I don't trust you
Chapter one.«Muovi quel culo, Mad!» gridò Megan - la mia migliore amica - dal piano inferiore.
«Si, un attimo» ribattei.
Afferrai lo zaino con la mia roba dentro e scesi le scale velocemente, facendo attenzione a non rompermi una gamba.
«Era ora.»
«Sta zitta» la zittii, tirandola per il braccio e uscendo fuori dall'appartamento «Che ore sono?».
Tirò fuori il cellulare per guardare l'orario mentre ci dirigevamo al college.
«Sono già le 8:20, faremo tardi già il primo giorno di scuola e questo è tutto per colpa tua--».
Sbuffai, alzando gli occhi al cielo. «Smettila di parlare freneticamente e di darmi la colpa, anche tu non ti sei svegliata in tempo.»
Non disse più niente.
Me ne fregai concentrandomi sul tragitto.
Appena fummo ufficialmente fuori dal palazzo cercai un taxi nei dintorni e per fortuna ne trovai uno a colpo d'occhio che stava proprio passando davanti a noi.
Alzai la mano per fargli capire che avevamo bisogno di un passaggio. Accostò accanto a noi e entrammo immediatamente nell'auto.
«Dove volete--» non feci finire la domanda al tassista che diedi subito la destinazione.
Capì che andavamo di fretta così cercò di andare il più velocemente possibile nei limiti.
Lanciai un'occhiata a Meg che stava guardando fuori dal finestrino. Probabilmente si era offesa per quello che le avevo detto, ma ormai c'era abituata con me. Mi sentivo in colpa così strinsi le sue mani fra le mie. Si girò verso di me e quando i suoi occhi incontrano i miei sorrise.
«Sarà un anno divertente» le sorrisi.
Ridacchiò. «Lo spero.»
Megan era la mia migliore amica da quando eravamo piccole, eravamo sempre insieme e niente era riuscito a separarci, almeno fino a quell'anno. Era davvero una bella ragazza, simpatica, dolce, educata ed esuberante, le volevo così tanto bene.
Il tassista frenò bruscamente facendomi sbattere contro il sedile. «Ahi» sussurrai.
Non ci diedi molto conto così gli diedi i suoi soldi con la mancia e scesi dalla macchina, aspettando Meg.
Quando scese anche lei, chiusi la portiera girandomi verso il college, era gigantesco. Inspirai un po' d'aria prima di avvicinarmi all'entrata generale.
Il colore che predominava sulla scuola era il rosso con delle sfumature di arancione qua e là. C'erano già vari ragazzi nel parco della scuola.
«Che figata» mi lasciai scappare.
Meg ridacchiò. «Già, ma ora andiamo o la botta al sedile l'avrai presa per niente.»
Iniziò ad incamminarsi verso l'entrata della scuola.
«Hey!» l'affiancai.
Entrammo nell'istituto guardandoci intorno. Quella scuola non smetteva di stupirmi, era troppo figa.
«Oh, Dio» sospirò Meg, guardando un punto fisso.
Mi girai per capire cosa stesse guardando e scoppiai a ridere divertita, ritornando a guardarla.
C'erano due o tre ragazzi appoggiati alla parete.
«Ti sei già innamorata?» ridacchiai.
«Ma hai visto quanto sono fighi?»
«Sono carini» feci spallucce.
«Carini? C a r i n i? Sì, certo.»
Alzai gli occhi al cielo divertita.
«Andiamo o faremo tardi» la strattonai, guardando il foglio che avevo in mano.
Avevamo per la prima ora storia, oh, che bello.
Aula 107.Le cinque ore passarono in fretta ed arrivò la pausa per andare a mangiare.
«Beh, è andata tranquillamente» dissi.
«Spero di avere almeno un corso in comune con quelli di stamattina» mormorò.
Risi. «Ma si vedeva da lontano un miglio che erano più grandi di noi.»
Meg fece spallucce. «Chissà, magari uno è stato bocciato.»
«Ne dubito» replicai.
Un ragazzo mi sbatté contro, lanciandomi un'occhiataccia. Non bastava che mi fosse arrivato addosso, ma doveva anche guardarmi male.
«Idiota» scossi la testa.
«Cos'hai detto?» si girò.
Incontrai i suoi occhi color miele.
«I d i o t a» sillabai.
«Non parlarmi così, ragazzina» si avvicinò pericolosamente a me.
«Perché? Che fai se ti parlo così?» alzai un sopracciglio.
«Madison» mi richiamò Megan.
Le lasciai un'occhiata come per tranquillizzarla.
«Non sai chi sono» sorrise maliziosamente.
«E non m'importa» mi avvicinai a lui come per tenergli testa.
«Sei ridicola.»
«Tu uno spreco di tempo.»
«Preferisci andare a letto subito, bimba? Se vuoi possiamo farlo anche in bagno» si avvicinò ancora di più a me, facendomi sbattere contro il muro.
Megan fece finta di tossire.
Il ragazzo si voltò verso di lei per poi riposare lo sguardo su di me.
«Sei disgustoso, togliti.»
Lo strattonai, ma lui sembrava immobilizzato.
«Devo picchiarti?» lo guardai male.
