La ragazza correva, correva senza sosta, anche questa volta era in ritardo. La nuova scuola a cui era stata iscritta stava per chiudere i cancelli escludendo così i ritardatari. La Heavenly Accademy era la unica scuola in cui, le materie insegnate facevano parte della magia superiore che a pochi eletti veniva concesso il permesso di apprendere. Ebony era tra questi, se solo fosse riuscita ad arrivare in tempo per il primo giorno di scuola. Infatti il regolamento della scuola era molto rigido e per chi non l'avesse seguito la pena era solo una, l'espulsione. Il corso che avrebbe dovuto frequentare lei aveva la durata di quattro anni e non era permessa nessuna uscita, nemmeno per le feste. Praticamente avrebbe dovuto consumare quattro anni della sua vita dentro le mura e dentro le ringhiere che circondavano il perimetro dell'accademia senza mai avere la possibiltà di vedere i suoi familiari o i suoi amici, che al contrario suo avevano raggiunto il limite massimo di magia dentro il loro organo, permettendogli così di avere il proprio colore delle iridi.
Ebony all'inizio non aveva nessuna intenzione di varcare la soglia di quel cancello arrugginito, ma un giorno d'estate due guardie ben armate al servizio del consolato dei maghi le avevano fatto cambiare idea piuttosto rapidamente. Erano bastate poche semplici parole, ma con un'effetto devastante. L'eco della loro voce rieccheggiava ancora nei meandri della sua mente. Anche in questo momento quelle parole la stavano tormentando senza sosta. ' o vai o per te ci sarà solo il limbo magico' furono queste le parole che le due guardie riferirono ad Ebony con tono incalzante. Ebony aumentò ancora la velocità, era troppo giovane per finire in quel posto e non voleva consumare tutti i suoi anni di vita ad impazzire in quel mondo parallelo che tanto tormentava gli incubi di tutti i maghi. Finalmente intravide il cancello riccamente decorato con grandi ghirigori, ma usurato dalla ruggine creatasi dal tempo. Non aveva valigie, ne bauli, ne zaini con se, aveva appena avuto il tempo di prendere se stessa, tirarla su dal suo comodo letto e strascinarsi fino a lì, figuriamoci portarsi pesi inutili. I vestiti se li sarebbe fatti spedire, al diavolo il regolamento.Per sua fortuna constatò che i battenti del cancello erano ancora aperti. Varcò il cancello giusto in tempo, una sirena assordante invase i suoi timpani ragguagliando i nuovi studenti dell'imminente chiusura dei cancelli. Ecco fatto ce l'aveva fatta, era riuscita ad entrare nella sua nuova prigione con sbarre d'oro.
Per colpa della corsa forsennata che aveva intraspreso da casa sua fino a scuola, Ebony, si ritrovò senza fiato. Portò le mani sulle ginocchia e cominciò ad inspirare grandi boccate d'aria cercando di placare l'urlo assordante dei suoi polmoni che esigevano ossigeno.
Dopo un paio di minuti di sminuziosa inspirazione, la voce proveniente da un megafono situato giusto giusto dietro le sue spalle la fece sobbalzare.
- i nuovi studenti della Heavenly accademy sono pregati di recarsi nel cortile principale della scuola, dove ad attenderli sarà presente la preside per una prima valutazione- annunciò la voce
- fantastico, non mi danno nemmeno il tempo di riprendere fiato che mi tocca già affrontare un test- brontolò Ebony tornando in posizione eretta.
Passò con lo sguardo tutt'area circostante, in cerca del famoso cortile principale e con suo sommo stupore dovette ammetere che piu' che una scuola quello sembrava un vero e proprio campo militare. Il terreno intorno a lei era coperto di erba ben curata adornata con attrezzatura di vario genere di cui ignorava l'esistenza. Alti alberi, le cui fronde erano ancora rigogliose, coprivano i raggi del sole che ancora riuscivano a riscaldare dolcemente la pelle. Varie stradine si aprivano come una foce a delta dei fiumi di fronte a lei, così non sapendo dove andare e non vedendo nessuno ne prese una a caso. Da quel vialetto però, ebony, si accorse presto che non coduceva alla sua destinazione, ma ben sì l'aveva portata verso uno stagno cosparso qua e là da ninfee barbagli o comunemente chiamati fior di loto. I loro colori passavano dal bianco al giallo fino all'arancione, ma nel bel mezzo dell'acqua cresceva il fiore di loto piu' strano che avesse mai visto. Il colore del fiore era di uno strano colore turchese sui petali piu' esterni e sfumava sul blu man mano che si avvicinava al centro. Il fiore era appoggiato con cura sulla sua foglia anche questa di un insolito colore che sfumava dal rosso al viola. Ebony si avvicinò affascinata dallo spettacolo che la natura voleva mostrargli quella mattina. Il suo riflesso increspato comparì nell'acqua sporca dello stagno. I suoi lunghi capelli di un'insolita tonalità ebano sfioravano la superficie dell'acqua, creando dei piccoli cerchi intorno ad essi. La sua carnagione pallida rispecchiata nell'acqua appariva ancora piu' chiara in netto contrasto con le sue labbra a cuore di un color ciliegia. Ebony si soffermò a guardare i suoi occhi bianchi perla, il motivo per cui si ritrovava lì, in una prigione chiamata scuola. I suoi compagni, nessun escluso, della sua vecchia scuola, la basic magic Accademy avevano terminato il loro percorso di studio, mentre lei no.
