Ma se in una camera, la fiamma del sentimento affievolisce e da' segni di non ritorno, in un'altra quella fiamma continua a lottare imperterrita per non spegnersi mai..
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Il ticchettio dell'orologio era l'unico suono udibile in quella stanza, su delle sedie vi erano posti dei vestiti stropicciati, in attesa di essere messi nella cesta dei panni sporchi e sul letto c'era solo Seungmin, intento a sorseggiare il suo tè bollente fissando un punto non preciso in mezzo alle coperte.
Se ne stava lì seduto, in attesa, di chi iniziava a essere sempre più estraneo.
L'attenzione del castano venne richiamata prima dal rumore delle chiavi attraverso la serratura, poi dallo scricchiolio della porta, rivelando così la figura del suo compagno, intento a far meno rumore possibile per evitare di svegliarlo.
Chan era così. Tentava in tutti i modi di non recar disturbo a nessuno, caratteristica tanto nobile, quanto autodistruzione.
Seungmin non cercò di fingersi addormentato, aveva perso le speranze da un po', e si limitò a guardarlo con uno sguardo indecifrabile; un misto tra stanchezza e rassegnazione, all'apparenza, che nascondeva però una preoccupazione profonda che non accennava a svanire, per quanto tentasse di reprimerla.
<<Ehi... ti ho svegliato?>>
<<No.>> rispose secco il più piccoloL'atmosfera nella camera aveva iniziato a tendersi, il silenzio prima rilassante si era trasformato, diventando soffocante.
Chan si stava spogliando, sperando che quell'atmosfera fosse solo temporanea; l'ultima cosa che voleva era aprire quel discorso.
<<Per quanto vogliamo continuare così? Quanti altri mesi devono passare per porre fine a questa situazione?>>
A quelle parole, Seungmin vide il corpo del corvino bloccarsi, come se qualcuno gli avesse appena tirato una pallonata in petto.
<<Seungmin, perfavore... non iniziare così>> il suo tono era colpevole, conscio di come il suo ragazzo stesse male.
<<Come dovrei iniziare? È più di un mese che rientri a quest'ora, ti fa male, ne vale della tua salute; senza contare come non ci vediamo più a causa di questo fatto, ti alzi la mattina alle otto e torni verso le quattro del mattino, ti sembra una routine sana Christopher? E lo capisco che il periodo precedente all'uscita di un ep è quello più stressante, ma così finirai per avere i capelli bianchi a trent'anni.>>
Chan sorrise poggiando una maglietta sù quella pila infinifa di panni<<Ti preoccupi di qualche capello bianco? Posso gestirla, non serve che tu mi faccia la veglia>>
A Seungmin quasi fischiarono le orecchie dalla rabbia<Che io ti faccia la veglia? Ma ti senti quando parli? Pensi che mi aspetti qualche ricompensa nel romperti le palle in continuazione?>>
<Min, è così e basta, non posso andare contro la major, è come andare e dirgli "Dai oggi non mene fotte un cazzo e vi lascio senza mixaggio, ci vediamo belli".
Non posso permettermi di farmi licenziare, non ora che sono a un passo dalla promozione>><<Ah come lo eri l'anno scorso? E quello prima ancora? La tua salute vale meno del compiacimento di quattro stronzi che ti pagano una miseria e che ti fanno sgobbare come un mulo?>>
Non rispose più nessuno.
Quel silenzio rimaneva e diventava sempre più stretto.
Il tè si era raffreddato e Seungmin non era più interessato a berlo.
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Camere
FanfictionLe camere, fortezze che racchiudono al loro interno emozioni, oggetti, rotture e ricongiungimenti, inizi e fini.