It was maroon

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Lucky si avvicina al mio letto spingendomi con il muso perché ha fame e come ogni mattina scendo al piano inferiore per riempirli la ciotola.
Vado in salotto per controllare se Yelena si fosse svegliata prima di me. Non è così, sta ancora dormendo con il braccio destro che penzola dal divano e Fanny affianco a lei. Sorrido e decido di non svegliarla facendo molta attenzione a non fare rumore mentre faccio colazione.
Sento dei rumori provenire dal salotto e mi affaccio giusto per vedere una Yelena ancora assonnata e sdraiata. Ha i capelli disordinati e indossa una maglia larga che le arriva alle ginocchia, e posso dire anche dal suo viso che ha dormito bene. Possibile che sia così bella anche da appena sveglia?
"Bishooop, buongiorno" dice sbadigliando.
"Buongiorno dormigliona. Cosa vuoi per colazione? Ho del latte scremato, diversi tipi di cereali e biscotti vari"
"Hai della vodka?" chiede alzandosi dal divano in modo da sedersi. Spalanco gli occhi rimanendo stupita dalla domanda.
"Per colazione bevi vodka!?"
"Sei troppo divertente Bishop. Credi davvero che dovrei riempirmi di sola vodka? Mi vanno bene del latte e dei biscotti" risponde Yelena mettendosi la mano in fronte e scoppiando a ridere.
"Scusami ma non è colpa mia se non riesco a capire le tue battute, sono stupida delle volte" le dico sedendomi affianco a lei.
"Forse lo sei sempre" ribatte la bionda.
"Ehi!" le dico dandole un pugno scherzoso sulla spalla.
"Comunque io vado un attimo di sopra, quando finisci di fare colazione puoi tranquillamente lasciare le stoviglie sul tavolo poi riordino io, non ti scomodare"
"Ma Bishop-".
"Non muovere un dito" le dico mentre la guardo male e salgo le scale.
Dopo essermi cambiata, scendo di nuovo per riordinare la cucina ma la mia ospite aveva fatto ciò che non doveva.
"Belova ho detto che non dovevi!"
"Kate tu mi hai ospitata e io non dovrei aiutarti? Ti devo un favore, me ne hai fatto uno enorme"
"Ma-"
"Niente 'ma' Kate" dice con uno sguardo minaccioso ma così sexy che mi causò un piccolo calo di pressione.
"Kate, tutto ok?"
"Eh? Ah si tutto bene".
Sono veramente scema, non devo farmi notare in un certo stato o sospetterà qualcosa.
"Yelena devo andare al centro commerciale, vieni anche tu?" uso la domanda come escamotage.
"Non mi dire Kate, andremo a fare shopping come delle solite amiche, perché è davvero irritante anche se non ci ho mai provato"
"Andremo a fare shopping ma, per la tua felicità dovrò acquistare cose più importanti di nuovi vestiti"
"Meglio così o infrangerò la promessa di non ucciderti" dice ridacchiando e con voce molto grave, per poi avvicinarsi a me non sapendone il motivo. Sto per andarmene in iperventilazione, decisamente, per l'ennesima volta.
"Ciao Kate!". Sentodopo che non-so-chi ha spalancato la porta. Balzo dallo spavento e Yelena si allontana da me.
"Jaaaack? Come mai qui?" mi giro con uno sguardo molto schifato. Non mi è mai piaciuto, nonostante non è una brutta persona come pensavo.
"Avevo dimenticato la mia ultima spada, perciò sono venuto a riprenderla"
Al momento perfetto Jack guarda...
"Wow che bella spada signore" dice Yelena ammirando la lama tra le mani del mio ex-futuro-patrigno.
"E tu chi saresti? Per caso la ragazza della mia piccola Kate?" domanda facendole l'occhiolino.
La domanda non fa altro che farmi arrossire, ma vado subito sulla difensiva.
"No... ehm no Jack lei è Yelena, siamo solo amiche e non ti permette mai più di chiamarmi in quel modo o ti sbatto in prigione per la seconda volta"
"Come vuoi. Alla prossima Kate. Stai tranquilla, non ti disturberò più soprattutto ora che hai questa fantastica ospite".
Come faceva a sapere che mi piacciono le ragazze!? Non abbiamo mai avuto un discorso padre-figlia.
"Scusalo se ti ha messa a disagio" mi rivolgo a Yelena sospirando e scuotendo la testa.
"Tranquilla è tutto ok... ma posso chiederti una cosa? Giusto così, per curiosità"
"Ovvio che si"
"Sei lesbica?"
Rimango immobile. Non parlo mai del mio orientamento, ma posso riuscire a dirle la verità, ho affrontato di peggio. Su Kate!
"Sono bisessuale, ma preferisco le ragazze"
"Bene. Sono felice per te, poiché sai chi sei e con chi devi relazionarti"
Mi avvicino a Yelena in modo spontaneo. Poggio la mia mano destra sulla sua spalla sinistra mentre la guardo dritta nei suoi immensi occhi.
"Non devi per forza etichettarti, devi essere libera di amare chi vuoi e basta". Lei sorride facendo 'si' con la testa. Probabilmente è una frase scontata, ma è a verità e credo che abbia capito.

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