Kiara - sensazioni nuove

4 1 0
                                    

Era quasi ora così andai ad aspettare il bus. 

Nel mentre aspettavo mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto. 

+33 *********: Kiara sono Joong :) 

Prima di andare alla festa, pensavo di fare una passeggiata ti va? 

Sorrisi nel mentre leggevo i suoi messaggi è gli risposi con: Certo.

Lo aspettai seduta al bar, e in meno di cinque secondi me lo ritrovai davanti, aveva i capelli all'indietro e un leggero trucco. Indossava una maglietta aderente che metteva in risalto i suoi muscolosi pettorali e dei jeans. «Kiara, wow sei bellissima.» mi disse non appena mi vide. 

«Grazie, anche tu lo sei..molto» mi guardò attentamente negli occhi e stessa cosa feci io, ci guardammo per secondi che a noi sembrarono infiniti. «Andiamo?» spezzai quel contatto, sperando che non ci rimanesse male «certo» mi porse la mano, la quale afferrai subito è poi iniziammo la nostra passeggiata. 

«Il tatuaggio è significativo. C'é scritto NO 1 LIKE ME, ovvero nessuno come me, l'ho fatto per darmi forza nei momenti in cui non ho avuto nessuno» parlò all'improvviso, e lo ascoltai senza interromperlo, volevo ascoltare ancora la sua voce. 

«É una  cosa bella. Sei figlio unico?» cambiai argomento, non volevo che pensasse fossi impicciona «Un fratello di 10 anni , ma non sta qui. Lui sta con mia madre, loro stanno a Seoul» la tristezza nel suo tono di voce mi rattristì così tanto che senza pensarci due volta l'abbracciai. 
«Li vedrai di nuovo» sussurro stringendolo tra le mie braccia. 
«Kiara» mi richiamò. 
Mi stacco è lo guardo «Avrei una cosa importante da dirti» non seppi che dire, rimasi a fissarlo negli occhi. 
«Io non sono un ragazzo da frequentare. Combini sempre casini, e non sai cosa combino, non puoi nemmeno immaginarlo» capivo ben poco di ciò che aveva appena detto. «Joong di... di cosa parli?» mi guardò dritto negli occhi e poi sfuggì alla domanda cambiando argomento «Andiamo alla festa». 
Non volevo contraddirlo perciò andai con lui alla fermata e aspettammo il bus delle 20. Osservai il profilo di Joong, era semplicemente; perfetto. 
E poi i suoi occhi, quelli erano calamita per i miei,  inspiegabilmente ero attratta da lui, ma lui lo era anche? Insomma non ci conoscevamo bene, però sentivo un legame con lui. Arrivati alla festa sentivo qualcosa di strano, io e Joong eravamo freddi tra noi. La cosa mi rattristiva  molto. 
«Sei uno schianto Kiara» mi abbracciò Judy non appena mi vide «Grazie Judy, anche tu lo sei.» Le sorrido. 
«Nicolas non verrà?» domandò Henry a Joong ma lui sembrò non ascoltarlo «Joong?» lo richiamò e finalmente si accorse di lui. «Eh? Non lo so» rispose sbrigativo è poi andò a prendersi da bere. Dire che era strano, da quando avevamo parlato era riduttivo. 
Perché improvvisamente si comporta così? Gli avrò detto qualcosa di troppo? Ho sbagliato qualcosa? E cosa voleva dirmi prima? Troppe domande nessuna risposta. 
«Kiara, ti vedo abbastanza pensierosa, qualcosa non va? è per prima?» mi chiese Henry risvegliandomi dai miei pensieri. Sospiro e prima di rispondergli guardo Mr. misterioso «Non lo so. Prima di venire Joong sembrava volesse dirmi qualcosa ma si è tirato indietro» spiegai sperando che almeno lui potesse dirmi qualcosa su Joong. 
«Non è un tipo facile. è difficile comprenderlo e capire i suoi gesti, spesso nemmeno lui sa cosa vuole fare.» si ma io volere sapere di più uffa! 
«Grazie Henry» andai da Joong, sperando che non mi cacciasse via. «Che ci fai qui?" il suo tono severo mi sorprese, non me l'aspettavo. "Sono qui per parlare» presi posto al suo fianco. 
«Di cosa?» prese un bicchiere di chissà quale alcolico e lo portò alla bocca bevendone il contenuto poi «..di te.» risposi senza pensarci troppo. 
Posò il bicchiere «Kia-» una ragazza mora lo interrompe. «Joongie vieni con me» lo prese per il braccio. Provai una gelosia che non avevo mai provato. 
«Sta con me.» dico alla tizia guardò male «Non provarci con lui, è impregnato con me.» parlò la mia gelosia, ma funzionò per far allontanare con la tizia. 
«Sei gelosa di me?» mi sfiorò il braccio e io capì di aver sbagliato, mi girai per andarmene, ma mi afferrò per il polso. 
«Mi cerchi e poi scappi?» non gli risposi 
«Mollami» dissi semplicemente. 

