Mi piace e pure tanto..

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Alessandra.
Mi sveglio con mia madre che mi scuote. È mezzogiorno, è sabato e non si va a scuola.
"Buongiorno, tesoro." Mi dice.
Dovrebbe essere un buongiorno?

Mi alzo dal letto, vado in bagno e mi sento percorrere da un brivido, quando mi guardo allo specchio; ho il segno del morso che mi ha dato ieri sul labbro inferiore.. Lo sfioro, e mi pare di sentire ancora il sapore della sua bocca, il dolore che s'irradiava dai suoi denti, il suo fiato che si mischiava col mio...

STUPIDA! Sono stata stupida a lasciarlo fare! Spero che si dimentichi di tutto, anche di quella specie di appuntamento che mi ha dato. Non ho voglia di vederlo...

Controllo il cellulare. Un messaggio su whatsapp da un numero che non ho in rubrica. < Allora ci vediamo stasera. >
Rispondo.
< Stasera non posso sul serio! >
Mi chiama.
"Ti ho già detto ieri sera che non voglio scuse. Parlo arabo?"
"No,solo che non posso davvero!"
"Senti io alle nove e mezza sono fuori casa tua. Sono disposto ad aspettare tutta la notte, finchè non scendi.. A te la scelta.."
"Non lo faresti"
"Scommetti??"
"Ok, ci vediamo alle nove e mezza..."
Riattacco infastidita. Mi urta troppo il sistema nervoso!

La giornata si trascina lentamente, fino a che, alle nove e mezza precise, ricevo un suo messaggio che mi dice di scendere..
Non mi sono messa in ghingheri; non deve pensare di piacermi. Anche se...
Comunque, mi infilo la giacca e via.
Esco dal palazzo e lo vedo lì, con un chiodo di pelle, appoggiato alla moto, che fuma.
Fottuto fascino da bad boy..
Mi avvicino, lui mi vede e mi sorride; mi tira e cerca di salutarmi con un bacio a stampo. Devo mettercela tutta per non starci; gli do la guancia. Per un attimo sembra restarci male, ma si ricompone subito e m'invita a salire sulla moto. Mentre lo faccio mormoro tra me e me"odio quest'aggeggio". Lui ride.
"La paura dovrebbe esserti passata!"
"Non è paura. Lo vedo un mezzo inutile."
Lui mi porge il casco, poi mi mette una mano su un ginocchio e lo stringe.
"Io la preferisco all'auto."
Prima che metta in moto gli circondo la vita con le braccia e lui s'irrigidisce. Non so se è per fastidio o per altro.
Partiamo e dopo circa 45 minuti, 45 minuti in moto, praticamente avevo il sedere della forma del sellino, arriviamo in montagna, dove c'è una casa molto grande, le cui luci sono illuminate.
Si ferma, io scendo e lui si accende una sigaretta. È un turco 'sto ragazzo!
"Che ci facciamo qui?"
Mi soffia il fumo in faccia e io tossisco.
"Perchè mi hai girato la faccia prima?"
"Non hai risposto alla mia domanda."
"Volevo che vedessi questo posto. Ci vengo sempre quando voglio star lontano da tutti. Nessuno, a parte i miei, sa che vengo qui. E poi quella è casa mia."
"E perché ci hai portato proprio me qui?"
"Perché tu pensi che io sia un figlio di puttana, e forse hai anche ragione. Ma c'è altro.. E non dirmi che non t'interessa scoprirlo, perché, almeno fino a ieri sera, si vedeva lontano un kilometro che ti piacevo...
Perchè non hai lasciato che ti baciassi prima?"
"Perché non volevo che lo facessi.."
"E perchè?"
"Perché sei troppo convinto!"
Fa una risata soffocata e prende a squadrarmi dalla testa ai piedi. Mi sento in imbarazzo.
"Un' altra si sarebbe messa, come minimo, la gonna, per uscire con me. A te non ti frega niente.." mi sembra di cogliere una nota di compiacimento nella sua voce.
Io resto in silenzio, cerco di mantenere un' espressione impassibile, ma sento ancora l'imbarazzo dei suoi occhi addosso, che all'improvviso si fissano nei miei. Mi tira per la vita e mi fa una carezza.
"Sei carina quando arrossisci, ma quando t'incazzi ti preferisco..."
Si sporge come se mi volesse baciare, ma poi si ritrae. "Non darmi troppe convinzioni.."
Fisso i miei occhi, che prima erano ipnotizzati dalla sua bocca, nei suoi, faccio un mezzo sorriso e mi allontano.
"Hai ragione. Non ne vale la pena!"
Lui mi afferra una mano e iniziamo a camminare e a parlare.
Parliamo tantissimo.
In realtà, parla tanto, lui, di quel posto, della sua vita e dei suoi. Mi dice che si cornificano a vicenda sin da quando lui era piccolo e che non si lasciano per salvare le apparenze.
Infine, mi chiede di me e, senza sapere perchè, non ho nessuna soggezione nel raccontargli di me, di mio padre, mia madre e il suo nuovo marito e del fatto che mi manca tutto della mia vita di prima.
Quando ho finito, stiamo in silenzio cinque minuti e riesco a capire perché gli piaccia tanto quel posto: c'è una tale pace.
Mi abbandono per un attimo e chiudo gli occhi. All'improvviso sento due braccia che mi cingono la vita e il suo respiro sul collo.
"È esattamente per questo che mi piace questo posto.."
La sua voce trema, quasi esitante.
Quando vede che non mi sciolgo dal suo abbraccio mi stringe più forte, tanto da far aderire i nostri corpi.
"Tu mi piaci sul serio. Specialmente quando non mordi!"
"Invece tu non mi piaci in generale"
"Perché ti lasci abbracciare, allora?"
"Perché ho freddo."
Lui mi lascia, si toglie il chiodo e me lo appoggia sulle spalle.
"Nessun' incombenza.."
Mi sembra quasi offeso.
Cerco di incrociare il suo sguardo, ma non ci riesco, quindi lo abbraccio io. Lui non ricambia l'abbraccio.
"Il giubbotto non ti basta?"
"Dai, scherzavo!"
"Mi stai dicendo che ti piaccio?"
Non rispondo. Lui mi abbraccia.
"È tardi. Torniamo."
Ci avviamo verso la moto, ma lui all'improvviso si ferma..
"Non mi hai risposto, bimba.."
Nel suo sguardo è ritornato quel ghigno malizioso che mi fa girare la testa.
"Fai le tue deduzioni."
"È impossibile dedurre con te!"
Ci guardiamo negli occhi per un'eternitá.
"Sai, dicono che se guardi negli occhi una persona per più di dieci secondi, o vuoi ucciderla, o ci vuoi fare sesso.."
"Non farti illusioni, Christian, in questo caso è la prima opzione" gli dico sorridendo.
Lui si avvicina, ma prima di baciarmi mi sussurra " Se ti sposti per la terza volta non mi vedi più!". Poi mi bacia. Non ho la forza di spostarmi. Lo voglio quel bacio.
Quando capisce che non mi sarei spostata, mi afferra per la nuca, mi tira per i capelli e il suo bacio diventa quasi violento; io ricambio con lo stesso trasporto. L'altra mano scende sul mio sedere e mi attira verso il suo inguine. Vorrei allontanarmi, ma questa sensazione mi da alla testa.
Quando entrambi non abbiamo più fiato ci stacchiamo, ansimanti.
Senza dire una parola saliamo sulla moto, gli circondo nuovamente la vita e sento che s'irrigidisce come prima. Ok, non è fastidio.

Arriviamo a casa mia, gli restituisco il chiodo e gli do un bacio sulla guancia. Lui non si accontenta e mi bacia.
"Ti addormenti subito?"
"Non lo so. Perché"
"Così. Per sapere."
Un attimo di silenzio.
"Allora ti piaccio almeno un po'"
Io rido e gli do un bacio a stampo.
Lui sorride. Ci salutiamo e io entro in casa.
Mi piace e pure tanto!
Ho un sorriso stampato in faccia che va da un orecchio ad un altro.
Sembro una tredicenne, porca troia.

Non so se lui sia serio, né quanto possa fidarmi. Ma è innegabile l'effetto che ha su di me. E voglio provare a lasciarmi andare. Non è detto che debbano essere tutti stronzi. No?!

Alloraaa, fidarsi o meno di Occhi di Rame?
Scrivete i vostri commenti e ditemi cosa pensate. Un bacio!

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