bloccato lì per ore, senza più forza di alzarsi.

Non era da lui ritirarsi da un esame, così come non era da lui farlo in maniera così plateale, sotto gli occhi scettici di tutti.
Ad Aaron dispiaceva aver perso quell' opportunità, ma gli dispiaceva allo stesso modo l'aver scoperto di non avere alcuna speranza con il ragazzo dei suoi sogni. Troppi pensieri negativi. Decise di spegnere la mente e di riprendere gradualmente il controllo del suo corpo.
Aaron aveva sofferto d'ansia in passato, ma non l'aveva mai portato fino a questo punto.

"- Ei! Aaron, tutto ok?"-

Aaron si voltò, Diana lo osservava con aria preoccupata.

-"Mi hai seguito? Perché?"-

-"Perché ho capito subito che non stavi bene, quando mi sei passato affianco eri così pallido che ti confondevi con le pareti!".
Diana si sedette affianco a lui.
Aaron non aveva voglia di parlare. Avrebbe solo voluto riprendersi con calma e andarsene a casa, buttarsi nel letto sotto le coperte e mettersi a dormire per tutto il resto della giornata, soffocando lacrime e singhiozzi sul cuscino.

-"Anche io mi sono ritirata dall'esame." sospirò Diana, senza distogliere lo sguardo da Aaron, che in quel momento aveva uno sguardo vacuo perso nel cielo.
-Ma tu non ti sei ritirato solo perché non lo sapevi fare, vero?-

Aaron si girò di scatto. Lei aveva capito?

-" È a causa di quello che ti ho detto su David?-"

Seguì il silenzio. Diana rimase a fissarlo per  circa 10 secondi, attendendo una risposta che non arrivò, poi abbassò lo sguardo sulle sue mani. -Ma tu ancora tremi!.-

-Tieni, bevi un po' d'acqua.-
Diana tirò fuori dal suo zaino una bottiglietta d'acqua e gliela porse.

Aaron la accettò volentieri.
-Vuoi che ti riaccompagno a casa? O che ti chiamo qualcuno?-

"-Non ho nessuno qui.-"
Aaron non riuscì a pronunciare quella frase senza che non sembrasse triste.
-Grazie per l'acqua, va un po' meglio.-
cominciava ad apprezzare quella ragazza, la sua sfacciataggine e la sua gentilezza.

-"Neanche io, mi sono trasferita da poco, anche tu presumo."-

Seguì ancora il silenzio. Diana sembrava aver capito perfettamente lo stato d'animo di Aaron e lo rispettò con solerzia. Rimase lì, con lui, ad aspettare che si sentisse meglio. Voleva esserci qualora avesse bisogno di sostegno. Anche se lo conosceva appena non le sembrava giusto abbandonare una persona in quello stato. E poi, si sentiva un po' in colpa. Anche se Aaron non aveva risposto alla sua domanda su David, lei aveva colto l'eloquenza di quel silenzio. Forse aveva detto qualcosa di troppo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 06, 2022 ⏰

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