A casa ci tornai da sola. 
Non volevo vederlo, dovevo stare da sola a riflettere era la migliore opzione. Nel mentre tornavo a casa avevo lui in mente e la sua stupida domanda. Davvero pensava che fossi gelosa di lui?
«Che stronzo. Come può pensare ciò?» parlai con me stessa ad alta voce «Perché hai detto che sono il tuo ragazzo» mi congelai sul posto. Mi aveva seguita? Aveva sentito tutto? 
«Non mi guardi?» Lo sentì ridere, una risata strana. Rimasi in silenzio, non seppi rispondergli ne tantomeno muovermi. 
«Kiara» mi giro in sua direzione «Mi eviti adesso?» lo guardai negli occhi, non aveva cattive intenzioni. 
«Cosa vuoi?» lo sfidai con lo sguardo e lo stesso fece lui. 
«Te.» E così mi baciò. E io non poti fare a meno di non ricambiare le sue labbra erano così morbide e soffici, dio non mi starà mia piacendo? CAZZO NO! 
Lo staccai subito «Non baciarmi mai più» dissi severa, non potevo avere relazioni, assolutamente no.
Dovevo dedicarmi solo alla danza.
«Andiamo Kiara lo sento che mi vuoi» ma era impazzito?!
Lo guardai male e lo spinsi lontano da me «Vattene.» Ordinai.
«Perché?» mi chiese come un cane bastonato, sentì un dolore al petto.
Non volevo che se ne andasse realmente via, ma era meglio così; evitarlo. 
«Devo starti lontano, l'hai detto tu stesso» risposi in maniera fredda, non volevo ritornare la me fredda, senza sentimenti e sola. No, io ero migliore di ciò. «Va bene. Me ne vado.» Si voltò per andarsene ma rimase fermo. 
Vedi solo le sue spalle larghe «Ricordati, che un  giorno staremo insieme.» E così se ne andò. Non seppi che dire, rimasi impassibile. Entrai in stanza, ero molto confusa e stanca.
Ripensai alla vecchia me, avevo avuto parecchi brutti ricordi prima di venire qui a Parigi, venivo chiamata "La ragazza fantasma" oppure, peggio ancora "La depressa".
A scuola non conoscevo nessuno, tranne un ragazzo, Daniel,  lui mi aiutava sempre quando nel corridoio della scuola mi buttavano a terra lo zaino o mi picchiavano.
Presi una scatola, lì tenevo tutti i miei vecchi diari segreti, presi quello dell'ultimo anno che passai a Seoul, rivederlo rinfiorò in me ricordi devastanti che mi tormentavano ancora nel sonno tutt'oggi. 
Decisi di leggere la prima pagina. 

Caro diario, 
Oggi mamma mi ha urlato contro ricordandomi quanto fossi inutile, che non ero capace nemmeno a respirare. Sai cosa ti dico?
Ha ragione. Sono stufa di lei, delle sue urla, voglio andarmene.
Speravo che oggi a scuola mi sarebbe finita meglio ma mi sbagliavo,  mi è andata peggio degli altri giorni, hanno strappato tutti i miei compiti e libri.
Forse me lo merito, infondo a che servo? A nulla.
Non ho una vita felice, non ho mai vissuto un momento felice, solo un'enorme tristezza. 
Devo nasconderti ora, se mamma ti trova sarò finita, ti nasconderò di nuovo nel cassetto. 

Rileggerlo mi fece sentire triste, di nuovo. 
«Voglio solo essere felice» parlai a me stessa, rimettendo al suo posto quel diario. 
Domani andrà meglio, o almeno lo spero. 
Mi andai a dare una lavata, ero parecchio tesa, volevo rilassarmi e stare calma e serena.
Per stare più tranquilla presi il cellulare e guardai la mia playlist. Un po' di musica mi avrebbe aiutata, misi "SHALLOW" di Lady Gaga. Amavo quella canzone, era tra una delle mie canzoni preferite. 
Mentre ascoltavo musica, mi venne in mente lui; era il centro dei miei pensieri in quel momento. 
Avevo paura mista a tristezza è non sapevo davvero che fare, Joong mi aveva scombussolato in solo due giorni la vita ed erano successe fin troppe cose tra noi due. 
«Mi stai solo usando, Joong?» Pensai ad alta voce, angosciata. Quella serata volevo dimenticarla al più presto possibile. 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 07, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Un Amore con mille sfumature a ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora