Tradimento al calar della notte

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Lo sapeva.

Sapeva che quello che stava facendo era sbagliato, eppure non poteva più scappare. 

Non poteva mentire. L'avrebbe fatta soffrire, era inevitabile.

Sapeva che anche lei aveva dei dubbi, i suoi stessi dubbi. Anche lei avrebbe fatto soffrire qualcuno. 

Entrambi erano colpevoli.

Colpevoli di non aver capito subito quello che stava succedendo.

Colpevoli di aver frainteso, ciò che il loro cuore tentava di dirgli, e di aver celato ciò che realmente provavano l'uno per l'altra.

Ma ora non era il momento di fare certi pensieri. Stava per raggiungerla, e solo questo importava. Ormai si vedevano sempre più spesso, nel giardino sul retro del palazzo.

E come ogni volta, lei era là, stupenda, bellissima, in attesa di lui. E come ogni volta, lui si fermava ad osservarla.

 Come aveva fatto a meritarsi una persona come lei, ancora non se lo spiegava. 

Anche lei ora lo aveva visto. 

Il suo cuore prese a batterle all'impazzata nel petto.

 Lui era là, e la fissava.

Un leggero rossore imporporò le sue guance, come sempre. 

Sentirsi addosso quello sguardo penetrante, profondo, innamorato le faceva battere il cuore ad una velocità impressionante.

Si avvicinarono entrambi, volendo annullare al più presto quella distanza che li separava. 

-Sei venuto, finalmente.-

-Come potevo starti lontano, Sunny? -

Ormai erano vicinissimi. Solo pochi centimetri separavano i loro corpi.

-Lo sai che è sbagliato, vero? -

-Lo dici ogni volta, non trovi? -

-Lo so...-

Si baciarono. Un bacio lento, dolce. 

Si guardarono negli occhi. Desiderio, passione, fuoco. Si desideravano, anche se era sbagliato. Ma gli occhi di lei erano velati dalle lacrime.

-Non dovremmo essere qui, è tutto sbagliato. -

-No, non è sbagliato. Io voglio stare con te, io ti voglio. -

-Anche!-

-Allora non è sbagliato.-

-Ma..Eclipse?-

-Io ti amo, Sunny. Niente è sbagliato quando c'è l'amore. -

Si guardarono.

-Anche io ti amo.-

E si amarono, nel giardino, in quel luogo che era diventato il loro angolo di pace. Solo lì manifestavano i loro sentimenti, solo in quel luogo potevano dimenticarsi chi erano. 

Perché erano due regnati, erano un re e una regina. E non potevano stare insieme sotto la luce del sole. 

Potevano solo amarsi la sera, quando nessuno li poteva vedere, quando si liberavano dai loro impegni. 

La notte non erano loro; erano solo due persone comuni, una ragazza e un ragazzo che si amavano. 

La notte era la loro copertura, la luna era l'unica testimone del loro amore segreto.

Si amavano ogni notte. Lui usciva dal suo palazzo senza che nessuno se ne accorgesse, e correva da lei, che pazientemente l'aspettava.

 L'aspettava nel giardino del suo palazzo.

Eppure non ne potevano fare a meno. 

Si desideravano, si volevano, si cercavano. 

E anche se sapevano di sbagliare, non ne potevano fare a meno.

E anche quella notte si amarono, con tutta la passione e l'amore che provavano l'uno per l'altra. Sdraiati sul prato, che era il loro giaciglio, si abbracciavano e si guardavano. 

Era quello il momento che lei preferiva più di tutti, quando sentiva il suo sguardo su di sé e sapeva di essere l'unica.

 In quei momenti sapeva di essere totalmente amata da lui.

 Non esistevano apparenze, né muri. Era lei, con i suoi difetti, lei in tutta la sua persona amata. 

Lui la faceva sentire viva. E amava perdersi in quegli occhi magnetici. 

Restavano ore a fissarsi, a volte senza dirsi niente, beandosi l'uno dell'altra, prima che l'alba li strappasse dal loro mondo per riportarli alla realtà. E ogni notte pregavano che il sole non sorgesse mai, ma esso non accoglieva mai le preghiere. 

Cosi, all'alba si separavano, con la muta promessa che la notte successiva si sarebbero ritrovati, e si sarebbero riamati.

Quando rientrò a palazzo, una persona la stava aspettando. Suo marito, fermo, davanti a lei.

-Cosa ci fai qui?-

Una domanda, posta con voce tremante. Che li avesse scoperti? Ma lui le sorrideva, con quel caldo sorriso che un tempo le faceva scaldare il cuore.

-Ti stavo cercando, non eri nel letto quando mi sono svegliato. Sapevo che potevi essere solo nel tuo giardino. -

Si, il suo giardino. Il luogo del suo tradimento. Il luogo dove fino a dieci minuti prima era con il suo amante.

-Si, ero in giardino. Non riuscivo a dormire-

Sorrise. Come faceva a trovare tutta quella forza per mentire, non lo sapeva neanche lei. Solo di una cosa era sicura: era vero che stava tradendo suo marito e  sua sorella, ma lei non ne poteva fare a meno.

Lei era innamorata.

-Eri ancora con lui, vero? -

Sunny sfoderò un sorriso.

-L'amore è speciale, Ray. Tu puoi comprenderlo.-

In fondo era vero. Ray non poteva più capirla da anni, ma a lei non importava.

Come ogni giorno, aspettava con impazienza la notte in cui avrebbe rivisto e riamato il suo Eclipse.

Si, lei, regina del Regno della Luce e lui, re del Regno della Notte, si amavano.

Un'amore sbagliato.

Hard, it's just too hardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora