Prima lezione

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Ebony, stizzita dalla parole appena pronunciate dal suo tutor assottigliò gli occhi
- Ti piacerebbe eh? Peccato che una cosa del genere non potrà mai accadere, sei troppo sicuro di te per i miei gusti- controbbattè lei
Un sorriso divertito comparve sulle labbra di Simon
- Questo lo dici ora perchè mi conosci solo da poche ore, ma credo che fra qualche giorno cascherai tra le mie braccia supplicandomi di tenerti stretta-
Ebony storse la bocca - E cosa ti fa credere che questo tuo pensiero possa avverarsi?-
- Oh lo scoprirai presto novellina, voi ragazze siete tutte fatte della stessa pasta, avete la lingua biforcuta, ma quando si tratta di passare ai fatti siete delle codarde patentate- sentenziò Simon continuando a camminare con disinvoltura.
La rabbia pervase completamente il corpo di Ebony, che con qualche brivido che le percorreva gran parte della schiena, si piazzò davanti a Simon bloccando il suo passo e trucidandolo con il solo sguardo.
- Beh? Ora che ti prende novellina?- domandò Simon alzando un sopracciglio
La voce che uscì dalla bocca di Ebony fu piu' simile a un ringhio - Che mi prende? Te lo faccio vedere subito che mi prende razza di imbecille!-
Così dicendo Ebony, alzò il braccio, lasciando che la sua mano si stampasse a forza sulla guancia del ragazzo facendogli voltare la testa di scatto
- Ho solo un'altra cosa da dirti Tutor, stai lontano almeno dieci metri dal mio sedere o giuro che questo schiaffo è solo una piccola parte di quello che p...- non riuscì a terminare la frase, in quanto mentre parlava, l'immagine di Simon scomparve nel nulla dissolvendosi lentamente.
Stupita Ebony si guardò intorno sentendo improvvisamente l'eco di una sommessa risata provenire da dietro l'angolo del corridoio.
Percorse quei pochi metri correndo e stringendo fortemente i pugni, solo ora sapeva cosa realmente era successo e la cosa la faceva andare su tutte le furie. Simon aveva utilizzato di nuovo la magia superiore dell'illusione mentale, proiettando nella mente di Ebony una sua immagine e facendole credere di stare in sua compagnia, mentre invece si nascondeva e si godeva la scena ridendosela di gusto.
- Vieni fuori stupido essere!- ringhiò piu' furiosa che mai Ebony
Simon ancora invisibile sogghignò sempre piu' divertito
- Desolato tesoro, prima lezione: riuscire a scoprire un inganno mentale. Prova a trovarmi- la sfidò muovendosi in continuazione nel suo attuale stato di invisibilità
Ebony si morse il labbro con ferocia, odiava essere presa in giro e in quel momento avrebbe tanto voluto essere in grado di fare ciò che il suo tutor le aveva appena chiesto per poter stringere fra le sue mani quel collo tanto candido, tuttavia dovette ammettere a se stessa che non era in grado di farlo.
- E come dovrei fare?- domandò sentendo la rabbia sciamare
- Se te lo dicessi sarebbe troppo facile e non impareresti nulla, trova la soluzione da sola- la schernì lui con voce sempre piu' lontana
Ebony udite quelle parole si accrucciò, perdendosi nei suoi
pensieri ed elaborando un modo per smascherare il suo tutor.
Incrociò le braccia al petto e rimase ferma per svariati minuti, ma nella sua mente non riuscì a trovare una soluzione, sapeva che Simon usava la magia superiore per confonderla e fargli credere cose che in realtà non esistevano, ma non riusciva a capire come contrattaccare alla sua magia.
Persa nei suoi piu' profondi e contorti ragionamenti, Ebony sussultò quando ad un certo punto una voce a pochi centimetri dal suo orecchio la fece sussultare.
- Non mi troverai e non mi prenderai restando ferma a fare le radici piccola Ebony-
- La smetti di starmi con il fiato sul collo! Non riesco a ragionare se mi dai il tormento!- urlò lei in preda a un forte stato di frustazione
Una risata roca si levò nell'aria - Oh la novellina è alquanto irritabile- la schernì Simon divertito
- Ora basta! Mi hai stancato. Andrò dritta dalla preside e chiederò di cambiare tutor, sei troppo odioso, non riesco a sopportare la tua presenza nemmeno per un'altro minuto- continuò Ebony cominciando a camminare verso una direzione a caso.
Dopo un paio di metri, la voce di simon giunse nuovamente alle orecchie di Ebony - Dove stai andando?- le domandò curioso
- Non hai sentito poco fa? Vado dalla preside e cambio Tutor- ammise seccata Ebony continuando a camminare a passo di carica
Un'altra risata divertita si innalzò nell'aria interrompendo il ticchettio delle scarpe di Ebony sul pavimento lucido.
- Non l'hai ancora notato vero novellina?- domandò Simon ancora invisibile, fra una risata e l'altra.
Ebony si bloccò di colpo, corrugando le sopracciglia - Cosa non avrei notato?-
- Non ti sembra strano che da quando siamo usciti dall'aula magna non abbiamo incontrato nessuno degli studenti dell'accademia?- le fece notare lui
Le sopracciglia di Ebony da corrugate si alzarono di scatto mostrando il suo stupore - Oh cavolo no...- disse sospirando e capendo finalmente l'intero gioco a cui la stava sottoponendo Simon
- Devo dire che ti facevo piu' arguta, ma alla fine ci sei arrivata. Questa è una lezione con un sola via d'uscita. Non incontrerai nessuno finchè non mi avrai smascherato, non importa se ci metterai minuti, ore o giorni, tu resterai da sola con la mia voce per tutto il tempo necessario per farti apprendere la mia prima lezione.- ammise Simon
Ebony si portò entrambe le mani sul viso e abbassò le spalle di scatto sospirando sommessamente - Lo sai vero che ti sto odiando in questo momento?- disse dopo un paio di minuti
- Non sai quanto sia felice di sentirti dire queste parole- rispose lui di rimando
- E perchè dovresti esserne contento? Una volta che ti avrò trovato di ucciderò a mani nude- proferì Ebony pregustandosi già la scena nella mente
La voce di Simon risultò piu' distante, ma comunque le parole pronunciate giunsero alle orecchie di Ebony forti e chiare - Novellina non ti hanno spiegato che quello che separa l'amore dall'odio è una sottilissima soglia facilmente abbattibile con un soffio?-
Sulle labbra di Ebony si formò un accenno di sorriso
- L'unica soglia esistente è quella che separa me dal tuo collo e stai pur certo che appena ti prendo ti farò rimpiangere i tuoi modi di insegnare- terminò di dire Ebony prima di ricominciare a camminare e dirigersi verso una direzione sconosciuta.
La voce di Simon non tormentò piu' le orecchie di Ebony, ma lei sapeva perfettamente che lui la stava seguendo o anticipando, tutto dipendeva dalla sua attuale posizione. Continuava a camminare, scegliendo ogni qual volta lo richiedeva, un direzione diversa. Ad un certo punto però, Ebony riconobbe la porta d'entrata, resa inegugliabile data la sua particolare forma triangolare. Felice finalmente di aver trovato un punto di riferimento a lei consociuto, si diresse verso quella porta e la aprì con un po troppa audacia, ma in quel momento l'aria fresca le tentava troppo, infischiandosene se quell'ambiguo uscio sbattesse o facesse un'insopportabile rumore.
I raggi solari le riscaldarono all'istante la sua pallida pelle, donandole la sensazione di quel dolce calore che tanto amava, specialmente in quel periodo, dove il freddo inverno cominciavava a bussare inesorabilmente alle porte dell'autunno con prepotenza.
Notò subito che il cortile era diverso dalla prima volta che l'aveva visto; la piazza che prima aveva visto circondata da tanti sentieri che conducevano tutti in direzioni diverse, non c'erano piu' e al loro posto si allungavano solo due viottoli, il primo era proprio di fronte a lei e conduceva al cancello principale, mentre l'altro, come gli era già stato rivelato da Simon, conduceva allo stagno contenente quel bellissimo fiore di loto dagli strani colori.
Senza esitazioni, Ebony prese subito il sentiero per lo stagno, raggiungedolo in pochi minuti.
Si sedette vicino all'acqua, appoggiando la schiena contro un'albero e portandosi le gambe al petto, lasciando che la quiete che la circondava la facesse sprofondare nei suoi piu' contorti e intricati ragionamenti.
Quella calma tuttavia durò pochi attimi, in quanto la voce beffarda di Simon ricominciò a rieccheggiare soave nell'aria, spronandola a trovare la soluzione - Guarda che non troverai la soluzione standotene li seduta a guardare una pozza putrida di acqua- anunnciò la voce
Ebony sbuffò - Se tu te ne stassi zitto per un pò, forse riuscirei a ragionare come si deve e magari riuscirei pure a trovare la soluzione. Sai le persone normali quando devono risolvere un problema di solito ragionano con il cervello, non buttandosi in tentativi inutili con il solo risultato di sprecare energie inutili- rispose stizzita Ebony
- Come vuoi, ma alla fine dovrai pur fare qualcosa se non vuoi correre il rischio di morire di fame, perchè devi sapere che la lezione non finirà solo perchè il tuo corpo sente il bisogno si nutrirsi-
- Si si va bene, ora però chiudi la bocca- tuonò Ebony.
Calò il silenzio e gli occhi bianchi di Ebony si posarono sul quel fiore di loto che fin dall'inizio con i suoi colori audaci, aveva catturato il suo interesse. Passarono secondi, minuti, ore, prima che un barlume d'idea sfiorasse la mente di Ebony, ma alla fine nella sua testa la famigerata lampadina si illuminò di colpo, rivelandole finalmente la pista giusta da seguire.
Non sapeva praticamente nulla sulla magia superiore dell'illusione, ne su come poterla creare per ingannare Simon con la stessa moneta, ma sapeva che tutta quella magia non era altro che immagini non reali proiettate solo e soltanto nella sua mente e non influivano sugli altri o sull'ambiente circostante.
Ebony si alzò di scatto, ringraziando mentalmente quel fiore che, anche se con parecchio tempo, le aveva donato la risposta giusta con la sua strordinaria bellezza e i suoi movimenti ondulatori dovuti al leggero vento che soffiava in quel momento.
Sorrise maligna - Simon?- lo chiamò
- Si novellina, sono sempre qui- rispose la voce del tutor
- Preparati perchè ho trovato il modo di prenderti- ammise Ebony continuando a mantenere sul suo viso quel sorrisetto beffardo
- Avanti, sono proprio curioso di vedere quale stratagemma hai trovato per prendermi, ma sappi che se fallirai stanotte non avrai un letto su cui riposare le tue stanche membra.- proferì Simon avvertendo Ebony della punizione nel caso di un suo possibile fallimento.
Ebony si fece seria e dopo qualche istante attinse alla sua magia per poter sottomettere l'elemento dell'acqua al suo volere.
Lentamente l'acqua che giaceva sul letto dello stagno cominciò a fuoriuscire come un fiume, avanzando, strinsciando e circondando il corpo di Ebony come un grosso boa pronto a stritolare la sua prossima preda.
Gli occhi bianchi di Ebony cominciarono a brillare, lasciando che l'acqua si irradiasse nei dintorni in grosse colonne d'acqua per poi unirsi fornando delle figure geometriche quadrate che fungevano da specchi naturali.
Ebony trattennne l'acqua in posizione, scrutando in ogni singolo specchio il riflesso che esso raffigurava e fu lo che riuscì a vederlo. Simon, il suo tutor, se ne stava tranquillamente appollaiato su un basso ramo di un'albero li vicino con le gambe a penzoloni, le mani in tasca e quello strano e accattivante sorriso che ormai lei abbinava come mrachio di fabbrica di quel ragazzo.
Ma non era finita ed Ebony lo sapeva bene; gli accordi erano altri, non doveva solo trovarlo, ma anche prenderlo.
- E ora come farai piccola matricola? Mi hai trovato, ma mantenere in posizione l'acqua in punti differenti ti costa un grande dispendio di energia, non sei in grado di afferrarmi. Arrenditi hai perso- la schernì Simon senza muovere un solo muscolo e mantenendo la sua posizione comoda sull'albero.
Ebony sorrise - Sbagliato tutor, mi sottovaluti se pensi a una cosa di questo genere-
Simon come risposta inarcò un sopracciglio, cercando di capire le intenzioni di Ebony, ma non ci riuscì finche lei non fece la mossa successiva.
Gli occhi di Ebony ricominciarono a brillare e compiendo lenti movimenti delle mani, riprese il pieno controllo dell'acqua, che docilmente e ubbiende al comando della sua attuale padrona, cominciò a deformarsi, rompendo le forme geometriche e ricongiungendosi in un'unico serpentone d'acqua per poi innalzarsi e formare un'enorme cupola luccicante che filtrando i tenui raggi solari e creando degli abbaglianti giochi di luce, chiuse all'interno del suo cerchio sia Ebony che Simon.
Ebony lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, mantenendo però ben salda la cupola che li avvolgeva; i suoi occhi continuarono a brillare e lentamente si avvcinò a Simon che sostenne il suo sguardo mentre con grazia innata scendeva dal ramo su cui era appoggiato con un balzo.
- A quanto pare mi stai per prendere- ammise sarcastico Simon, tenendo nascosto il suo asso nella manica.
Ebony allungò il braccio convinta finalmente di aver vinto, ma non appena le sue dita sfiorarono la maglietta di Simon, quest'ultimo scomparve nel nulla.
Frastornata Ebony si guardò attorno, notando che all'interno della cupola si erano formate decine di riflessi del suo tutor comprese di sorriso divertito.
- Ma cosa sta succedendo ora?- domandò Ebony, formulando la domanda piu' a se stessa che a Simon
- Sei una novellina, quella che stai vedendo è la magia superiore dell'illusione al terzo stadio- ammise Simon ridendo di sottecchi
Ebony era confusa, ma la sua determinazione ardeva forte in lei, così elaborò un piano semplice, ma efficace.
Riprese il controllo dell'acqua chiudendo gli occhi ed eliminando una volta per tutte le illusioni che Simon continuava a proiettarle nella mente e restrinse la cupola diminuendo drasticamente l'aria e lo spazio a disposizione.
Sapeva che Simon non poteva abbandonare la cupola che lei aveva creato, in quanto se solo avesse sfiorato l'acqua lei lo avrebbe visto e di conseguenza preso.
Continuò imperterrita a ridurre la cupola, fino a ridurla a un spazio stretto e quasi privo d'aria; sentiva quasi i polmoni bruciare e stava per cedere, ma ad un tratto il suo petto entrò in contatto con qualcosa.
Senza pensare piu' a nulla, Ebony allargò le braccia e afferrò quello che i suoi sensi intorpiditi le dicevano di prendere, con la conseguenza dell'inevitabile rottura della cupola, che si infranse come una cascata e tornò inpetuosa nel suo ciaciglio dello stagno.
Lentamente riaprì gli occhi e si ritrovò afferrata al corpo di Simon che con un sorriso sornione le disse - complimenti novellina alla fine hai trovato un modo per prendermi... e un'altra cosa, se tu non l'avessi notata, te l'avevo detto che saresti caduta tra le mie braccia-...
Autrice
Scusate il ritardo, ma con il caldo vengo distratta da parecchie cose a cui non sono in grado di resistere! !

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