❤️‍🔥

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tw: smut, ma sono 4k parole e questi sc0pano solo alla fine 👍🏼








Suo malgrado, Simone non riesce a pensare ad altro.

Ci ha provato a distarsi, a cercare argomenti di cui parlare, ad ascoltare quelli di cui gli amici parlano, ma la testa va sempre lì.
Non lo fa apposta, ma ad un certo punto non lo evita neppure, e quasi si arrende piacevolmente all'idea che il suo cervello non riesca ad elaborare nulla che non sia l'immagine che gli si è parata davanti da quando è arrivato.

Non lo sapeva nemmeno che Manuel possedesse pantaloni diversi dalle solite tutte sformate che portava sempre a scuola e averlo scoperto così, all'ingresso di un locale circondato da decine di persone, pare allora essere una tortura che quello stronzo ha scelto di infliggergli.

Si guarda attorno spaesato, scruta tutti con la stessa curiosità, come a capire se è l'unico ad essersene accorto o se pure loro sanno, o forse già sapevano, e sono solo più bravi a far finta di nulla.
Ha borbottato qualcosa nell'orecchio di Chicca ad inizio serata mentre lei gli rideva in faccia, ma poi si è avvicinato Manuel e il discorso è per forza di cose morto lì.

Attorno al tavolo intanto, pieno di bicchieri semi vuoti - segno evidente che la serata si sta protraendo da diverse ore - si discute di lezioni ed esami, mentre qualcuno lamenta i costi esorbitanti delle rette e i pochi servizi disponibili.
Oppure no, non è nemmeno quello il fulcro della conversazione, che adesso gli pare di sentire che il problema sia il reddito di cittadinanza, no forse i consumi dei jet privati, o le tasse in generale e i loro meccanismi complessi che Simone non ha mai capito.

Beve un goccio di birra per ridestarsi.

E' amara.

Non gli piace e lo sa, lo ha sempre saputo da quando a 14 anni gli hanno messo in mano una Becks e ha dato un sorso solo per sputarlo nella bottiglia fra i versi di disgusto dei compagni.
Eppure stasera nemmeno una richiesta decente al cameriere è riuscito a fare, che quando quello si è presentato con il taccuino per le ordinazioni lui stava ancora pensando a Manuel, al modo in cui la stoffa del pantalone gli avvolge perfettamente la sagoma del c-

"Che ne pensi tu Simò?"

Uh?

"Uh? Di cosa?"

Ci sono almeno 5 paia di occhi puntati nella sua direzione e uno in particolare lo guarda con un certo interesse.

La voce di Monica che ripete la domanda appena posta gli arriva lontana come se non fosse neanche li con lui o parlasse da dietro un vetro.
"Ne stiamo parlando da tutta la sera Simo" lo ammonisce bonariamente "è un problema abbastanza grande, evidente io direi- no raga?"

E mentre tutti concordano e Chicca sibila un "enorme" prima di trangugiare altra birra, Simone si chiede se stiano pensando a quello che pensa lui, se gli abbiano aperto il cranio e sbirciato dentro e diventa rosso, rossissimo, cercando però di dissimulare con una mano passata sul viso a simboleggiare una stanchezza che non c'è.

"Io- io ero distratto" bofonchia petulante nella speranza di risultare credibile "sono un po' stanco stasera..."
Monica lo guarda apprensiva, poi gli sorride e "l'ha posto Manuel in realtà" dice e Simone commette il grande - grandissimo - errore di sollevare gli occhi verso l'amico che li tiene già puntati nei suoi in un modo che crede non aver mai visto così intenso.

Il maglioncino nero che veste sembra gli sia stato dipinto addosso per quanto aderisce al petto e già quello da solo bastava a bruciargli le sinapsi, ma poi scosta i capelli che erano ricaduti sul viso e prende a parlare, a parlare con lui.

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