PROLOGO

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JOCELYN

Come si può dimenticare il dolore?
Quando senti che tutto sta andando a rotoli, che è così forte da riuscire a schiacciarti, come fai ad andare avanti?
Io non lo so, e forse mi ci vuole una vita per riuscire a capirlo.
È passato un anno.
Un anno in cui non vivo più.
Vado a letto pensando che magari domani sarà un giorno migliore, e appena chiudo gli occhi, rivivo tutta la situazione come se mi trovassi ancora lì.
La stretta al petto che sento ogni maledetta volta, rischia di uccidermi.
Conosco a memoria la sensazione del vuoto che ti assale, il velo di lacrime che sento ogni volta che ci penso.
Il mio cuore è rimasto in quel parcheggio, dove tutto è iniziato.
Il mio ragazzo è morto proprio quella notte, davanti ai miei occhi.
Riesco ancora a sentire l'odore del sangue sulle mie mani, per tutte le volte che ho tentato di rianimarlo.
«Noah resisti! Sta arrivando l'ambulanza, ti prego...non lasciarmi!»
Non c'è stato niente da fare, il colpo è stato troppo forte per riuscire a salvargli la vita.
Sono arrivata in ospedale subito dopo l'ambulanza, sono stata accolta dalle urla strazianti dei suoi familiari.
E' stato terribile, solo in quel momento ho capito di non essere per niente una persona forte come credevo, è bastato un abbraccio per farmi crollare.
Non si può spiegare a parole un'esperienza simile, è troppo forte e toccante per riuscire a descrivere quello che porto dentro.
Non potrò mai scordare quel giorno.
Doveva essere una bellissima serata, stavamo festeggiando il nostro primo anno di fidanzamento in un ristorante vicino a casa.
Continuo a chiedermi perché è successo tutto questo, perché me l'hanno portato via?
Sono tutte domande dettate dal dolore che in questi casi, ti fa diventare matto.
E tu sei consapevole che non puoi metterlo da parte, né cancellarlo.
Possiamo solo affrontarlo, con la consapevolezza che non si può tornare indietro, nessuno ci può ridare le persone che amiamo.
Io sono una di quelle che ancora non si è arresa, che spera di svegliarsi un giorno e sapere che è tutto finto, che la mia vita è rimasta quella di un tempo.
Sono solo una povera illusa.
Come una tempesta, è arrivato il buio più totale.
Voglio credere che un giorno il destino mi aiuterà a superare in parte questa perdita.
Per adesso resto appesa a un filo.
Io, insieme al mio dolore.

CALEB

Devo scappare dai miei ricordi, devo riuscire a liberarmi dall'angoscia che sento persino dentro le mie ossa.
Mio padre è riuscito a distruggere una parte di me che credo non tornerà più come prima.
Sono sempre stato attento a programmare la mia vita.
Mi sono laureato in informatica, un anno fa, per riuscire a costruirmi una carriera per il mio futuro, lo stesso che progettavo insieme a Diana, la mia ex ragazza, la stessa che ha lacerato il mio cuore.
Per avere venticinque anni, ho sempre avuto la testa sulle spalle.
Ora non mi riconosco, chi è questo ragazzo che fisso ogni mattina allo specchio?
Mi sento diverso, come se mi fossi staccato dalla mia anima per costruirne un'altra.
Sono spaesato, ed è così da troppi mesi ormai. Cosa cerco in questo periodo? Cosa cerca il mio cervello esattamente? Un modo per scacciare via i brutti ricordi? Un modo per non concentrarmi sulla paura di poter fallire? Con l'adrenalina che mi spinge a schiacciare quel maledetto pedale, come se fosse il tasto per la vita, quello che annulla tutti i miei problemi.
In quel momento sono Caleb Cooper, insieme alla mia moto.
E il cuore? Beh, quello è in silenzio. Eppure ce l'ho, funziona e batte forte.
Ci sarà mai una ragazza pronta ad amarmi come merito? Troverò mai un modo per sentirmi libero? «Non succederà mai, cazzo.» Sussurro a me stesso ogni giorno, in bagno.
Mi sciacquo il viso e mi sento comunque sporco, nonostante io sia solo una vittima.
Una pedina mossa a dovere da chi decantava amore, e mi riempiva di promesse.
Ho mandato tutto all'aria, sono scappato.
Sono solo, in questa casa, con l'animo a pezzi.
Ho commesso solo un errore, fidarmi di loro, lasciandogli così il potere di distruggermi.

DUEMILA VOLTE ANCORA TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora