Capitolo 10

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Mi aveva appena dato uno schiaffo. •non sai un cazzo di me,e ti permetti di giudicarmi? Oh,no bambolina,forse non hai afferrato un concetto, se io ti ho ospitato a casa mia,e perché volevo solo scoparti,quindi non vantarti. Lo dovevo immaginare che eri una figlia di papà•. •tu invece non dovevi permetterti di darmi uno schiaffo! Sono una donna! E nemmeno tu mi conosci peró mi hai appena detto che sono una figlia di papà! La denuncia ormai l'ha fatta, non ci posso fare più nulla. dato che ero solo una scopata,vattene dalla tua fidanzatina,ti può aiutare benissimo lei!• dissi furiosa. •io punisco le persone per zittirle,e per farle capire che sono delle grandi teste di cazzo,un esempio?tu! Sei un egoista. Ma sai che c'è? Me la vedo da solo,e se mi metteranno in carcere,la tua coscienza non sarà pulita,e te la faró pagare! Sono un assassino in fondo,no? E per quanto riguarda la mia presunta 'fidanzatina', tranquilla, ci vado sempre,ma per altre cose,quello che non potresti mai fare tu,verginella di sta minchia.•. E detto questo,se ne andó,lasciandomi sola,pensando a tutte le parole dette. Ma alla fine lui non era nessuno,no? Mi rimisi nel letto,e mi addormentai. La mattina seguente mi risvegliai con delle occhiaie incredibili, non riuscivo a chiudere occhio stanotte,ripensando a tutto quello che era successo. Forse aveva ragione mamma, forse dovrei perdonarla, forse dovrei chiederle scusa, e tornare a casa. Ma non so se dopo tutto quello che mi ha fatto,posso ritornare da lei con un sorriso falso stampato sulla faccia e fare finta di niente. Decisi di fare una passeggiata, per prendere una boccata d'aria. Mi vestii e scesi. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Gironzolando quà e lá,mi sedetti su una panchina difronte ad un parco, e vidi tantissimi bambini che si rincorrevano e giocavano spensierati. Beati loro. La mia testa era più incasinata di camera mia, e questa é una cosa molto grave. Ad un tratto sentii dei gemiti,sicuramente ci saranno dei malati nei dintorni,quindi decisi di andarmene. E quando stavo per farlo scorsi una figura molto familiare,Harry,con una ragazza bassina,bionda, e ovviamente con delle forme molto marcate. Mi venne il disgusto solo a vederli, praticamente stavano facendo sesso in pubblico! Mi accorsi che stavo imbambolata a guardarli e così decisi di andarmene,ma non vidi la radice di un albero e caddi a faccia a terra. Che sfiga. Sentii delle risate. •oh,oh che ci facevi quì? Ci spiavi?•. •dai Harry,andiamo a fare le nostre cose,lasciala qui questa sfigata•. •come mi hai chiamato?scusa?•. •sei pure sorda? S-F-i-G-a-t-a•. •ah,detto da una troia,mi sembra così buffo•. •Harryy,mi ha chiamata troia!• disse con quella vocina stridula. •Che c'è non sai difenderti? Devi chiamare Harry per farti proteggere?• scoppiai a ridere. •no,perché sai non vorrei picchiarti, non picchio le persone down,sono troppo inferiori•. •guarda,bambola gonfiabile se non stai zitta, non so cosa ti combino!• dissi con tono minaccioso. •sto tremando,verginella•. Lí non ci vidi più,mi avvicinai a lei,e con tutta la mia forza tirai i suoi capelli, tanto da staccare un mucchio. Ben le sta! Inizió anche lei a tirarmeli, e così gli diedi dei calci per staccarmela da dosso,ma lei mi diede un calcio nello stomaco e mi graffió con le unghie il viso. Iniziò ad uscirmi il sangue. •ragazze smettetela! Bianca basta!•. Disse Harry,separandoci. •Harry togliti,le faccio di cosa sono capace!•. •bianca,vieni a casa,adesso• •ma..• non mi fece finire che mi bloccó. •niente ma,forza• mi strattonó e mi portó a casa sua. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~•ma che diavolo ti è preso? Porca puttana,vedi cos'hai in faccia,aspetta prendo le medicazioni•. Mentre aspettavo,mi sedetti sul letto. •ecco, adesso devi stare ferma,farà male,ma poi passerà• Misi la mia mano sulla sua,e mi guardó,poi inizió a disinfettare le ferite sul mio volto. Una smorfia di dolore comparve sul mio volto. •e lo so piccola,sopporta ancora un po'•. Finito di medicare, mi alzai,ma un forte dolore al ventre mi colpì,facendomi urlare. •che cazzo hai?•. •l-lo s-stomaco• Mi alzó la maglia di poco,e i suoi occhi si spalancarono. •cazzo bianca,hai un livido violaceo grandissimo,vieni qui,stenditi che ti metto la pomata•. Feci come aveva detto. Mi alzó la maglietta fin sotto al seno,e inizió a spalmare la crema,piccoli brividi mi vennero lungo la schiena,provocandomi la pelle d'oca,Harry se ne accorse e sorrise. Pian piano scese con la mano,concentrandosi sul livido,spostandomi di poco il jeans. Era così tenero in quel momento,non sapevo perché mi avesse portata quì, a curarmi,dopo tutto quello che gli ho detto,ma lo apprezzai. Senza accorgermene, lo baciai. L'atmosfera si fece calda,e lui intrufolò la sua lingua nella mia bocca,si mise sopra di me,attento a non farmi male,le sue mani scendevano lungo il mio corpo.......

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