3

36 5 11
                                    

I POZZI DI MIELE

Gli occhi parlano come nessuna bocca potrebbe.

Era arrivato il giorno della ricerca, l'indomani ci sarebbe stata la seconda lezione di astronomia.

Ero già arrivata in classe, ma non riuscii completamente ad ascoltare la lezione di algebra, osservai le gocce di pioggia scivolare lentamente sul vetro della finestra, un po' come le lacrime, ho sempre collegato il clima con lo stato d'animo della natura, quando pioveva, il cielo era triste. Piangeva per qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto sapere e io piangevo con lui e, so che potrà sembrare contraddittorio ma a me, il rumore della pioggia, piaceva.

Quando appariva il sole dopo la pioggia vuol dire che qualcosa l'aveva fatto ridere e io sorridevo con lui.

"June, al posto di distrarti potresti venire a fare questo alla lavagna?" la professoressa mi fece voltare la testa di scatto alternando lo sguardo su di lei e sulla lavagna.

Come avrei fatto adesso?!

"Dai su, vieni" mi fece segno di alzarmi, io deglutii per la paura, non sapevo per niente come si facesse quell'esercizio, poi qualcuno bussò alla porta.

"Buongiorno scusate il disturbo ma ho bisogno di quella ragazza" indicò me e poi continuò "per un compito" semplicemente una parola, Ares.

"Si va bene, per oggi sei riuscita a non farti mettere un brutto voto, stai attenta la prossima volta" mi disse la professoressa, presi le mie cose il più veloce possibile mi e mi alzai entusiasta, grazie ad Ares avevo evitato di fare una brutta figura.

"Mi scusi ancora" dissi e poi uscii con lui.

Ma non dovevamo fare il compito di pomeriggio?

"Ciao Venere" disse Ares squadrandomi.

"Ciao Ares, pretendo delle spiegazioni" dissi cercando di non balbettare.

"Non posso più venire a casa tua, quindi faremo la ricerca nel cortile della scuola." lo guardai sbigottita.

"Perché? Ma così salteremo minimo un'ora"

"Tranquilla ho già avvisato i professori che non saremo presenti per la prossima ora perché dobbiamo fare questo compito"

"Si ma ... Perché non puoi più venire di pomeriggio? Almeno avevamo più tempo"

"Meno domande Venere, io non do spiegazioni a nessuno e non ho intenzione di cominciare a farlo adesso" mi disse e io non seppi che rispondere. Poi fece qualcosa che non mi aspettavo, si avvicinò al mio viso e mi paralizzai, osservai i suoi occhi, sembravano dei pozzi di miele e io ci sprofondai dentro, erano così belli da togliere il fiato, ci lessi qualcosa dentro, ma non seppi descriverlo. Non feci altro che indietreggiare, la mia schiena toccò il muro. Il mio stomaco sembrava avere dei fuochi d'artificio al suo interno e io non potevo fare nulla per fermarli.

"Ares ... Dovremmo andare" ebbi la forza di parlare e di distogliere il mio sguardo dal suo.

"Si ... Comunque sappi che non ci sarà sempre un dio greco a salvarti" disse allontanandosi da me e io lo seguii.

"Aspetta, come sapevi che stavo per essere interrogata e non sapevo nulla a riguardo?" chiesi.

"Meno domande Venere" sbuffai.

Finalmente raggiungemmo il cortile.

Ci sedemmo in uno dei tanti tavoli e cominciammo ad uscire dai nostri zaini ciò che serviva per la ricerca.

"Bene...Da dove iniziamo..." dissi per rompere il silenzio che ci aveva avvolto come un globo di vetro.

"Il prof. Allen aveva terminato la lezione dicendoci che alla fine le due divinità si innamorarono...Prova a vedere se nei libri che hai portato c'è qualche informazione in più, io nel Pc cerco il continuo del mito."

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 04, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Venere & AresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora