Capitolo 6

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Qualche anno prima
Tommaso finì le vasche e uscì dalla piscina; l'acqua scorse sul suo corpo, snello e minuto, i suoi capelli ricci e corti furono scoperti dalla cuffia e poi asciugati velocemente. Camminò regolarmente come faceva di solito fino alla ragazze di sincronizzato, una ragazza in particolare gli stava tenendo il fianco, lui rideva scherzosamente, e le altre ragazze risero insieme a lui.
Luca guardava la scene seduto sulla panca dello spogliatoi, le sue gambe facevano su e giù e sospirava annoiato. Aveva finito gli allenamenti stava aspettando che il suo migliore amico finisse di parlare con tutti e andarsene da lì, così avrebbero potuto festeggiare l'inizio dell'estate.
"Perché non facciamo un semplice gioco della bottiglie? È l'ultimo giorno!". La ragazza in questione, la bionda che teneva il fianco di Tommaso, si chiamava Aurora, è fu sua l'idea di fare questo gioco. Odioso. tanto a lei interessava solo baciare Tommaso. Lui aveva comunque accetatto così Luca si ritrouò a cerchio tra una branchia di adolescenti. Portò le sue ginocchia al petto e aspettò.
"Luca tutto bene?" Tommaso lo guardò per un attimo e gli sussurrò la domanda. "Si" rispose quasi immediatamente. Il moro lo guardò nuovamente ma poi distolse lo sguardo e continuò a guardare il resto delle ragazze e ragazzi che erano lì. Uno di loro posizionò la sua boraccia al centro del cerchio e la fece ruotare, fino a quando non si sarebbe fermata. Si baciarono in molti, alcuni erano già fidanzati a cui andò particolarmente a fortuna. Ora toccava a Tommaso girare la bottiglia. Girò velocemente andando a fermarsi proprio d'avanti a Luca. Li altri li guardarono. "Dovete baciarvi! Funziona cosi il gioco" gli ammonì subito la rossa del gruppo. Tommaso sembrò perplesso, lo era anche Luca. Era il suo primo bacio, ma si sarebbe vergognato a dirlo d'avanti a tutti, Tommaso lo sapeva ma non avrebbe ribatutto soprattutto per lui, non voleva che si sapesse e per questo avrebbe rispettato le scelte di Luca fino alla morte. Ai due non restò alternativa che farlo e basta, il moro quindi si avvicinò fino a raggiungere l'amico, Luca lo guardò non sapendo nemmeno cosa dire, lo sguardo di Tommaso parlò chiaro. "Stai tranquillo" letto tra le ciglia dei suoi occhi, quindi lui si fidó, e si lasciò semplicemente trasportare. Tommaso gli lasció solo un bacio a stampo e si staccò subito dopo. Luca rimase immobile fermo a quell'attimo dove le loro labbra si sono scontrate, il suo stomaco esplose di mille farfalle. Era così bello baciarsi? Si domandó, e per quale diavolo di motivo il suo migliore amico avrebbe dovuto farli quell'effetto? A lui piacevano le donne, cazzo perchè?
Luca si estraneò completamente da tutta la situazione e focalizzò il suo squardo solo su il moro. Era bello, era davvero bello, i lineamenti delicati, i
suoi occhi splendenti contornati dalla matita sfumata, un po' rovinata dall'acqua della piscina, i suoi ricci adorabili e perfetti su tutto il capo, e quello squardo che lo rendeva tremendamente attraente. Andò in panico a pensare a tutte quelle cose insieme, così semplicemente chiese scusa e si alzò.
Corse più veloce che poteva con i polmoni che bruciavano, corse per raggiungere la maledetta uscita e respirare l'aria calda di giugno. Si fermò quando finalmente si trovava fuori dall'edificio e si sedette sul muretto all'ombra, prese fiato e cerco di fare lunghi respiri, fino a quando finalmente ritornò a respirare normalmente. Poco dopo, luca vide Tommaso correre verso di lui preoccupato. "Sei qui!" esclamò andogli incontro "Stai bene? Cazzo mi hai fatto preoccupare". La voce ora era vicina, Tommaso era accanto all'amico in piedi, ma l'altro non tentò nemmeno di vederlo. alla non risposta, Tommaso si sedette accanto a lui. "Mi dispiace" sussurò a bassa voce, come se effettivamente qualcuno potesse sentirli. "Non avrei dovuto farlo". Luca al suo fianco si toglieva le pellicine dalle unghie "Ascolta....non significa niente..per me". Luca finalmente lo guardò, per poco perché lo sguardo di Tommaso era insopportabile. "Non è colpa tua" disse solo Luca, alzandosi dal muretto e cercando di andarsene ma lui lo prese dal braccio. "No...lo so che è colpa mia, ti ho rovinato il primo bacio..." ma Tommaso fu interrotto da luca che esclamó: "CAZZO TOMMASO NON HAI ROVINATO UN CAZZO DI NIENTE VA BENE! SIAMO DUE CAZZI DI MASCHI NON LO CONSIDERO NEMMENO UN PRIMO BACIO". Luca era parecchio agressivo "Bugia"
"Grande enorme bugia". La sua mente parlava al suo posto "Ok..." sussurrò Tommaso, che tiró su col naso, e si alzó dal muretto anche lui. "Tommaso" sbuffó Luca "Che vuoi?" esclamò innervosito. "Non voleva dire quello che pensi, a me va bene che sei froc-". Tommaso lo guardò di fuoco. "Stai zitto" mormorò tra i denti.
"Ascoltami chiaro e tondo, sei la persona più importante della mia vita ma devi farmi il santo piacere di smettere di pensare che sono gay, e soprattutto non chiamarmi in quel modo lo sai che mi un fastidio tremendo, ci sto ancora.... pensando.. Va bene?". Ringhiò il moro "Lo so, scusami mi dispiace" sussurrò Luca con lo sguardo basso. "Bene appuntalo nella tue mente". Scandì le ultime parole poi si risedette sul muretto, e dai jeans tiró fuori un pacco di sigarette e un accendino, sospirò e porto il fumo alla bocca. Luca semplicemente lo guardò, si sedette al suo fianco, gli rubò la sigaretta dalla bocca e fece un tiro. "Non hai mai fumato che cazzo fai Luca!". Esclamó preoccupato "Subito dopo infatti tossisci, sei incredibile" sbottò ridendo. Luca lo fissó e rise anche lui, si guardarono per qualche secondo, Tommaso fissó le sue labbra ma non osó fare niente, Luca fece lo stesso.
"Andiamo?" disse infine il moro "Si andiamo" concluse Luca, che ripassò la sigaretta al suo amico. Scesero dal muretto "Dove vuoi andare?". Chiese semplicemente "Non so voglio solo smettere che la mia testa pensi in continuazione, un po di pace" chiese come una sottospecie di preghiera "Dovresti andare da una psicologa ma per adesso possiamo andare a un parco" disse scherzosamente, Luca gli colpì la spalla. Sapeva a malinconcuore che non lo avrebbe mai più rivisto come solo un amico.

2019
"E che pensì Lu?" chiese Mattia, Luca guardò una coppia di ragazzi che ridevano tra loro. Lui tirò un altra boccata di fumo dalla sigaretta poi le spense ai suoi piedi "Nulla" sussurò piano. Mattia alzó le spalle e riprese a fumare appoggiato al muro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 21, 2023 ⏰

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