Era stata una buona idea, e Jungwon si complimentò con sé stesso per averla avuta proprio al momento giusto: in capo a qualche giorno, sembrava proprio che tutti avessero bisogno di essere un po' tirati su di morale. Quelli di via Paal li trattavano come appestati, scrutandoli con sguardi truci durante le lezioni e generalmente cambiando strada quando li incrociavano. L'umore di Sunoo non era migliorato granché: passava le riunioni di Combo a scrutare malinconicamente il cielo fuori dalla finestra della roulotte, e gli altri stavano iniziando seriamente a preoccuparsi per lui. Era possibile che se la fosse presa così tanto per le orecchie foderate di prosciutto dei loro più acerrimi avversari? Secondo Taehyun c'era di mezzo un qualche ragazzo, ma Jungwon aveva fermamente rigettato l'idea: non era possibile che Sunoo avesse problemi sentimentali e non gliel'avesse detto, a lui, al suo migliore amico.
Considerata l'atmosfera generale, Jungwon aveva accolto l'arrivo del successivo weekend con gioia: mentre nonna Kim continuava a raccomandargli le sue piantine di insalata, lui riusciva soltanto a pensare a quanti snack la loro paghetta combinata avrebbe concesso di comprare, e se sarebbero stati abbastanza per passare la notte.
Il primo ad arrivare, quando ormai il pomeriggio stava scemando nella sera, era stato Mark, che, diligente com'era, l'aveva aiutato a rifare i letti e ad aprire il divano-letto. Taehyun e Heeseung erano arrivati insieme, armati di almeno un paio di chili di cioccolata a testa; Sunoo aveva bussato per ultimo, e con lui era arrivata la pioggia: proprio mentre stava appendendo il suo giubbotto all'entrata, un tuono aveva squassato la casa fino alle fondamenta.
La serata aveva promesso bene fin dall'inizio: avevano messo su il tè che nonna Kim conservava per le occasioni speciali, e avevano sciolto la cioccolata sopra i biscotti che aveva lasciato in un barattolo della credenza. Jungwon non sapeva come avrebbe giustificato la loro assenza, ma al momento non gliene importava nulla. Avevano tirato giù dalla soffitta una vecchissima macchina per il karaoke, che non conteneva nessuna canzone risalente a meno di quindici anni prima, e si erano lanciati in una sfida. Jungwon era passabile, Sunoo piuttosto bravo, Mark se la cavava modestamente, e Heeseung e Taehyun, insieme, erano fenomenali. Avevano vinto la prima gara, con un ampio margine di vantaggio, e le loro voci erano state abbastanza per coprire il rumore della pioggia che fuori imperversava. Proprio mentre avevano appena impostato l'aggeggio per un secondo round, però, il campanello suonò. Si scambiarono tutti un'occhiata venata di panico: non serviva dire che non aspettavano nessuno.
-Sicuro che tua nonna non abbia cambiato idea?- chiese Mark, sottovoce. Jungwon scosse la testa. –Sua sorella l'ha tormentata per mesi chiedendole di andarla a trovare, dubito che la lascerebbe andare così presto-. Prendendo in mano un vecchio mestolo di metallo dalla cucina, si girò verso gli altri, che involontariamente erano indietreggiati verso i divani. –Apro, okay?- dopo un cenno affermativo di tutti, Jungwon afferrò la maniglia e aprì di colpo, brandendo il mestolo in aria come un'ascia. La scena che si trovò davanti, però, glielo fece abbassare, confuso.
-Cos'è, avevi intenzione di darci il mestolo in testa come ai bambini disobbedienti nei cartoni?- commentò Jake, sarcastico. Era bagnato fino all'osso, con i capelli che gli gocciolavano sulla fronte, e gli altri tre della banda, dietro di lui, versavano tutti in simili, se non peggiori condizioni. –Che diavolo ci fate qui?- domandò Jungwon con la fronte aggrottata. Nel frattempo, gli altri della Combo avevano iniziato ad apparire da dietro le sue spalle, curiosi di sapere chi si fosse messo in strada con quel tempo.
-Mio nonno abita qui dietro, ricordi?- rispose Jongseong. –Se ci fai entrare, magari possiamo spiegare anche perché siamo qui e non da lui-. In quel momento, il cielo fu rischiarato da un fulmine, e Jongseong fu scosso da un tremito che gli fece muovere anche le punte dei capelli. Solo in quel momento Jungwon si rese conto che probabilmente stavano congelando, e si fece da parte, in silenzio, ancora vagamente stupefatto, per lasciarli entrare.
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strawberry jam - enhypen.
FanfictionQuelli di via Paal sono degli idioti, e Jungwon lo sa bene. Chi altro devolverebbe gli ultimi dieci anni della sua vita a fare scherzi idioti, solo per vederseli contraccambiati tre volte tanto? Solo Jongseong, il grande capo della banda, e i suoi t...