38. More Than This (M)

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Buon compleanno al nostro piccolo turbo 💜.

Dopo che Marie ebbe invitato i ragazzi a sedersi con lei all'aria aperta Mattia e Christian la seguirono, e solo allora notarono che il sole era tramontato, il cielo era ormai scuro e la spiaggia era totalmente silenziosa. Si sedettero.

«Diamine... Ci sono più gabbiani che persone da queste parti!» Disse la signora vedendo una decina di uccelli attorno alla casa.

«Mi sfratterete un giorno, bestiacce?» Domandò agli animali, cercando di assumere un tono di voce minaccioso. Mattia rise leggermente e questo bastò per far sorridere il ragazzo al suo fianco, ancora pensieroso dopo il racconto dell'anziana.

«Mia madre parla con i gatti, sa? È buffa» disse Mattia, sorridendo mentre ricordava Giulia seduta in giardino con Fiocco e Wendy, i gattini dei vicini.

«Gli animali ascoltano, sono anche meglio delle persone qualche volta!» Marie rise, venendo seguita poi dai due ragazzi.

«Mia madre parla al forno, per tornare sull'argomento»

La signora e il ragazzo biondo scoppiarono a ridere e Christian li imitò, per poi raccontare diversi episodi di Anna e il forno che si era rivelato, secondo lei, essere un grande ascoltatore. Passarono il resto della serata così, raccontandosi aneddoti, ridendo e discutendo dei diversi forni in commercio dato che Marie sosteneva vivamente che non ne producessero più di buona qualità. Quando si fece tardi, i ragazzi notarono che la signora fosse stanca, e decisero che era arrivato il momento di lasciarla riposare.

«Grazie per la serata, Marie. Grazie per le tortillas, per tutto quanto» disse Christian, abbracciando la signora.

«Grazie per tutto quello che ha fatto, Marie. Spero potremo ringraziarla come si deve un giorno» aggiunse poi Mattia, stringendo la donna in un caloroso abbraccio.

«Grazie a voi, ragazzi. Grazie per il forno e per avermi regalato una meravigliosa serata dopo anni trascorsi nella solitudine. Quando avrete bisogno di qualsiasi cosa, ricordatevi della vecchietta nella casetta tra la sabbia» mormorò la signora con gli occhi lucidi, stringendo i due a sé.

Li baciò entrambi sulla fronte, per poi sussurrare ad entrambi un lieve ma deciso lottate sempre. I ragazzi la abbracciarono un'ultima volta, poi la salutarono.

Fecero qualche passo verso la spiaggia e, quando la casetta era ormai sparita dall'orizzonte, Mattia si accasciò contro il petto del maggiore.

«È stata una delle più belle serate della mia vita» disse il più piccolo, posando la testa contro il petto di Christian mentre ripensava alla serata appena trascorsa.

«Credo che dobbiamo molto a quella donna, Bambi» aggiunse il maggiore, sedendosi in riva al mare. Mattia lo imitò e mise la testa nell'incavo del suo collo, inspirando a fondo il suo profumo.

Il più piccolo sorrise quando sentì Christian iniziare ad accarezzarlo lentamente. Tutto era calmo, anche più di quanto non lo fosse qualche ora prima. I bagliori lontani provenienti della strada contribuivano a quella luce soffusa che era sulla spiaggia, principalmente illuminata dalla luna. La stessa luna che illuminava la radura, la stessa che illuminava l'aula di scuola in cui Mattia si era addormentato mesi prima. Il mare era calmo, solo il rumore dell'acqua che bagnava la riva come sottofondo. Mattia percepiva le lunghe dita di Christian fra i capelli e il suo profumo gli invadeva le narici. Si avvicinò ulteriormente al moro, lasciandogli un bacio sul petto prima di abbracciarlo di nuovo.

Erano solo lui, Christian e la Luna.

Nel silenzio della notte, mentre fissavano il mare e si scaldavano a vicenda, Mattia pensò a qualcosa che negli ultimi giorni lo aveva fatto pensare parecchio: il padre di Christian. In realtà, temeva davvero di sembrare invadente, ma era fin troppo curioso di sapere per quale motivo non lo avesse mai visto o non ne avesse mai sentito parlare. In fondo, il moro sapeva che avrebbe sempre potuto fidarsi di lui.

Our Glade - ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora