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<<ATLAS!>>

Lo chiamai mentre gli correvo incontro nel luogo in cui avevamo deciso di incontrarci quel giorno per andare insieme al campeggio. Appena lo raggiunsi lo abbracciai, ma quando finalmente mi scollai da lui mi resi conto che non era solo: un ragazzo alto circa quanto me, con la rasatura e vari pircyng lo affiancava, non aveva nulla a che vedere con Atlas, a prima impressione poteva sembrare uno spacciatore, ma in quel momento capii subito chi fosse. Si vedeva dalla sua reazione al mio abbraccio per Atlas. Lui era il suo migliore amico. Allungai una mano verso di lui per salutarlo

<<Piacere, Will.>>

<<Will? Bel nome amico, io sono Carlo.>>

<<Grazie, Anche tu hai un nome fico.>> sorrisi, anche se ero estremamente in imbarazzo. Eravamo solo io, Carlo e Atlas, mi sentivo in estremo disagio. Joash era sempre puntuale, ma per una volta che doveva esserlo non lo era. Sentivo che a breve sarebbe arrivata la mia fine, e invece arrivò la mia salvezza: Sasha.

<<EHY RAGAZZI!>> Urlò mentre si avvicinava con una mano alzata e l'altra che reggeva la valigia. Era stupenda come sempre, impeccabile. I suoi capelli di un rosso acceso, che, mentre correva, a causa del vento leggero che generava, si scompigliavano, facendo finire accidentalmente alcune ciocche davanti gli occhi, che quella mattina erano di un brillante verde smeraldo. Alla sua vista sorrisi. Lei mi venne incontro, mi abbracciò quasi lanciandosi addosso a me, e poi si presentò agli altri due con quel suo modo cordiale che solo lei sapeva utilizzare.

<<Piacere di conoscervi, mi chiamo Sasha>>

<<Piacere, io sono Atlas>>

<<Carlo>>  Mentre si presentava, notai che aveva cambiato tono, sembrava rimasto estasiato alla visione di Sasha

<<Quindi dove si va?>> Ci furono pochi secondi di silenzio, che fu interrotto da Carlo che una botta sulla testa ad Atlas

<<Mh, si... andiamo in una foresta fuori città, è un bel posto, ha un lago creato da una cascata pochi metri dopo la radura.>>

<<Sembra fico.>>

<<Infatti lo è, ora però andiamo.>>

                       * * * * * * * * * *

Eravamo appena arrivati, non mi aspettavo di vedere questo luogo, alla sua vista il mio viso si illuminò, era enorme e stupendo. Aveva un non so chè di magico, non avevo mai visto un posto più bello. Rimasi senza parole

<<Wow!>> Commentò Sasha euforica, anche lei ne fù meravigliata

<<Spero che sappiate montare delle tende>>

<<No, mai fatto in vita mia.>>

<<Io si.>> Ovviamente Sasha sempre un passo avanti a me per quanto riguardava la natura, era ammirevole quanto sapesse fare sempre tutto

<<Ok, carlo per me puoi dormire fuori dalla tenda, senza che la monti.>> Carlo lo guardò male, e poi con tutta la grazia che aveva in corpo disse una frase che nessuno di noi capì, dato che era in Napoletano, nemmeno Joash, massimo esperto dell'argomento "Italia" riuscì a tradurre.

<<Ma f'ò cess.>>

<<Tutto bene?>>

<<Eh?>> Joash avevo un'espressione scioccata. Atlas, invece, lo ignorò e si diresse verso un tronco d'albero caduto lontano da noi, si sedette dandoci le spalle e cominciò a fumare. Io lanciai un'occhiata a Joash e poi lo raggiunsi, mi sedetti acanto a lui, e dopo qualche attimo di silenzio mi decisi a parlare.

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