«Non lo faresti» mi provocò.
«Levati» dissi a denti stretti.
Stava mettendo a dura prova la mia pazienza e io avevo sempre avuto un problema a mantenerla.
«Scusati e mi tolgo.»
«Mai.»
L'unico modo per togliermelo davanti era la strategia. Avvicinai le mie labbra al suo orecchio, sfiorandolo con il labbro inferiore e appena sentii che si stava rilassando lo spinsi via, andando vicino a Meg.
«Stronza.»
«Vaffanculo» enfatizzai le 'f' «Andiamo, Meg.»
La trascinai via con me.
«Wow» sospirò Megan.
«Mh?» aggrottai le sopracciglia.
«Eravate così in sintonia, lui è la tua copia identica come personalità.»
«No, io non sono cogliona» scossi la testa.
Ridacchiò. «Cerca di non cacciarti nei guai.»
«Ci proverò» feci spallucce.
«No, promettimelo.»
«Te lo prometto» alzai gli occhi al cielo.
«Bene» disse, entrando nella mensa.
Era così affollata. Presi un vassoio e mi sedetti ad un tavolo qualunque insieme a Meg.
C'era troppo chiasso per i miei gusti.
«Oggi è il primo e l'ultimo giorno che mangiamo qui. Da domani mangiamo a casa, con più tranquillità.»
Annuì. «Concordo.»
Parlammo un po' di tutto quello che ci capitava per la testa, fino a quando finimmo di mangiare.
«Torniamo a casa» mi alzai dalla sedia.
«Okay, comunque era davvero bello» disse, uscendo dalla mensa.
«Mh? Chi?» chiesi.
«Quel ragazzo con cui hai litigato» rispose «Li hai visti i suoi occhi? E le sue labbra? E il suo fisico?»
«E la sua coglionaggine?» imitai il suo tono di voce.
«Infondo sei anche tu così, Mad.»
«No, non sono così arrogante io» replicai «Almeno credo.»
Meg sorrise divertita. «Che facciamo stasera?» chiese.
«Mh..voglio una pizza!» esclamai.
«Pensi sempre a mangiare» ridacchiò.
«Forse» mi morsi il labbro.Arrivammo a casa e io entrai in camera mia, mi misi della roba più comoda e andai in salotto per guardare la tv.
«Mad?»
«Si?»
«Che fai?» mi chiese dalla cucina.
«Guardo la tv» risposi.
«Okay, io finisco di sistemare la nostra roba.»
Annuii anche se non poteva vedermi.
Misi un canale a caso e mi sdraiai sul divano, cercando di riposarmi un po' quando, purtroppo, suonarono al campanello.
«Chi è?» urlò Meg.
«Non lo so, non ho ancora aperto» sbuffai, alzandomi dal divano.
Aprii la porta. «Che c'è?» chiesi con voce annoiata, ma appena realizzai chi c'era alla porta sgranai gli occhi.
«Hey, bimba» il ragazzo dagli occhi color nocciola.
«Ancora tu» sbuffai «Ma che vuoi?»
«Calma, volevo solo conoscere la mia nuova vicina, non sapevo fossi tu.»
Alzai gli occhi al cielo. «Siamo in due qui dentro.»
Entrò senza permesso.
«Ma accomodati pure» sbuffai «Hai visto chi sono? Sparisci.»
«Voglio conoscere l'altra tua amichetta» sorrise maliziosamente.
«Muori.»
Mi sedetti di nuovo sul divano, non dando conto alla sua presenza.
Si sedette accanto a me.
Lo guardai stupita. Davvero pensava di poter fare come se fosse a casa sua? Beh, finché c'ero io in quel posto, non poteva.
«Devi ancora andartene?»
«Sta zitta.»
Ma tu guarda 'sto maleducato.
«Mad. Chi è--» non finì la frase guardando quel ragazzo di cui non sapevo neanche il nome sul divano «Lui?» aggrottò le sopracciglia.
«Non se ne va e non mi va di cacciarlo, sono stanca, fallo tu.»
Il ragazzo mi guardò divertito.
«Hey, ascolta, chiunque tu sia, potresti uscire dal nostro appartamento?»
«Sono Justin, e tu?» chiese a Meg.
Ma stiamo scherzando? Non avevo parole.
«Mi chiamo Megan» sorrise, sedendosi vicino a Justin.
Justin, bel nome, che di certo non si addiceva alla sua faccia di cazzo.
Iniziarono a parlare e a presentarsi senza mai smettere.
Sbuffai. «Stai davvero parlando con questo coso? Vado in camera mia, magari riesco a dormire.»
Mi ignorarono e continuarono a parlare tra di loro.
Entrai in camera mia e mi distesi sul letto, addormentandomi.To be continued...
Spazio autrice.
Hey, questa è la mia nuova ff. Spero vi piaccia questo primo capitolo e che la seguirete, voterete e commenterete in tante. Pubblicherò il secondo capitolo il più presto possibile. Ci si sente.♡
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I don't trust you » j.b.
Fanfiction❝Non sono quello che tu pensi che io sia. Sono molto peggio di quello che tu credi.❞ unoceanochecisepara™ © all rights reserved. A Justin Bieber's story.