In teoria, dopo undici anni di studio, i suoi occhi avrebbero già dovuto avere almeno un schizzo di colore, ma lei era diversa. A volte era arrivata a pensare che i suoi occhi bianchi erano dovuti a qualche difetto genetico.
- ehi ragazzina cosa fai qui?- domandò una voce alle spalle di ebony sorprendedola e facendole perdere l'equilibrio.
Eboby si ritrovò stesa nell'acqua dello stagno, completamente zuppa. Appena riuscì a rialzarsi, cosa che gli costò parecchia fatica a causa della melma sul fondo, alzò lo sguardo nella direzione in cui poco prima la voce l'aveva colta di sorpresa.
Era un ragazzo, che in quel preciso momento rideva fino a perdere il fiato. Ebony arrossì di colpo, imbarazza della pessima figura appena fatta.
- è così che accogliente i nuovi studenti qui all'accademia? - ringhiò Ebony ancora presa dell'imbarazzo.
Il ragazzo di fronte a lei smise di ridere, ma il suo sorriso non lasciò le sue labbra - piacere io sono Simon- le disse porgendole una mano per aiutarla, visto che rimaneva in piedi in mezzo all'acqua senza muoversi.
Ebony non rispose, ma accetto' di buon grado la mano tesa verso di lei, se non l'avesse fatto sicuramente sarebbe caduta nuovamente.
Una volta fuori ebony si soffermò a guardare il ragazzo. Portava i capelli tagliati cortissimi, quasi rasati erano di un color biondo cenere, i suoi lineamenti erano ben pronunciati e mascolini, i suoi occhi erano venati da piccole ma marcate striature azzurre chiarissime che lo mettevano nel gruppo dei maghi che come affinità hanno l'aria, ma i suoi potenziali non erano ancora sviluppati al massimo, le labbra fini e sensuali erano piegate in un sorrisetto malizioso che gli conferivano l'aspetto del Bay boy. Abbagliata da tanta bellezza, Ebony, non poté fare a meno di scendere con lo sguardo e prendere le misure del corpo. Era molto alto e la sua muscolatura non aveva nulla da invidiare a un modello. Il vestiario che indossava era fin troppo aderente e lasciava ben poco all'immaginazione.
- scusa potresti smetterla di guardarmi così? È piuttosto imbarazzante- ammise il ragazzo malizioso.
Colta con le mani nel sacco, Ebony tornò a guardare negli occhi del ragazzo.
- scusa come hai detto che ti chiami?- domandò rossa in viso
- Simon, ma credo che ora sia il tuo turno di presentarti- rispose quasi spazientito il ragazzo.
- io sono Ebony e sono nuova-
- questo si vedeva benissimo senza che tu me lo dicessi- incominciò a dire simon - mi ricorderei sicuramente di una ragazza con gli occhi ancora del tutto bianchi come i tuoi- terminò Simon fissando gli occhi di Ebony.
Ebony non riuscendo a sostenere lo sguardo indagatore del ragazzo, distolse lo sguardo e cercò un buon motivo per tagliare la conversazione e svignarsela - scusa ora devo andare, sono già in ritardo, dovevo essere nel cortile principale dell'accademia dieci minuti fa- annunciò allontanandosi di corsa. Lasciandosi il ragazzo, lo stagno e quello splendido fiore alle spalle.
Raggiunse nuovamente il cancello, ripercorrendo i suoi passi e una volta giunta lì non sapeva dove andare.
- e ora che faccio? Dove vado?- iniziò a dire prendendo un'altro sentiero a caso visto, che dell'istituto non se ne vedeva nemmeno l'ombra.
- strada sbagliata Ebony- proferì una voce dal ramo di un'albero. La ragazza alzò la testa, era lo stesso ragazzo di prima, simon.
- se sai la strada perchè non me la indichi, così risparmio tempo- dichiarò ebony molto irritata.
Simon alzò le spalle - perchè non usi la magia per trovare il cortile principale, io di certo non sono la tua guida- rispose stizzito il ragazzo scomparendo nel nulla sotto lo sguardo sbigottito di Ebony.
La ragazza dopo qualche istante di perplessità, decise che Simon avesse ragione, le regole dei maghi vietavano di usare la magia se non per qualche urgenza, ma per Ebony questa era una vera e propria urgenza.
Come da copione, ebony attinse alla sua magia per evocare l'aiuto della'aria, che come faceva il vento con le foglie, la sollevò in aria, portandola verso l'alto.
Finalmente riuscì a vedere quella che doveva essere l'accademia, che a suo giudizio piu' che una scuola aveva le sembianze di un'enorme castello. Distanziava parecchio da dove era lei, così per risparmiare tempo, continuò a usare la magia per arrivare a destinazione nel minor tempo possibile.
Nel frattempo, coperto dall'ombra di un'albero, Simon guardava Ebony volare verso il cortile principale dell'accademia, appuntando su un pezzo di carta:
' capacità dell'uso delle magia dell'aria 9' scrisse Simon, prima di scomparire nel nulla...
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The prison of Evil
FantasyA differenza della Basic Magic accademy che insegna l'uso della magia dei quattro elementi e che viene insegnata a tutti i giovani maghi, la Heavenly Accademy accoglie i pochi maghi in grado di incorporare maggiori quantità di magia. Ebony fa parte...