La voglia di parlarti è irrefrenabile. Solo che anche con la possibilità di farlo mi ritroverei senza parole, accecata dalle tue lentiggini maledette. Ogni frase resterebbe inconclusa, arrestata dal desiderio di contatto che avverto ogni volta, mentre mi trovo sola con te. La moltitudine di cose che vorrei farti sapere, una volta giunta l'ora di essere espressa, è sormontata dalla paura che tu non capisca. La possibilità che anche tu non riesca a comprendere il mio punto di vista mi pietrifica e fa si che ogni gemito sia accompagnato da imbarazzo e turbamento. Credo di non essere mai stata capace di superare questa mia angoscia, e per questo temo che tu non abbia mai potuto sentire delle parole effettivamente sincere da me. In modo implicito apprendi che è come se non mi avessi mai conosciuto. Questa scoperta comunque non condiziona affetto l'opinione che ti sei fatto di me, né ti sorprende: quello che abbiamo passato insieme è troppo grande per poter essere rivissuto con l' Antigone in un certo senso "vera", anche se sarebbe meraviglioso. È possibile che tu ti stia chiedendo: "cosa me faccio delle fantasie di una ragazza confusa?", beh la risposta francamente non la conosco.
Entro nella tua stanza con un sentimento di disgusto nei tuoi confronti, il tuo apparire come un ragazzo impeccabilmente affidabile ma pur sempre accompagnato da un'infantilità volgare è causa del mio ribrezzo. Per questo rinuncio ad accomodarmi sul letto dove tu ti sei già coricato e aspetto che il tuo comportamento puerile lasci spazio a all'inconfondibile tenerezza del tuo carattere contrastante. Solo quando riesci a concentrarti su chi ti è di fronte e abbandoni tutti quei miserabili stereotipi del ragazzo digitale che si stanno sempre più impossessando della nostra generazione, riemergono i tratti più fascinosi del tuo viso, i tuoi occhi si fanno più profondi e mettono in mostra una parte più nascosta della tua personalità. Non ho mai capito se si tratta di qualcosa di assolutamente magnifico o è solo la mia tendenza nell'idealizzare le persone che mi porta a pensarlo. Sto cercando di farti capire che la parte di te più misteriosa e protetta è anche quella più preziosa (e che preferisco). Il fatto è che non riesci sempre a mostrarla e spesso ti comporti veramente in maniera irritante. Ecco. Non ti amo perché ancora non riesco ad apprezzare i tuoi piccoli difetti (che comunque una volta erano ciò che gradivo di più). Eri disteso in maniera confidenziale e sentivo come se fossi in attesa della mia compagnia. A confermarlo è stata la tua affermazione quando mi hai detto: "spesso io e Martina ci stendiamo qui a parlare..." la cosa bella è che non mi hai semplicemente invitato a sedermi con te, o almeno, lo hai fatto, ma in maniera implicita. La richiesta diretta probabilmente ti avrebbe fatto sentire a disagio dato che necessita di una replica secca, inequivocabile. È bello sapere che la mia risposta ti preoccupava senza che tu riuscissi a rendertene conto. Mi sono distesa sul tuo letto senza sapere che posizione assumere. Superata una distanza limite, nello spazio che separa il mio corpo dal tuo si instaura una sorta di campo magnetico che mi attira costantemente. Per contrastare la calamita devo continuamente spostare il peso, mostrandomi goffa e impacciata fino a che finalmente non raggiungo un equilibrio rassicurante, ma molto difficile da mantenere. (Ti sembrerà che io stia ingigantendo eccessivamente le circostanze, il che è vero, ma è dall'analisi delle piccole cose che si riesce a comprendere il vero significato di ciò che accade). Decido di restare immobile, darti le spalle, abbassare le palpebre e sperare che tu faccia il tanto atteso "primo passo". Mi volto. I tuoi occhi, fonte eterna di un' energia inconfondibile, mi trasmettono tutto il loro tepore. Non mi muovo ancora per qualche secondo, cercando di assorbire la maggior quantità di calore possibile. Poi, il bacio: la mia immobilità viene sconvolta dal tuo sapore agrodolce.
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Piume
General FictionMi sono detta di dover cominciare a scrivere ormai svariate volte. Magari sarei riuscita a sfogarmi in maniera alternativa (evitando così le tragiche perdite di controllo e attacchi di panico che annegano in un nauseabondo e putrido senso di disgust...