Avrei voluto consumarmici, in quel bacio..

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Christian.
Si avvicinano le 16.00.

Ho capito che con lei devo andarci piano. Non posso saltarle addosso come faccio con tutte le altre, ma se me la gioco bene finirà nel mio letto nel giro di poco..
Questa scommessa è diventata seria: Antonio l'ha detto a quasi tutti i ragazzi della classe; è convinto che non ci riuscirò...
Forse ha ragione.
Con lei ho sempre una tale ansia, è qualcosa che non ho mai provato; di solito sono le ragazze ad essere in imbarazzo con me, non il contrario..
Ma con lei.. Con lei è come se tutto il mio autocontrollo evaporasse.. Inoltre, sembra che sia del tutto insensibile al mio fascino. Cosa che mi infastidisce, e non poco.

All'improvviso mi squilla il cellulare, rispondo senza guardare da chi provenga la chiamata, pensando, per un attimo, che potesse essere Alessandra. -Come cazzo fa a chiamarti se non ha il tuo numero, coglione!!- Devo ricordarmi di chiederglielo!
Al telefono è Jessica.
"Ciao, Chris!"
"Ciao"
"Che troia la Giaccio, non ci ha fatto fare il progetto insieme!"
"Vabeh, forse è stato meglio. Così riusciamo a combinare qualcosa di serio.."
"Mi stai diventando studioso?"
"Macchè HAHAHHHAA "
"Bene. Senti, io e Carlo iniziamo domani.. Potremmo vederci oggi, se ti va.."
"No, senti, lascia stare.. Non mi va più.. E poi oggi viene Alessandra da me per iniziare 'sto compito"
"Ah... Ti piace?"
"Chi? Alessandra? Ma vaaah! Se proprio lo vuoi sapere ho fatto una scommessa con Antonio; devo riuscire a scoparmela entro un mese."
"Quanto è alta la posta?"
"1000"
"Non li vale 1000 quella... A tuo rischio e pericolo, bello.. In ogni caso, se cambi idea hai il mio numero!"
"Si, ciao"
Attacco senza neanche aspettare che mi saluti di rimando... Mi sta appiccicata come una cozza da quando abbiamo scopato due mesi fa.. CHE PALLE..
Senza volerlo, comunque, mi ritrovo a riflettere sulla sua domanda... Mi piace Alessandra? Beh, è bella, innegabilmente.. Ma poi? È di granito quella ragazza. Non ha sangue nelle vene!

