Un nuovo giorno di scuola aveva fatto capolino nelle vite di molti ragazzi, tra cui Hyunjin, che al fianco di Chan si stava dirigendo a scuola. La testa ricolma di pensieri di venerdì, quando conobbe Seungmin.
-Hyung, Jeongin conosce... Seungmin?- domandò stringendo le bretelle dello zaino nero, facendo sorridere il ragazzo accanto a lui, che poco prima stava conversando con Jeongin per messaggio.
-Sono migliori amici, sono nati e cresciuti assieme. Gli avevano scambiati nelle culle.- rise il maggiore, al ricordo del suo ragazzo che gli raccontava come se non fosse stato per un'infermiera i due ragazzi ora sarebbero assegnati alle famiglie opposte.
-Woah. Ma come mai non l'ho notato mai assieme a Jeongin?- sorrise all'inizio, per poi corrugare la fronte e cacciare fuori il labbro inferiore.
-Sono dall'altra parte dell'università, gli separa l'intera sezione dell'artistico. Jeongin viene quando ha tempo, ma Seungmin e i suoi amici rimangono lì per comodità.- gli spiegò e finalmente il ragazzo capì.
[a.n.: ogni sezione scolastica ha una mini caffetteria, quindi gli amici di Jeongin rimangono lì mentre lui va nella mensa in comune]
-Ti disturba se... alla pausa pranzo vado da Seungmin? Mi sono preoccupato per lui dall'ultima volta.- gli spiegò, sorridendo quando il maggiore gli passò un braccio dietro le spalle, spronandolo ad andare dal ragazzo minore.
...
La pausa pranzo era arrivata, per altri era un momento di calma, per altri ancora... beh... non tanto.
-No, Jisung dove vai!- urlò Minho, correndo dietro il minore che svoltava per i corridoi, per seminare il ragazzo. Giunse alle scale che portavano alla terrazza e rilasciando un sospiro, cercò di salirle e correre lontano dal maggiore, ma il suo piede si prese gioco di lui, facendolo scivolare.
Sentiva già il suo viso morbido contro le scale finché una presa non lo resse dalla vita. -Sei stupido?! Avevi la scarpa slacciata e rischiavi di romperti il naso!- la voce di Minho risuonò alle orecchie del minore.
Con velocità si spostò dalla presa, scivolando ma questa volta con le natiche contro le scale. -Mi spieghi perché mi segui?!- domandò scocciato, sbattendo la lingua contro il palato.
-Voglio. Ti da qualche fastidio? Non vedo nessuno con la quale sei fidanzato, quindi posso essere il primo.- gli fece un occhiolino, facendo spalancare gli occhi al minore.
-Smettila! Sei fastidioso! Vai a cercarti qualche ragazza.- gli indicò il corridoio dietro di loro, ricolmo di ragazze.
-No. Non voglio nessuna ragazza, voglio te.- si accovacciò all'altezza del minore, poggiandogli il dito sul naso, per poi prenderlo per mano e andare verso la mensa scolastica.
Intanto Hyunjin era concentrato nel cercare la 1H, classe in cui Seungmin studia. -Eccola!- esclamò dopo averla trovata, bussò aspettando che qualcuno aprisse la porta e una ragazzina si presentò.
"Vaffanculo!" pensò, notando che era una delle primine che gli stava addosso durante la visita al parco. -Ciao!- - le sue parole vennero troncate da un secco: -C'è Seungmin?- il corvino si mise le mani nelle tasche, spostando il suo peso da un piede all'altro.
-Hm, sì c'è.- roteò gli occhi, mettendosi da parte. -Biondino, ti cercano!- esclamò, facendo alzare il capo di Seungmin da un libro che stava leggendo.
-Si chiama Seungmin, viola.- buttò la testa lateralmente, riferendosi ai capelli viola acido tinti, della ragazza. -Seungmin-ah.- gli sorrise quando il minore si presentò davanti alla porta.
Quest'ultimo spalancò gli occhi alla vista del maggiore, che con calma gli prese la mano. -Vieni con me.- lo trascinò fuori, lasciando la viola con un'espressione scocciata. -Hyunjin...- bisbigliò, sentendosi colpevole al ricordo di quando si era chiuso in bagno, lasciando il ragazzo fuori.
-Vuoi... mangiare?- gli domandò il maggiore, camminando vicino al ragazzo e non lasciandogli ancora la mano. -No... non credo, almeno.- mormorò, sentendo la presa del maggiore stringere attorno alla sua mano.
-Mh, va bene. Andiamo dagli altri a fargli compagnia.- gli sorrise, iniziando a percorrere di fretta i corridoi della scuola che avrebbero portato alla mensa.
"Perché sei premuroso? Perché non mi hai urlato in faccia di odiarmi? Perché non mi hai detto che sono malato? Perché?" pensò Seungmin, osservando il profilo del ragazzo che camminava al suo lato, portando poi lo sguardo sulle loro mani strette.
"Le nostre mani!" imprecò mentalmente, staccando la presa e facendo fermare il maggiore con lui. -Oh... scusa.- gli mormorò Hyunjin, grattandosi la nuca.
-Tranquillo.- mormorò, proseguendo per la strada con l'altro al suo fianco. Girava la testa, notando che molte persone lo osservavano. Non perché avesse attirato l'attenzione, di questo Seungmin era sicuro. Ma era Hyunjin che interessava a tutti quei occhi uguali, ricolmi solo di piacere.
E Seungmin si sentì nuovamente non voluto, dagli altri però. Hyunjin invece sembrava volerlo conservare come la prima macchinina che viene regalata ai bambini la sera di Natale.
-Chan hyung!- urlò il maggiore, prendendo nuovamente la mano del minore e iniziare a correre verso dove aveva avvistato il biondo assieme a Jeongin.
-Hyunjin-ah, Seungmin.- sorrise il maggiore di tutti, invitandoli a sedersi. Seungmin sfilò la sua mano da quella del corvino, abbassando il capo e andandosi a sedere vicino a Jeongin, mentre il maggiore -deluso- si sedette vicino a Jisung che invano rifiutava di essere imboccato da Minho.
Osservò il ragazzo dal capo moro e biondo che sorrise al viso di Jeongin. Quest'ultimo gli passò le bacchette con sopra un po' di riso, spronandolo a mangiare. Seungmin sorrise, aprendo la bocca e facendosi imboccare dal ragazzo che rise.
Sembrano fidanzati, no? Ma Hyunjin rifiutava di credere a quella cosa, vedendo Chan sorridere ai due ragazzi e poggiando la mano sulla coscia del più piccolo.
Infatti, Seungmin e Jeongin sono migliori amici, scambiati nella culla alla nascita. Si considerano fratelli. O forse Jeongin considera il maggiore suo fratello... e quest'ultimo no?
-Aish!- imprecò ad alta voce, facendo saltare Jisung sul posto. -Ya! Che ti prende?!- urlò il minore, alla quale era andato di traverso un pezzo di carne.
-Zitto tu. Scusate.- osservò di traverso il minore, che venne tiravo maggiormente vicino a Minho.
-Hyunjin, ti cuocio se lo sgridi di nuovo.- lo ammutolì quest'ultimo, facendo passare la mano attorno alla vita del minore. -Leva le tue manacce.- lo ammutolì Jisung, obbligandolo a togliere le sue mani da punti che non doveva toccare.
-Buono?- domandò Jeongin, che aveva spezzettato della carne di manzo bollita, -perché Seungmin con le spezie l'avrebbe vomitata- facendone mangiare un pezzettino al maggiore, che in quel momento sembrava il bambino tra i due.
-Mi manca la carne cotta e buona.- sbuffò Seungmin, facendo ridere il suo migliore amico. -Passo a passo potrai mangiarla, va bene?- gli domandò Chan, che poggiò le mani sulla testa dei due ragazzi, scompigliando i loro capelli.
"Sembra così sciolto con loro. Non ha paura di essere giudicato? Sembra di aver dimenticato la mia esistenza e quella di Minho, ma dei suoi amici no." pensò, osservando il ragazzo che conversava con i suoi amici e ogni tanto mangiava un boccone di cibo piccolo.
E Hyunjin sapeva che il ragazzo aveva difficoltà, ma sorvolava quelle sensazioni -da persona forte qual era-. E Hyunjin capiva perché Jeongin era così premuroso, suo fratello aveva passato quel periodo.
Il periodo in cui diceva che doveva smettere di mangiare per apparire bello agli occhi delle persone, della madre che lo sgridava quando mangiava un pezzo di cioccolato di troppo. Ed era finito in ospedale, dicendo che fosse solo un calo di ferro. Ma Hyunjin non aveva creduto a niente di ciò.
E all'età di 14 anni, il giovane Hyunjin aveva dormito la notte con suo fratello, che la mattina dopo non si era svegliato. Abbandonando la sua famiglia e la propria ragazza -che lo amava così com'era- all'età di 21 anni.
e oh dio mioo
come vi sembra sta roba!?!? perché a me non convince ma sto scrivendo comunque😋😋
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𝓛𝓪𝓫𝔂𝓻𝓲𝓷𝓽𝓱𝓲𝓷𝓮 ✈︎ 𝓢𝓮𝓾𝓷𝓰𝓳𝓲𝓷
FanfictionDurante un tour in un parco storico, Seungmin, andato lì assieme alla sua classe si perde in un labirinto turistico. Hyunjin, guida turistica e universitario. Lo aiuta. E mentre si fissavano negli occhi, sembrava che dovessero attraversare un labiri...