CAPITOLO 2. IL TELEFONO

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Passarono 15 minuti e arrivarono i medici del cambio turno per fare i controlli abbituali e per darci la cena.

Domani mattina mi trasferiranno in una nuova stanza dove rimarrò per altri due giorni, sperando che i livelli della malattia si regolino.
La cena non mi ispirava per niente ma siccome per due giorni non ho potuto mangiare, la presi comunque.

Non feci in tempo a finire lo sfiziosissimo riso bollito, che mi arrivò una chiamata da Lou. Probabilmente voleva sapere per venirmi a trovare domani mattina.

- ciao piccola -
- ciao Lou -
- come si sta evolvendo la situazione? -
- un po meglio. A quanto pare i valori si stanno abbassando ma non sono ancora stabili -
- domani faccio un salto, spero di non portare troppo casino -

Sarebbe stato bellissimo rivederlo. Non vedevo l'ora. Come una bambina piccola. Erano 2 mesi che erano in tour. E non ci eravamo più visti. Solo chiamate, messaggi e videochat. Fortunatamente aveva questi due giorni di stacco ed era riuscito a venire giù.

- hai più sentito Lu? -
- si un'ora fa, prima che salisse in live. A proposito... non mi sembrava particolarmente felice. Sai il motivo? Vi siete parlati? Ti ha detto qualcosa? -
- Emm no.. non l'ho più sentito -

Lo conoscevo troppo bene. Mi aveva detto una cavolata. E poi tra i due ero io quella che nascondeva di più le cose.

- Lou sai qualcosa. Perchè non vuoi dirmelo? -
- Chiedilo a lui, piccola. sai che ti voglio bene. Forse troppo. Ma te lo dirà lui. Non voglio intromettermi lo sai -

Un tuffo al cuore. Cosa cè di così importante che non può dirmi? Lu mi nasconde qualcosa? Non mi vuole più? non lo biasimo. Ho un sacco di problemi. Non sono ricca. Non sono bella. Non avrebbe alcun motivo di stare con me. Lo distraggo troppo dal suo lavoro forse. Ma mi aveva detto che mi amava. Mi aveva detto che avevo tutti questi problemi perchè sono una persona forte. Credevo che almeno ci tenesse un po a me.

- Char ci sei? Tutto bene? -
- Si scusa Louis. Ci sentiamo. Grazie ancora per domani -

Misi giù senza neanche dargli il tempo per rispondere.
Non ero arrabbiata con lui. Non potevo esserlo. Con nessuno ero arrabbiata veramente. Ero preoccupata però. Preoccupata per quello che mi doveva dire.
Chiamai subito Lu. Volevo sapere. Continuava a suonare a vuoto.
Sto già meglio fisicamente ma ho paura che se mi dicesse qualcosa di brutto potrei ricadere e magari non rialzarmi su. Era una delle poche persone a cui mi ero affezionata in poco tempo. Era questo l'errore?
Avevo così tande domande per la testa. Vagavano senza controllo.

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