-kacchan, grazie..-

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Ogni singola giornata stava diventando sempre più dura da vivere. In quel periodo Izuku stava andando malissimo a scuola e questo comportava a violenza da parte del padre.
Inko era stata costretta da Hisashi a fregarsene completamente del suo unico figlio che non stava facendo altro che crollare lentamente.
Ormai in quegl'occhi aleggiava puro dolore. Dal verde erano diventati quasi completamente neri privi di vita e significato.
Izuku ogni giorno tornava a casa in maniera diversa.
Tornava con qualche livido, oppure completamente fradicio, oppure con il naso che li sanguinava oppure con i capelli tutti disordinati.
Si stava distruggendo da solo. Stava cadendo in buco nero da dove forse non sarebbe più riuscito ad uscire. Come si dice molte volte: Si stava scavando la fossa da solo ma non se ne stava nemmeno rendendo conto.

Il suo amico d'infanzia si stava preoccupando sempre di più per il verdino. Aveva notato che stava dimagrendo fino a quasi scomparire, e soprattutto,  ogni singolo giorno lo vedeva arrivare con qualche ferita diversa, ed ogni volta si ritrovava a prendersi cura di lui senza che si dicessero una singola parola. Aveva provato numerose volte a farsi dire i nomi di quei bulli ma il verde non spiccava mai risposta. Come se avesse paura di qualcosa..
Sapeva che anche se stava facendo del suo meglio Izuku, nel profondo del suo cuore non l'aveva ancora perdonato e quel suo 'fare del suo meglio' non era abbastanza per far sì che ogni suo peccato sparisse  completamente.

Izuku aveva appena finito un'altra brutta e straziante giornata di scuola dove ovviamente era stato picchiato numerose volte. 'Perchè me?'Si chiedeva camminando per le strade mentre che sentiva il suo cuore battere sempre più forte.
Si sentiva osservato, non voleva tutti quegl'occhi su di lui, odiava quella brutta sensazione che li dava. Preferiva rimanere nell'ombra senza che nessuno lo notasse.
Eppure in quel momento stava venendo osservato da tutti i passanti che lo guardavano terrorizzato come se il cattivo fosse lui.

"Izuku" Alzò la testa. Non si era nemmeno accorto che era arrivato al punto d'incontro suo e di Katsuki.
"Stai bene?" Chiese il biondo abbassando di poco la testa vista la differenza d'altezza, Izuku si limitò ad annuire abbassando gli occhi.
Katsuki capì immediatamente che come ogni giorno era successo qualcosa ma si limitò ad iniziare a camminare seguito a ruota dal verde.
Quel giorno, il biondo sentiva che c'era qualcosa che non andava, sarebbe successo qualcosa di brutto.
Continuava a lanciare occhiate al più piccolo per rassicurarsi che stesse bene ma notò che sembrava un guscio vuoto. Senza nessuna emozione.  E questa cosa lo fece preoccupare in maniera esagerata. Aggrottò le sopracciglia e si bloccò di colpo seguito da Izuku che si girò verso di lui confuso "Ascolta Izuku.... So che c'è qualcosa che non va" Disse cercando di mantenere un contatto visivo con il verde "Quindi dimmi, cosa ti sta affliggendo! Ti prego.." Aggiunse.
Izuku abbassò la testa e restò così per qualche secondo, e quando la rialzò il sangue del biondo si gelò. Stava sorridendo.  Un sorriso che sembrava così sincero, così speranzoso.
"Katsuki non ti preoccupare... Sto bene..." Disse cercando di non far calare la sua maschera " E anche se fosse.... Non ne parlerei con te... Non ti ho ancora perdonato" Aggiunse e le spalle del biondo si abbassarono tristemente colpito da quelle parole.
Sapeva che non era stato perdonato. Ma cazzo.... Faceva così dannatamente male....
Izuku se ne andò senza proferire parola.
Katsuki guardò la sua figura finchè non scomparve e una lacrima calda scese lungo la sua sua guancia passando per il suo zigomo ben segnato.
Alla fine.... se lo aspettava....

