III

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*** SCENA DI SESSO DETTAGLIATA IN QUESTO CAPITOLO ***

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poggiando una mano sul ventre osservo le scale, la musica ormai alta giungeva alle mie orecchie come tuoni di un temporale a ciel sereno.

alla fine ho fatto tardi, merda.

prendendo un profondo respiro mi costringo a muovermi, le gambe che lentamente si trascinano lungo tutta la scalinata fino al raggiungimento della grande sala la ballo dove diverse persone sono già radunate, intente a bere e chiaccherare al centro e lungo i lati di essa.

scorgo con la coda dell'occhio quell'alpha, Don, sporto sul bancone a bere e flirtare con un omega.

che schifo, nemmeno 15 minuti dall'apertura e già ci sta provando con qualcuno.

con fare stizzito mi avvio verso la parte opposta, i divanetti, per controllare i posti riservati e far mente locale per ricordarmi i cognomi segnati sui bigliettini. a breve dovrò portar loro da bere e sapere qualche nome famoso potrebbe darmi una marcia in più per gli avvenimenti della serata.

mi fermo dinanzi ad un tavolino al centro di tre divani che formano una "U" con la parte aperta rivolta verso di me.
"Blair" vi è scritto sopra e la mia mente viaggia a qualche minuto prima.

un piccolo ghigno si forma sulle mie labbra, tavolo numero 4 eh?

come se nulla fosse mi dirigo verso il bancone del barman, a diversi metri di distanza dalla coppietta flirtante, e mi sporgo verso Joshua, un uomo sulla trentina che lavora qui da ancor prima che io arrivassi. è il compagno del capo di questo luogo, Denis, ed insieme hanno questa bellissima sub di nome Leila che purtroppo è poco frequentante per via della salute cagionevole e della loro ultima figlia.

sono persone molto alla mano e gentili, anche se i due uomini hanno quest'aura molto autoritaria e intimidatoria, mi hanno accolto fin da subito pur essendo Alpha e sapendo qualche spizzico del mio passato, cosa che nessuno avrebbe fatto.

"signor Joshua?" l'uomo si volta a guardarmi appena nomino il suo nome, invitandomi a continuare con un segno del capo.

"posso prendere io il tavolo 4?"

lo vedo sollevare un sopracciglio, scrutandomi attentamente il viso per comprendere un qualsiasi trapelare di emozioni, ammetto che è una sua tipica caratteristica ed ormai ne sono quasi immune; per poi rilasciare un lungo sospiro ed annuire.

"cerca di non cacciarti in altri guai con gente a cui bisognerebbe stare alla larga, Rivera."

stavolta è il mio turno di annuire, anche se non riesco a trattenere quel sorrisetto compiaciuto che ogni tanto mi sfugge, essere una macchina priva di emozioni non è sempre facile sopratutto quando con determinate persone non si riesce a mantenere la propria maschera in volto.

lui se ne accorge ma invece di dire qualcosa mi indica semplicemente i tre bicchieri di cocktail presenti davanti a me.

"porta questi ai tre signori al tavolo 2 e cerca di stare concentrato"

"ooookay capo!" con un cenno della mano prendo il vassoio, appoggio sopra i bicchieri ed inizio la mia passerella tra le svariate persone che iniziano a riempire la sala, i primi sguardi già ricadono sul mio didietro ma ancora nessuna provocazione azzardata.

speriamo in bene.

*** - ***

"tavolo 4, due calici di rosso, un vodka cola, due calici di prosecco ed una lemon soda"

finalmente.

non mi sono nemmeno accorto della presenza di quel tavolo fino ad adesso, ammetto che arrivare due ore dopo l'apertura mi pare assai insensato ma chi sono io per giudicare?

ALPHADove le storie prendono vita. Scoprilo ora