Parte 1

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Corrado si alzò quella fredda mattina battendo i denti, accese il fuoco sotto la moka e si mise a canticchiare, come ogni giorno, prima di andare a lavoro dopo qualche biscotto alla vaniglia e del succo ace.

Dalla finestra della sua cucina si vedeva la Torre degli Asinelli, avvolta da un sottile strato nebbioso e le strade del centro erano già affollate di gente, con rombanti filobus e qualche schiamazzo studentesco.

Come ogni giorno andò a tirare su le serrande della sua libreria di quartiere, la "Sottolibri", con insegna verde e una fiabesca scritta gialla. Quello era uno strano nome per indicare sia il sottosuolo, un mondo proibito parallelo al nostro e una libreria in uno scantinato. Superò alcuni passanti sotto ai portici, dei fattorini in bici, schivò un ambulante e dei signori distinti e scese gli scalini che davano al negozio. Nonostante le bollette, decise di accendere il primo riscaldamento della stagione, l'umidità entrava nelle ossa come un chiodo. Si diceva che un tempo quello fosse stato un rifugio ai bombardamenti dell'ultima guerra, poi lottizzato per vari usi commerciali in epoche migliori.

Quando entrava nella sua libreria, in una stradina laterale di Via Santo Stefano, tirava sempre un sospiro di sollievo, quasi ad essere scampato a qualcosa o qualcuno del mondo esterno.

Mentre alzava la serranda, ebbe un sussulto. Maria era la sua aiutante commessa, che da anni si presentava all'ora in punto di apertura, nubile e anche lei briosa appassionata, quasi infantile, dei libri. Sembrava uscita da un film di Silvio Soldini, un incrocio tra Marina Massironi e Giselda Volodi.

- Corrado eccomi, scusa ma il bus non passava più, hanno investito uno in bici! - La donna quasi gridò come se avesse la nascita di un figlio e lo precedette nello spalancare le porte della libreria, si fiondò dentro lanciando al volo il suo grigio soprabito su un appendino e accendendo le luci in tutte le salette.

La prima ad entrare quella mattina fu la signora Rita, bolognese doc, di anni ottantacinque, ancora piena di energia, capelli completamente bianchi, possente strato di soprabiti e abiti invernali lanosi giallo paglierino e due grandi orecchini di perla. Mentre Corrado controllava che la cassa funzionasse a dovere, la signora Rita fece un rapido giro di alcuni settori, poi stette diversi minuti a giocherellare con cianfrusaglie e magneti del bancone. Corrado la percepì quasi subito e si sorprese come quella donna facesse le stesse cose ogni giorno senza mai pensarci su. Un po' stizzita che il libraio non si rialzasse pronto per servirla, raggiunse quasi nel magazzino Maria, indaffarata come sempre ad aprire degli scatoloni. Le due parlottarono un po' e mentre Corrado tornava davanti alla cassa, la signora Rita trionfante tornò, quasi avesse vinto due commessi di libreria in una volta. Aveva un rossetto fiammeggiante e un cappello di tessuto preso al mercato che voleva imitare quelli eleganti da cappelleria.

- Scusa Corrado, sono un po' in difficoltà... - esordì Maria, lanciando delle occhiatacce ironiche alla signora incurante, - Parigi... fine Ottocento... lei forse è una ballerina e...

- Con la copertina verde - aggiunse la signora Rita, sorridente.

- Le ho già detto che quella collana non esiste più da anni -, le ripeté Maria severa.

- Forse c'è la guerra, signora? -, chiese serissimo Corrado.

- L'è pusibil, sì! - rispose pronta la signora Rita.

- Lei muore di vaiolo? -, e la donna annuì convintissima.

- Forse... Nanà? -, chiese ancora l'altro e Maria tirò un sospiro insieme alla signora - Nanà! -

- Bravo! Ma è sicuro non ci sia con la copertina verde? -, ma a quella domandà seguì Maria che la prese a braccetto verso uno scaffale - No, ma se vuole gliela coloro io. -

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 23, 2023 ⏰

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