Dopo circa 10 minuti dalla telefonata di Jessica, suonano al citofono. Rispondo. È Alessandra. Dopo cinque minuti è fuori la porta di casa mia; indossa dei jeans strappati, scoloriti e molto attillati, che mettono ancora di più in risalto il sedere e le gambe, un top bianco ed una giacca nera. Porta i capelli legati in una coda, è molto, MOLTO sexy.
Per essere fini, direi proprio arrapante.
Mi soffermo un attimo di troppo a guardarle la scollatura del top. Lei lo nota.
"Beh, non mi fai entrare? Facciamo qui, sul pianerottolo?" Mi riscuoto e riacquisto il mio equilibrio, che ultimamente vacilla.
"Se proprio ti eccita. Io preferisco il letto."
Noto che lei per un attimo è soddisfatta. Voleva provocarmi.
"Perchè tutto ha un doppio senso con te?! Sei disgustoso!"
Io rido, mi scosto e le faccio segno di entrare...
"Benvenuta nell' umile dimora di un viscido e disgustoso figlio di puttana. Come mi chiami te.."
Casa mia è un attico, quindi ero sarcastico. Ma lei non si scompone. Non si lascia abbindolare dalla ricchezza. Mi piace questo.
Andiamo nella mia stanza e ci sediamo alla scrivania.
"Con cosa vogliamo iniziare?"
"Io direi con i preliminari.." le dico ridendo.. Stavolta lei è seccata. É entrata in modalità seria..
Iniziamo a lavorare e mi sembrano davvero buoni i collegamenti che stiamo facendo.
Lei voleva collegare la poesia latina a capisaldi della letteratura internazionale e dimostrare che, anche se in minima parte, questa ha influito sulla produzione letteraria mondiale. Io, invece, volevo collegarla alla musica.
Abbiamo unito le idee e, per essere il primo giorno, mi pare che stiamo facendo proprio un buon lavoro.
Dopo due ore e mezza, circa, che studiamo senza sosta, Alessandra riceve una chiamata dalla madre.
"No, mamma, non abbiamo ancora finito. Si, ti faccio sapere. Si e tu avvisi Gianni. Ok, ciao."
Sentendo un nome maschile uscire dalla sua bocca, per un attimo ho pensato che fosse fidanzata.
"Chi è Gianni, il tuo ragazzo?"
"È il marito di mia madre"
"E cel'hai il ragazzo?"
"Fortunatamente no!"
-Bene, non è fidanzata- "Hai detto il marito di tua madre.. Quindi non stiamo parlando di tuo padre.."
"No,mio padre si è risposato subito dopo aver lasciato mia madre, 11 anni fa. E non c'è mai stato.."
Noto un alone di tristezza nel suo sguardo.. Non mi piace.
"Beh, ritieniti fortunata, i miei stanno insieme da 21 anni e non si conoscono affatto. E non conoscono neanche me..." Le dico sorridendo.. È la verità, anche se non ne parlo mai..
"Io penso sia meglio non farli affatto i figli se poi non si è in grado di crescerli come si deve.."
"Devo darti torto.. Se i miei non mi avessero messo al mondo adesso la tua vita sarebbe.."
"Molto meno incasinata." Dice quasi tra se e se...
Lavoriamo un'alta mezz'ora al nostro compito, poi decidiamo di concederci una pausa. Lei inizia a smanettare col cellulare e io mi accendo una sigaretta.
"Per favore, o la spegni o la fumi a 10 metri di distanza da me.."
Io la spengo. "Almeno hai detto 'per favore'. Fai progressi!"
"Grazie"
"Per cosa?"
"Per aver spento la sigaretta.."
"Mi devi qualcosa..."
"Riaccendila, vah!"
"Perchè, hai paura di quello che potrei chiederti?"
"No.."
"Allora qual è il problema.."
Noto che sta componendo il numero per farsi venire a prendere. Io premo il tasto di blocco del suo cellulare, come feci la prima volta che parlammo.
"Ti ci riaccompagno io a casa..."
"Non ce n'è bisogno!"
"Non ce ne sarà bisogno, ma ho voglia di farlo.. Dai su!"
La tiro per un braccio e in poco tempo siamo nel parcheggio del palazzo. Noto che non c'è la mia auto.. Probabilmente è opera di mia madre.
Prendo le chiavi della moto e ci salgo. Guardo Alessandra che è titubante.
"Dai, monta!"
"Non vorrai accompagnarmi in moto????"
"Mia madre ha preso la mia auto. Dai, non avrai paura?"
"No!" Si vedeva lontano due chilometri che ne aveva; ma non so se della moto o di me..
Ad ogni modo sale sulla moto; capisco che non è di me che ha paura, perchè si stringe forte alla mia schiena..
Quando il mio corpo entra in contatto con le sue mani sento uno strano formicolio nello stomaco, che però non mi dispiace...
Metto in moto e parto..
Ogni volta che accelero lei mi stringe più forte, così cerco di farlo il più possibile. Non so dire esattamente perchè, ma voglio che mi stringa. -Avrei voluto che quel giro in moto fosse stato eterno. Solo per poter sentire la sua paura, le sue mani addosso, il suo respiro sul mio collo-.

Arrivati a destinazione lei scende dalla moto, quasi precipitandosi. Mi restituisce il casco e mi ringrazia del passaggio...
Quando sta per allontanarsi la tiro per un braccio e faccio in modo che il suo corpo aderisca al mio. Per un attimo i nostri occhi s'incontrano, ma poi i miei si fermano solo sulla sua bocca perfetta. VOGLIO BACIARLA.
Mi avvicino alla sua guancia e sento il suo profumo.. Fa girare la testa.
Lascio una scia di baci dalla guancia fino all'angolo della bocca. Lei mi lascia fare.
Esitante, appoggio le mie labbra sulle sue e mi aggrappo ai sui fianchi, trasformando la natura di quel bacio, facendolo diventare vorace, passionale, quasi primitivo.
Lei immerge le mani nei miei capelli e ricambia.
Non so spiegarmi il motivo, ma avrei voluto consumarmici, in quel bacio.

Prima di riuscire a staccarci le do un morso sul labbro inferiore. Voglio marchiarla. Voglio che domattina, appena si guarderà allo specchio, ricordi che le mie labbra sono state qui.
Quando ci stacchiamo lei sta per scappar via. Io la tiro di nuovo.
"Domani sera passo a prenderti. Non voglio scuse!"
"Ho un impegno domani."
"Lo cancelli. Passo alle nove e mezza. Dammi il tuo numero."
Lei tira fuori una penna dalla tasca della giacca e mi scrive il suo numero sulla mano.
Prima che vada via riesco a rubarle un altro bacio, a stampo stavolta..

Tornato a casa, non riesco a pensare ad altro che all'ultima mezz'ora..
Lei che ha paura della moto, le sue braccia che mi cingono la vita, la sua espressione quando è scesa, il suo odore, il modo in cui ha lasciato che la baciassi, la sua bocca, le sue mani, i capelli, gli occhi, il suo corpo che sfiora il mio...

Ripenso alla domanda di Jessica.. Si, mi piace. Mi piace perché vuole fare la dura, ma oggi i suoi occhi mi hanno detto che è non lo è neanche un po', perchè pensavo non avesse sangue nelle vene, invece la passione che ha infuso in quel bacio maledetto mi ha dimostrato il contrario. Si, MI PIACE..!

Angolino me.
Allora, che ne pensate? Cambierà qualcosa nel nostro Christian? Lasciate i vostri commenti..

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