La cabina elettorale (alias il grande blu)

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Il posto dove una persona ha meno probabilità di scomparire è la cabina elettorale. E' praticamente impossibile, ma a me è successo e tuttora non sono sicuro di essere riuscito a ritornare alla realtà nella quale ricordo di essere nato. Credo che nel mio caso la causa di tutto ciò sia dovuta al fatto che sotto questa cabina un tempo sorgesse un vecchio cimitero. Avevo sentito parlare di persone che si sono perse per sempre dentro alle cabine elettorali, rapite dai morti e avevo pensato, da bravo individuo razionale, che si trattasse delle fandonie che si raccontano i bambini quando fanno a gara di chi ne spara di più grosse. Quel giorno mi trovavo intento alla decifrazione dei simboli e mi stavo giusto domandando come avrei potuto apporre solo una X e scegliere del mio futuro e di quello delle altre persone, quando ho udito raschiare sotto ai miei piedi. In primo momento non ci avevo fatto un gran caso, ma poiché il rumore proseguiva e diventava sempre più spiacevole, allungai l'occhio in basso. La pavimentazione vetusta sembrava un tappeto elastico che si sollevava e abbassava. Credetti di essermi addormentato, così mi strofinai gli occhi e tornai a guardare. Le mattonelle erano divenute trasparenti e quella cosa mostruosa, canina, rabbiosa mi guardava. Sapevo che se non mi fossi spostato in tempo il pavimento avrebbe ceduto e la cosa mi avrebbe inghiottito, non prima di avermi masticato per bene. Cercai il più velocemente possibile di tracciare una X, quasi senza fare caso, purtroppo, a quale simbolo avessi barrato. Avevo dato la risposta sbagliata e ne pagai le conseguenze. Non appena sollevai la matita, il pavimento divenne bollente e iniziai a sprofondare sempre più. Lo sforzo di aggrapparmi alle pareti mi impediva di urlare, mentre i miei occhi sbarrati vedevano le mie gambe inghiottite dalla cosa. Le forze mi cedettero e persi conoscenza. Quando riaprii gli occhi, mi trovavo all'interno di una cabina completamente diversa. Il rivestimento era blu, così come la scheda che avevo dinnanzi. Intorno a me l'innaturale silenzio di un cimitero. Da sotto la cabina filtrava una penombra lunare, interrotta talvolta da ombre di corpi spettrali che si movevano lentamente e scivolavano via senza emettere un solo rumore. È suggestione, pensavo, ma il cuore mi batteva così forte che quasi lo sentivo uscire dal petto. La scheda elettorale, srotolata, aveva un unico nome, stampato al centro. Percepivo una angoscia indescrivibile che mi stava consumando dentro. All'improvviso una creatura si fermò proprio al di là della tenda. Le sue mani trovarono lo spazio sotto al telo e sbucarono dalla mia parte.

Con orrore osservavo le dita scarnificate e rattrappite che cercavano di afferrare il mio corpo. Grondavano terra e sangue anche se sembravano già mummificate. Mi schiacciai contro la parte opposta della cabina. A quel punto la creatura emise un suono basso, rantolante, antico.

"Vota", mi intimò.

Mi sembrava tutto così surreale, impossibile. Urlai a squarciagola, tracciai una X sulla scheda ormai stropicciata e sporca e fuggii.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 14, 2022 ⏰

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