Tornò a casa sperando che non ci fosse nessuno ma quella speranza scomparve non appena senti la voce di suo padre.
"Sono a casa..." Mormorò togliendo le scarpe rosse "ehy" Sentì dietro di sé, si girò ritrovandosi la figura di suo padre che lo guardava infuriato e deluso "Hai preso un'altra insufficienza.." Disse mentre che Izuku si stava sistemando in piedi "Sei una delusione.  Un fallimento. " Aggiunse tirando uno schiaffo al proprio figlio che si mise immediatamente la mano nel punto colpito "Va subito in camera tua a studiare " Ordinò e così fece.
Senza dire nemmeno una parola andò in camera sua e prese I libri dallo zaino sistemandoli sulla sua scrivania ed iniziò a studiare.
Non riusciva a stare attento... Si perdeva in continuazione nei suoi pensieri.
'Fallo...'
'Forza..'
'A nessuno importa di te..'
'Hai l'occasione..'
La testa li scoppiava. Quelle vocine continuavano ad incitarlo a fare qualcosa che lui non voleva fare.
Si prese la testa fra le mani ed iniziò a colpirsi più e più volte mentre delle lacrime scendevano dai suoi occhi spenti.
Sentiva il suo telefono squillare in continuazione ma a lui non importava. A casa non vi era più nessuno.... Era solo....
Si alzò come se ci fosse qualcuno a comandarlo ed andò in bagno.
Aprì il rubinetto della vasca bianca non curandosi se la temperatura fosse troppo fredda o troppo calda . Sentiva il suo telefono squillare in maniera continua, ma non lo guardava nemmeno. In quel momento era troppo occupato.
Le voci nella testa si stavano facendo sempre più rumorose ed Izuku non ce la faceva più.
La vasca era completamente piena di acqua limpida e trasparente. Prese dal cassetto quello che lo avrebbe portato alla fine di tutte quelle sofferenze e  si infilò nell'acqua gelida.
Non sentiva più il suo corpo, non sentiva il suo cuore, non sentiva più l'odore di pulito che vi era in bagno. Non sentiva più niente.
In quel momento era immerso in un altro mondo.
Prese la lametta e la posò sul suo polso e premette. Premette con una forza che solo dieci uomini avrebbero potuto avere.
Il taglio era profondo e liquido color cremisi fuoriusciva senza sosta.

Con il braccio tremante e ormai imbrattato di sangue prese il taglierino e fece la stessa cosa dall'altra parte . Il taglio era meno profondo ma permetteva una grande fuoriuscita di sangue.
L'acqua da trasparente divenne completamente rossa mentre le forze di Izuku lo abbandonavano piano piano....















































Correva e correva. Il vento soffiava lungo i suoi capelli biondo cenere e faceva lacrimare i suoi occhi color rubino.
Aveva il telefono in mano e lo stringeva con grande forza. Aveva mandato più e più messaggi ad Izuku ma non vi era mai stata risposta. Nemmeno quando lo aveva chiamato preoccupato.
Si era vestito in tutta fretta con un magone che non lo lasciava andare.
Non sentiva quello che vi era attorno a lui. Era disperato.  Aveva paura che quelle brutte sensazioni fossero appena diventate realtà e non aveva  fatto niente per fermarle...
Con il fiato corto si ritrovò davanti alla porta della casa di Izuku e suonò. Nessuna risposta. Suonò e risuonò ma nessuno veniva lì ad aprirli la porta.
Poggiò un orecchio sulla porta ler vedere se poteva sentire qualcosa ma oltre di essa non vi era altro che silenzio.
Iniziò a bussare con violenza fino a farsi male alla mano destra.

Preoccupato che potesse essere successo qualcosa di orribile provava in tutti modi di aprire la porta quando una voce delicata lo fece arrestare .
"Ha bisogno delle chiavi?" Disse la donna che Kastuki pensò che fosse la portinaia "SI!" Quasi urlò in risposta mentre la donna li porse le chiavi.
'Dovrebbero cambiare sta portinaia del cazzo. Non può dare le chiavi così a muzzo' Pensò mentre mise le chiavi nella toppa e le girò.
Entrò dentro casa chiudendosi la porta dietro di lui e prese a chiamare il nome del verde "Izuku?".
Esplorò le varie stanze quando notò che dalla porta del bagno leggermente aperta usciva della luce.
Spalancò la porta e quello che vide li fece gelare il sangue nelle vene.
Il suo Izuku, con gli occhi chiusi era quasi completamente immerso in un'acqua rossa.
Mise le mani davanti alla bocca e prese immediatamente il telefono digitando il numero dell'ambulanza.
Dopo che abbe chiamato  si avvicinò alla vasca prendendo il corpo di Izuku "N-non è c-col-pa t-tua.." Balbettò accarezzando i suoi capelli morbidi "T-ti prego I-Izuku.." Disse mentre stringeva quel corpo che sembrava ormai sensa vita a sè "N-non mi lasciare.." Aggiunse mettendo le sue grosse mani sui piccoli polsi sel verde per bloccare quel poco sangue che usciva.
"È tutta colpa mia..... È t-tutto ok.... Se-ei al s-sicuro..." Mormorò lasciando un casto bacio sulla fronte pallida di Izuku.
Abbracciò quel corpo come mai aveva fatto e cazzo... Si pentì di non averlo mai fatto ...
Tutto attorno a loro due era scomparso,  Katsuki non si accorse nemmeno che era arrivata l'ambulanza e che stavano cercando di portare via Izuku...

'Me lo merito?'
'No...'
'Allora perchè?'
'Non lo so..'
'Rispondi'
'L'ho fatto..'
'Kacchan'
'Ti prego..'
'Non lasciarmi..'
'Deku..'
'Io ti amo..'
'Tu..'
'Tu mi ami?..'
'Sì!'
'Quindi ti prego..'
'Torna ad amarmi..'
'Kacchan,grazie..'

-angolo autrice-
Eh niente... prima o poi sarebbe dovuto succedere:((

༄𝑻𝒐𝒓𝒏𝒂 𝒂𝒅 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒎𝒊 - ᵇᵃᵏᵘᵈᵉᵏᵘDove le storie prendono vita. Scoprilo ora