Che incontro!

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Una sera di Luglio ero normalmente su Facebook, a spiare i profili che mi capitavano sotto dito, quando mi arrivò una richiesta di amicizia da parte di una ragazzina: cliccai sul profilo e aprii la sua foto.
Si chiamava Sara, aveva i capelli biondi che sembravano dei fili d'oro, degli occhi azzurri profondissimi, quasi ipnotici, una carnagione chiarissima, aveva anche delle lentiggini qua e là. Abitava in una cittadina vicino la mia.
Ogni giorno pubblicava una foto su Facebook e cambiava spesso immagine del profilo, per questo la avevo sempre presente.
Spesso pubblicava foto di sé a mare, il che mi fece pensare che se fossi andato a mare più spesso, l'avrei incontrata, ma niente, non trovai mai quel viso in spiaggia.
Certe volte non guardavo le sue foto per poi guardarle tutte in un solo momento, e quasi sempre ingrandivo gli occhi, per capire di che tonalità di azzurro fossero.
Notai più di una volta che pubblicava foto/stati su Harry Potter e presto scoprii che andava matta per il maghetto occhialuto con la cicatrice in fronte.
Primo punto a favore per lei: anche io vado matto, anzi di più, per Harry Potter.
Settembre arrivò molto presto, velando di tristezza qualsiasi studente, soprattutto i neo-liceali.
Mi iscrissi al liceo Scientifico (terribile sbaglio, e adesso sto pagando le pesanti conseguenze).
Il giorno del sorteggio della classe ero davvero nervoso, chissà se quella ragazzina si fosse iscritta nella stessa scuola e se, fantasticando un po', fossimo capitati nella stessa classe.
Non la sentii nominare da colui che effettuava il sorteggio. Ci rimasi abbastanza male.
Poi, uscendo dall'auditorium della scuola (il sorteggio era stato svolto lì), la vidi.
Per la prima volta, la vidi.
Il viso era proprio quello, notai che era di bassa statura, ma era tanto minuta quanto graziosa.
Mi fermai a guardarla, lei se ne accorse, e si girò verso di me, a guardarmi; sono stati tre secondi particolari, tre secondi che sembrarono durare una vita, per quanto intensi furono. Guardai dentro i suoi occhi, azzurri, profondi come l'oceano; sembravano degli zaffiri incastonati in un viso.
Poi mi soffermai sui capelli. Erano proprio come in foto: biondi, come fili d'oro, e poi lo sguardo si posò sul viso nel suo insieme: una carnagione così chiara, unita a quegli occhi e a quei capelli facevano sembrare il volto di Sara come quello di una bambola di porcellana.
La sua conformazione fisica le dava un tocco di preziosità in più.
Purtroppo non capitammo nella stessa classe...
Ci rimasi doppiamente male.
Ma, "c'est la vie", dicono i Francesi.

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