Growth: crescita.

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Alice si guardò allo specchio: era cambiata, ed era soddisfatta del suo cambiamento. 

Aveva vent'anni e la ragazzina di una volta era definitamente scomparsa. 

Vide nello specchio l'immagine di una donna, una donna che le dolci-amare esperienze dell'ultimo anno avevano reso più bella, o quanto meno più sofisticata.

La sua pelle era trasparente come la porcellana, le guance, sempre rosa pallido, meno paffute e gli occhi blu notte avevano uno sguardo estremamente diretto.

Se una volta era stata una bellissima ragazza, ora era una giovane donna immensamente affascinante. Ma c'erano stati dei cambiamenti più profondi.

Una volta era troppo rapida nelle decisioni e molto impulsiva; adesso, invece, molto più attenta e riflessiva.

Sospirò ripensando alle terribili traversie che aveva passato in quell'ultimo anno.

Forse la più dolorosa era stata la morte di Mark, che l'aveva fatta piangere a lungo.

In ogni modo, il giorno in cui il suo amato era mancato aveva segnato per lei la chiusura di un periodo della sua vita e l'inizio di un altro.  

Ora non poteva più permettersi di guardarsi al passato.

Alice si alzò decisa e lasciò la stanza alla ricerca della sua libertà. 

Scese i pochi gradini della scala, e raggiunse l'uscio della porta principale.

Però, Alice si fermò. Esitando, indietreggiò di un passo e per un'attimo ebbe l'intenzione di tornare indietro. Ma, questa volta, decise di fermarsi e ragionarci su.

La luce del Sole, filtrava attraverso la finestra, illuminando il cortile compreso l'immenso blocco in legno, che ostruiva il suo passaggio.

Alice aveva paura. Paura di sapere cosa stava succedendo fuori.

Chiuse gli occhi, alzando un sospiro al cielo. 

Ma un tenue aroma di vaniglia avvolse la stanza, e s'insinuò nelle sue narici, riportandola al sogno, che durante quelle notti aveva fatto.

Alice, la cara dolce Alice, era solo una spensierata fanciulla.

A quei tempi, le piaceva stare rinchiusa, ma non sorrideva. 

Era come se le mancasse qualcosa; quel qualcosa che poteva farla sentire speciale.

E, proprio quel giorno, uno splendido principe la vide.

Con i suoi profondi occhi di perla, il misterioso ragazzo scrutò attento la sagoma della principessa, che molte volte, aveva spiato dal suo di rifugio.

Ma quel giorno si era deciso ad incontrarla.

Giorno dopo giorno, indagava, senza sosta, incapace di capire quale fosse la causa della tristezza della sua silenziosa amica.

Così, una meravigliosa notte d'estate pronunciò per farle rendere conto di non essere da sola:

-Dimmi che posso fare.-

A quei tempi alla ragazza piaceva restare in camera sua immersa nella sua immaginazione.

Alice era seduta su quella sedia di legno con le mani appoggiate sul ventre, come una principessa rinchiusa nella sua torre.

 -Guarda nel blu, arriva lassù e portami un grammo di nuvole.-

Non distogliendo lo sguardo da lei, il ragazzo mise due splendide ali bianche sotto le mani e rispose: -Tornerò con quello che vuoi tu.-

Mentre l'angelo s'innalzava in volo, Alice vide la figura senza però dargli tanta attezione.

Immaginava solo quanto poteva essere bello trovarsi lassù, tra le nuvole e vedere la città diventare sempre e sempre più piccola infondo ai suoi occhi blu.

Nonostante il ragazzo era andato, non era da sola. Con lei, c'era solo un gatto, il suo gatto.

Qualche minuto dopo, il ragazzo tornò con quello che aveva chiesto.

Ma Alice non era ancora felice. Voleva ancora di più.


Il ragazzo dagli occhi di perla le chiese: -Cos'altro posso fare per te?-


Ancora, Alice non lo guardò.  

Con lo sguardo indicò solo il cielo.

 -Guarda più in alto e arriva lassù, portandomi un pezzo di blu.-


Poi lui la guardò di nuovo. 

-Va bene, tornerò con quello che vuoi tu.-

Di nuovo, lei immaginò come si sentisse il ragazzo. Tuttavia, in quel frangente di secondo, nel cielo notturno intravide una splendida e maestosa entità piumata avvolta dalla luce  argentea della luna..

Stavolta, quel misterioso essere che vedeva volare ogni sera, si avvicinò alla finestra. E, lentamente sfiorandola con la mano, rivelò la sua persona.

Solo allora Alice capì.

La ragazza lo imitò a sua volta. Appoggiò  il palmo sfiorando impercettibilmente quella del suo amato, percependo la sottile barriera che li separava.

I loro sguardi s'incrociarono per brevi istanti.

 Il blu della notte e l'azzurro del giorno.

Il sorriso dell'angelo fiducioso e rassicurante.

Il sorriso della fanciulla tiepido e raggiante

Questa volta, Alice sorrise. Ma, solo per un minuto.

Quell'attimo così intenso e profondo, riscaldò il vuoto che la circondava.

Ma purtroppo, l'angelo costretto a dover partire e ritornare nel suo mondo, si allontanò.

Separandosi, cominciò a sbattere le sue ali. 

Lo sguardo di perla del ragazzo non distolse nemmeno un'attimo lo sguardo su Alice, che con le lacrime agli occhi, vedeva il suo amato andare via.

Mentre, il suo principe s'innalzava sempre e sempre di più nel cielo, le sussurrò qualcosa. 

Ma, Alice non lo sentì.

Poi, tutto tornò come prima.

Riaprendo gli occhi, si rese conto conto di essere ancora all'interno della stanza. 

Un leggero brivido scosse il suo corpo, dandogli la spinta di agire. Chiuse la porta alle sue spalle, fece solo pochi passi e alzò lo sguardo alla finestra della camera, in cui era rimasta rinchiusa.

Le sembrò di rivedere affacciata sé stessa.

Quell'Alice così triste e sola era ancora lì. Ma, l'Alice, all'esterno, ricordava ancora quel minuto e quel sorriso infinito.

All'improvviso, capì ebbe un colpo di fulmine.

Le parole del angelo si udirono chiare:

-Goodbye mia dolce meraviglia, io volo più in alto del blu.-

Alice sorrise tra le lacrime, perchè finalmente aveva capito.

Tuttavia, era solo dispiaciuta per l'Alice della finestra.

La donna sapeva che sarebbe rimasta per sempre lì, da sola e con il gatto Blu.

Quello stesso gatto che il suo amato le aveva regalato prima di scomparire, che in questo momento, era al fianco dell'angelo, pronto a spronare la sua migliore amica di andare avanti.

Alice si voltò e partì promettendo di tenere fede alla loro promessa di mantenere vivi quei ricordi e non arrendersi più.


Hard, it's just too hardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora