1.𝑷𝑹𝑶𝑳𝑶𝑮𝑶

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HOGWARTS, 1998

La scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, venne ricostruita in tempi record, consentendo a coloro che lo desideravano di riprendere gli studi.
Pochi studenti vi fecero ritorno, tra questi Hermione Granger e Draco Malfoy.

Era una calda e afosa giornata quella che stavano per affrontare gli studenti scesi dall'Hogwarts Express. La stazione di Hogsmeade era gremita di gente, accolta come di consueto dal mezzo-gigante buono.

"Hagrid!", urló Hermione, correndo tra le braccia di quell'omone che sapeva di casa.
"Mi sei mancato. Come stai?"

Dopo la sconfitta di Voldemort, Hagrid aveva deciso di aiutare nella ricostruzione della scuola, lavorando duramente giorno e notte per consentirne la riapertura in tempo per l'inizio dell'anno scolastico. Anche il trio Grifondoro aveva collaborato, nella speranza che più persone avrebbero potuto avere la loro stessa fortuna nel vivere la magia di quel posto.

"Tutto bene, Hermione. Tu, piuttosto? Non sarà la stessa cosa senza quei due combinaguai" disse Hagrid singhiozzando.

La ragazza provò a consolarlo inutilmente. Era consapevole del fatto che, senza i due, avrebbe vissuto un'esperienza totalmente diversa rispetto agli altri anni. Avrebbe magari legato con qualcun altro o avrebbe semplicemente trascorso l'anno a concentrarsi negli studi. Fu strano per lei pensare che avrebbe dovuto comportarsi come una semplice ragazza, non preoccupandosi di altro.

"Dai, passerà in fretta quest'anno. Verrò a trovarti ogni giorno, promesso" e gli rivolse un caldo sorriso.

"Prometti? Oh, Hermione. Mi sento solo, sai? Non c'è nemmeno più Thor. Il suo cuore non ha retto a tutti i colpi della battaglia" e scoppiò nuovamente a piangere, tirando fuori dalla tasca della giacca un enorme fazzoletto per asciugare le sue lacrime.

"Lo so, Hagrid. Lo so. Ci sono io qui con te e sappi che tutti ti sono affezionati quindi non sarai mai solo."

Dopo alcuni minuti in cui la ragazza rassicuró il mezzo-gigante, i due si lasciarono con la promessa di rivedersi e trascorrere più tempo possibile insieme.

Hermione aveva quasi raggiunto il castello quando la sua attenzione vennr catturata da qualcosa: un grosso arco incantato in pietra, con incisi sopra i nomi di ogni persona che aveva perso la vita in guerra.
Al suo interno, una moltitudine di luci si alternava, danzando in un continuo scintillio. Quelle luci simboleggiando le anime che si erano spente troppo presto, combattendo valorosamente per la conquista della libertà. Tra queste, risaltarono agli occhi di Hermione il nome di Sirius e Cedric, morti per mano di coloro che sostenevano Voldemort. La ragazza, fu scossa da un brivido che le fece accapponare la pelle mentre ripensava a quanto avessero affrontato in quegli anni di ascesa al potere di un essere così spregevole da calpestare chiunque lo avesse fermato.
Assorta nei suoi pensieri, intravide un'ombra nascosta dal pilastro dell'arco, intenta ad osservarla. In un batter d'occhio, la sagoma sfocata sparì. Insospettita, si mise a cercarla, non trovando però nessuno.
Fece per girarsi e ritornare sul sentiero per il castello, quando andò a sbattere contro qualcuno.

"Granger! Dovresti prestare più attenzione quando cammini."

Era Draco Malfoy che le teneva le spalle per sorreggerla. La ragazza si allontanò di scatto, evitando per poco di cadere nuovamente.
Draco era posizionato davanti a lei con un'espressione stoica mentre la osservava incuriosito. Aveva le mani nei pantaloni neri che Hermione capì non fossero della divisa scolastica. Indossava una giacca ed un dolcevita nero nonostante il caldo.

"Guarda che non mordo, puoi star tranquilla" disse sbuffando con un sorrisetto beffardo.

La riccia cercò di ricomporsi mentre cercava la cosa giusta da dire.
"Malfoy, anche tu qui?" riuscì a dire.

𝙅𝙐𝙎𝙏 𝙄𝙉 𝙏𝙄𝙈𝙀 𝙁𝙊𝙍 𝗛𝗢𝗟𝐈𝗗𝗔𝗬𝗦 ı 𝐷𝑅𝐴𝑀𝐼𝑂𝑁𝐸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora