Capitolo 3

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Nostalgia dei vecchi ricordi”
18 ottobre 2019(sera)

Dopo gli allenamenti, Tommaso tornò a casa in pullman. Si sedette sui sedili vuoti e indossò le cufiette ascoltando un po’ di musica; iniziò come sempre a pensare a tutte le cose che aveva vissuto in quella giornata, soprattutto a cosa gli aveva detto Luca, quella parole lo riportarono nel lontano febbraio 2017: lui era Marco, un ragazzo di 16 anni, era un tipo semplice, capelli castani e occhi marroni. Era solare e sorrideva sempre, una persona estroversa aveva molti amici e faceva parte della stessa squadra di pallanuoto di Tommaso. Il loro incontro fu molto casuale. Durante un pomeriggio di allenamenti a febbraio, Marco entrò nella loro squadra e per Tommaso fu un vero e proprio colpo di fulmine, se ne innamorò totalmente anche se non era il suo tipo, quella era stata la sua prima relazione con un uomo.
Appena Marco sì tuffò in piscina per fare qualche vasca, il moro fu rapito dai movimenti armoniosi dei suoi muscoli della spalla facendolo sembrare un fedele in adorazione. Parlarono molto tra loro, negli spogliatoi, fuori dalla palestra e un po’ dove capitava, diventarono da subito amici, nonostante entrambi provavano qualcosa di più per l’altro. Il giorno di San Valentino, dopo una gara, fu proprio Marco a chiedere a Tommy di mettersi insieme e così fu.
La loro relazione era magica e anche se entrambi non avevano fatto coming out, non fu un problema amarsi di nascosto. Trovavano scusa assurde per incontrarsi e scambiarsi qualche bacio, e restare più tempo possibile negli spogliatoi che puntalmente, quando tutti erano andati via, e il rumore della doccia si azionava, loro univano a quel fruscio dell’acqua l’armonia dei loro respiri soffocati e dei loro baci umidi e silenziosi. Tommaso non riusciva a smettere di pensarlo, era sempre e costantemente un punto fisso per i suoi pensieri. Il moro non stava passando un bel periodo, aveva problemi a casa e non solo, ma l’arrivo e l’amore improvviso lo rese felice, spensierato, si sentiva in un bolla di sapone quando stava con lui. Fino a quando però le cose iniziarono a degenerare, le voci da corridoio della sessualità di Tommaso e del ragazzo iniziarono a diventare più frequenti, inziarono a essere trasformati in insulti, prima verbali a vere e proprie scritte sui muri dei bagni della scuola. Era un incubo, gli occhi erano puntati su loro due come quando un grande faro illumina il protagonista in una scena teatrale. Odiava quelle sensazioni, odiava essere al centro dell’attenzione ma odiava che si parlasse della sua sessualità così facilmente. Le voci non si fermarono iniziarono a diventare insopportabili così un giorno, Marco decise di cambiare la sua e la vita del suo fidanzato, per sempre. Un giorno il sedicenne raccontó tutto ai suoi genitori in preda ad una crisi. I genitori giustamente fecero la scelta che trovarono più oppurtuna per il proprio figlio, ossia il traferimento. La fortuna volle che il padre di Marco trovò lavoro fuori dall'Italia e il ragazzo scomparve dalle case e dalla strade della bella Firenze.
Tommaso non riuscì ad accettarlo, odiò Marco per così tanto tempo perché non gli aveva dato nemmeno il tempo di parlare o di salutarlo per l’ultima volta, era scappato come un fuggitivo, come un criminale da un carcere. Ma col tempo imparò a conviverci non inzió ad odiare solo Marco ma anche quelle persone, che avevano, per delle stupide voci, rovinato la vita di due ragazzi che l’unico desiderio era quello di stare assieme e di essere felici, come chiunque adolescente si meriterebbe. Ricordare e riportare alla luce quelli stupidi ricordi che Tommaso aveva finalmente seppellito nei meandri della sua mente, gli provocò una sensazione di rabbia e delusione che non riusciva a controllare, ma la delusione che uno sei suoi amici più cari gli avesse fatto quella domanda sapendo per certo la risposta, lo fece sentire magicamente catapultato 2 anni addietro.
Quella mattina, Luca testimone, le voci di Tommaso e Roberto iniziarono a farsi di nuovo nitide nelle bocce dei compagni di scuola. Purtroppo Firenze non è molto grande e, nonostante il ragazzo avesse cambiato scuola, tutti erano a conoscenza di questa scabroso scandalo e quando Tommaso usciva con qualsisi persona di sesso maschile iniziavano a parlare, ma il moro non ci fece poi così caso ma quella mattina le voci tornarono come un tempo, quei fatti detti da voce a voce diventarono velocemente reali, nitidi portatori di una sola voce, femminile. Quella di Sonia, la sorella di Tommaso, che aveva dato l’imput di nuovo a parlare di tutta quella scomoda situazione.
Parlava davvero tanto quella ragazza e quando iniziò a sfuggirle qualche parola di troppo su suo fratello, fu costretta a raccontare la storia dal principio che non si limitó a rimanere nel gruppo delle sue amiche, ma si divulgó in una maniera spaventosa. Ora il passato di Tommaso era sulla bocca di tutti. La voce arrivò anche a Roberto e alla sua migliore amica
“Di che stanno parlando?” Roberto chiese mentre le sue orecchie cercarono il più possibile di captare qualche informazione, capì che c’entrava Tommaso e di una sua vecchia fiamma ma non capì molto, voci diffuse e per nulla concrete. ”Bho” disse solo Ashe scrollando le spalle. Roberto provo a far finta di niente ma il discorso risultava interessante. Solo dopo il ragazzo in linea di massima capì la sua situazione, e quando vide la testa corvina con la parte di sotto decolorata sfuggire alla folla, non se lo fece perdere e corse velocemente da lui. Non sapeva cosa fare ma i sensi di colpa lo assalirono ”Tommaso!“ urlò Roberto rinccolendolo, il moro si girò ”Roberto che c’è!?” il ragazzo esclamó quasi infastidito ”Mi dispiace Tommaso ho sentito-“ ma non terminó la frase ”Boia stai zitto! Non ti ci mettere anche tu!” urlò così forte che Roberto si incollò con i piedi per terra, incapace di muoversi e avendo le pupille ferme a mezzaria, la voce gli si spezzò in gola, e Ashe corse quasi subito da lui ”Andiamo via” mormorò solo, poggiandogli il braccio sulle spalle dell’altro andando dalla parte opposta.

Tommaso non voleva comportarsi così, non avrebbe mai voluto trattare male Roberto, ma in quel momento si sentì in un loop della sua vita, della sua mente, stava rivedendo tutto nella sua mente, tutto come un tempo, ma questa volta dopo aver scoperto che è stata sua sorella a iniziare a dire tutto, Tommaso non si piangerà solo adosso, ora avrebbe reagito, perché era stufo di subire, sempre.

In his green eyes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora